Louise Bourgeois è un’artista che è riuscita a trasformare la sua vita e i suoi sentimenti in opere d’arte intime e struggenti, capaci di parlare allo spettatore e urlargli contro tutta la sofferenza e l’angoscia dell’artista, da tutta la vita abituata alla sofferenza e alla solitudine.

Nata nel 1911, Louise Bourgeois è una pittrice, scultrice, scrittrice, poetessa, nonché la prima donna al mondo a ottenere un’esposizione al Moma di New York. Le sue opere, realizzate fino a solo un anno prima della morte, nel 2010, non seguono nessuna corrente artistica o moda, ma sono il frutto di una sperimentazione lunga tutta la vita e raccontano la sua vita tormentata, disseminata di abbandoni e momenti di dolore.

Scopriamo con Elle Decor la vita della scultrice, la storia della sua infanzia, le opere e i temi trattati nella sua arte così intima e autobiografica.

Louise Bourgeois biografia, gli anni a Parigi

La vita travagliata inizia per Louise Bourgeois dall’infanzia. L’artista nasce a Parigi nel 1911 da una famiglia borghese di restauratori di arazzi. Conosce la sofferenza già a tre anni, quando il padre viene ferito in guerra e la madre la porta con sé tra un ospedale e l’altro alla sua ricerca. In questo momento la piccola Louise entra in contatto con il dolore e la solitudine degli ospedali, ma anche con la sensazione di abbandono nei confronti del padre, che tornerà dalla guerra profondamente cambiato.

L’infanzia di Louise Bourgeois è segnata dalla figura del padre, prepotente e impositore, che non ha mai perdonato alla figlia l’essere nata donna e il suo desiderio di diventare un’artista. Dopo il ritorno dalla guerra l’uomo inizia a condurre una vita libertina, trascinando la figlia con sé nei bordelli e tradendo ripetutamente la madre, anche con l’insegnante d’inglese della bambina che vive a casa con loro.

Un altro legame intenso per Bourgeois è proprio quello con la madre, a cui sono dedicate la maggior parte delle opere scultoree, che culminerà con il tentativo di suicidio dopo la morte della donna.

Il trasferimento a New York e le prime opere

Insieme al marito Robert Goldwater, storico dell’arte, nel 1938 Bourgeoise si trasferisce a New York dove, finalmente libera dall’influenza e dalle imposizioni del padre, può cominciare la sua carriera come artista.

In questo periodo entra in contatto con figure come Le Corbusier, Duchamp e Amédée Ozenfant e nel 1945 viene presentata la sua prima mostra di quadri.

Nel 1947 Louise Bourgeois pubblica le incisioni He disappeared into complete silence e l’opera Femme maison, che rappresenta una figura femminile metà donna e metà casa. Nel 1949 ha luogo la prima esposizione di sculture dell’artista, che decide di abbandonare la pittura. In questa mostra ogni opera racconta l’infanzia di Louise Bourgeois, come le sculture in legno che rappresentano le persone che l’artista ha lasciato in Francia e di cui racconta di sentire disperatamente la mancanza.

Nel 1951 muore il padre dell’artista e Bourgeois cade in uno stato di depressione, che la allontanerà dalle esposizioni e dalle mostre per dieci anni, fino agli anni Sessanta.

Nel periodo di lontananza dalle mostre Bourgeois inizia un processo di sperimentazione sui materiali e sulle sue opere. Utilizza tessuti, cemento, caucciù e tra il 1960 e 1964 crea Lair, opere in gesso rappresentanti delle tane, da esporre alla Stable Gallery di New York.

L’arrivo del successo: Louise Bourgeois opere e significato

Nel 1968 realizza La Fillette, la ragazzina, una scultura che rappresenta l’organo genitale maschile come un bambino da cullare e nel 1974 l’opera La distruzione del padre. Questa è una delle opere più forti dell’artista, che utilizza pezzi di carne macellata immersi nel gesso e posizionati come in un banchetto, simbolo delle fantasie dell’artista di vendicarsi fisicamente del padre per il male fatto alla madre e alla famiglia.

Le sue opere sono crude, cariche di rabbia e angoscia, corpi martoriati che ricordano le scene viste in ospedale dall’artista ancora bambina e sculture che trattano il tema della famiglia, del rapporto complesso col padre, dell’amore e dell’erotismo.

Le mostre di Louis Bourgeoise sembrano non ottenere il dovuto successo, ma è negli anni successivi alla morte del marito, nel 1973, che avviene un cambiamento nella vita e nella carriera della scultrice. Bourgeois trasforma la sua casa in studio e la apre a artisti emergenti, creativi e giovani talenti. In questo periodo entra in contatto con nuove realtà e con musei che si interessano al suo lavoro, fino ad arrivare al 1982 quando il Moma di New York le dedica una retrospettiva. È la prima volta in cui il Museo d’arte moderna dedica un’esposizione a un’artista donna.

Le opere degli ultimi anni

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Tra le opere degli ultimi vent’anni di vita una delle più rappresentative risale al 1990 ed è l’installazione di Louise Bourgeois Cells, una gabbia con all’interno la scultura della sua casa d’infanzia, sovrastata da una ghigliottina. A riguardo l’artista ha dichiarato:

“Per dieci anni ho visto lo sguardo muto di mia madre, ho odiato mio padre per quella sua violenza inaudita su di noi. La famiglia può essere disseminata di ghigliottine”

È del 1996 l’opera Spider, che riprende un’idea del 1947, l’immagine di un ragno realizzata in carboncino e inchiostro

Nel 1999 Louise Bourgeois realizza Maman, un’opera imponente, una scultura in acciaio raffigurante un enorme ragno che nel ventre contiene uova di marmo. È un simbolo di maternità, ma è anche il ricordo dell’infanzia di Bourgeois, di quando aiutava la madre con il restauro degli arazzi. Il ragno rappresenta la forza della madre attraverso i simboli della tessitura, del nutrimento e della protezione.

Il Ragno è un'ode a mia madre. Lei era la mia migliore amica. Come un ragno, mia madre era una tessitrice. […] Come i ragni, mia madre era molto intelligente. I ragni sono presenze amichevoli che mangiano le zanzare. Sappiamo che le zanzare diffondono malattie e sono quindi indesiderate. Quindi, i ragni sono utili e protettivi, proprio come mia madre.

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Anche negli ultimi dieci anni della sua vita Louise Bourgeois ha continuato a realizzare opere. Tra queste ricordiamo Eyes del 2001, una scultura che rappresenta due occhi che emanano luce dalle pupille, i disegni La Rivière Gentille che rappresentano il fiume che scorreva dietro la sua casa d’infanzia e la scultura Couple realizzata tra il 2007 e il 2009, in cui una figura femminile lega a sé una figura maschile con i suoi capelli.

Louise Bourgeois libri e poesie

Non tutti sanno che oltre a essere una talentuosa scultrice Bourgeois fino ai 91 anni ha scritto diari e poesie, al momento conservati dalla fondazione Easton dedicata all’artista e non disponibili al pubblico.

Oggi le sue memorie sono racchiuse in libri come Distruzione del padre. Ricostruzione del padre. Scritti e interviste, in cui sono raccolte pagine di diario dell’artista, scritti sulla vita e sulle opere organizzati in ordine cronologico e interviste realizzate negli ultimi vent’anni della sua vita. In questo libro sono presenti anche le pagine di un diario del 1923, smarrito in treno e ritrovato dopo decenni in una bancarella a Parigi.