Maria Cristina di Savoia, la regina beata, innamorata di Dio - Famiglia Cristiana

Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 29 maggio 2024
 
OGGI LA FESTA
 

Maria Cristina di Savoia, la regina beata, innamorata di Dio

31/01/2022  Figlia di Vittorio Emanuele I e Maria Teresa d’Asburgo fu la prima moglie di Ferdinando II di Borbone e morì, neppure ventiquattrenne, il 31 gennaio 1836. Fu tra le prime a dare il via a un concetto nuovo di carità: non più il semplice obolo, ma l’adoperarsi per dare ai bisognosi l’opportunità di una vita migliore. Aprì mobilifici e maglifici nei quartieri più abbandonati di Napoli. Suo marito disse di lei: «Mi ha insegnato a vivere e a morire»

Il nuovo quadro raffigurante la beata Maria Cristina di Savoia (Cagliari, 14 novembre 1812 - Napoli, 31 gennaio 1836)  dipinto da Gioacchino (Jack) Vellutino ed esposto nella chiesa di Santa Chiara a Napoli, che custodisce le spoglie mortali della sovrana.
Il nuovo quadro raffigurante la beata Maria Cristina di Savoia (Cagliari, 14 novembre 1812 - Napoli, 31 gennaio 1836) dipinto da Gioacchino (Jack) Vellutino ed esposto nella chiesa di Santa Chiara a Napoli, che custodisce le spoglie mortali della sovrana.

Nel giorno in cui in Italia e nel mondo si festeggia san Giovanni Bosco, il fondatore dei Salesiani, a Cagliari, dove nacque nel 1812, e in tante città del Sud si celebra solennemente anche la memoria liturgica della beata Maria Cristina di Savoia, la regina delle Due Sicilie, “innamorata di Gesù”. Figlia di Vittorio Emanuele I e Maria Teresa d’Asburgo, sovrani del Regno di Sardegna, fu la prima moglie di Ferdinando II e morì, neppure ventiquattrenne, il 31 gennaio 1836, per un’infezione post-partum dopo aver dato alla luce il figlio, Francesco II, effimero ultimo re delle Due Sicilie, detronizzato dai parenti della madre.

La fede di Maria Cristina fu tale che si spense rincuorando chi piangeva per lei e bisbigliando sino all’ultimo respiro: «Credo in Dio, amo Dio, spero in Dio». Fu tra le prime a dare il via a un concetto nuovo di carità, non più il semplice obolo, ma l’adoperarsi per dare ai bisognosi l’opportunità di una vita migliore. Aprì mobilifici e maglifici nei quartieri più abbandonati di Napoli e attivò nelle seterie di San Leucio (Caserta) una produzione di abiti e tessuti che diede lavoro e riscatto a un migliaio di persone, anche tante donne strappate alla strada. Maria Cristina si adoperò anche per avvicinare alla fede il sanguigno e gaudente marito, Ferdinando che al processo di beatificazione dichiarerà «Lei mi ha insegnato a vivere e a morire».

Oggi, alle 19, nella basilica  di Santa Chiara, a Napoli, dove riposano le spoglie della “Reginella santa”, proclamata beata da papa Francesco nel 2014, una solenne celebrazione liturgica presieduta da fra Carlo D’Amodio, ministro provinciale dell’Ordine dei Frati minori e Cappellano di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Un momento molto atteso è la “presentazione” ai devoti e la benedizione del nuovo quadro della Beata che la raffigura nella gloria celeste. Per questa festa, un’altra effigie di Maria Cristina, una piccola statua, è stata fatta realizzare da padre Ciro Avella per la casa natale di sant’Alfonso Maria de Liguori a Marianella.

 

Fra Antonio Vellutino, guardiano della chiesa di. San Pasquale a Chiaia, a Napoli (primo a destra), col fratello pittore Gioacchino, detto Jack, autore del nuovo quadro della regina beatificata il 25 gennaio 2014.
Fra Antonio Vellutino, guardiano della chiesa di. San Pasquale a Chiaia, a Napoli (primo a destra), col fratello pittore Gioacchino, detto Jack, autore del nuovo quadro della regina beatificata il 25 gennaio 2014.

Il nuovo quadro a Napoli, opera di Gioacchino Vellutino, detto “Jack”, ha una storia affascinante. Il pittore è il fratello di fra Antonio Vellutino, guardiano della chiesa di. San Pasquale a Chiaia, legatissimo alla figura della regale beata. «L’ho sognata più volte», ci confida. «E la vedevo estatica, sempre in silenzio e avvolta di luce, ma era come se mi stesse chiedendo di portarle delle persone per avvicinarle alla gloria del cielo, alla fede e quindi alla vita eterna». Così fra Antonio parla al confratello, fra Carlo D’Amodio: «Che ne dici se facciamo realizzare un quadro diverso della Beata Maria Cristina? Non un altro ritratto di lei nel suo percorso terreno, ma in cielo, pronta ad accogliere le preghiere e a intercedere col Signore cui dedicò tutta se stessa».

Detto, fatto. La Maria Cristina di Jack Vellutino guarda estatica la Luce divina e ai suoi piedi ci sono simboli ben precisi, come la corona da regina, la borsa che portava sempre con sé per fare la carità (è conservata tuttora, con una foggia particolare e coperta di perline), Santa Filomena, di cui conservava le reliquie, il Gesù bambino in ricordo del suo profondo trasporto per il Presepe, San Leucio, il Vesuvio. All’intesa dei fratelli Vellutino si deve anche un altro simulacro della beata sabauda, una statua della regina morente in una teca, dallo scorso ottobre collocata nella chiesa di San Pasquale a Chiaia. Sono tante comunque le iniziative dei francescani minori legate alla devozione per la Beata sempre più viva e non solo tra i napoletani. In tanti, fra l’altro, vedono in questo quadro che raffigura Cristina nella gloria celeste, un buon auspicio per la canonizzazione. Sono allo studio alcuni miracoli segnalati. Abbondano le testimonianze di giovani partorienti che si sono sentite aiutate da lei. Il miracolo decisivo per la beatificazione risale al 1888, la guarigione di Maria Vallarino una genovese, da un carcinoma alla mammella, lo stesso male che aveva ucciso l’adorata madre della “Reginella Santa”.

Al termine della Messa, in Santa Chiara, verrà elevata la preghiera alla Beata Maria Cristina: «O Dio, che hai ornato di sollecita e sapiente carità la beata Maria Cristina, perché contribuisse all’edificazione del tuo Regno, concedi anche a noi, sul suo esempio e con la sua intercessione di operare il bene attingendo alla vera ricchezza del tuo amore. Per sua intercessione ottienici la grazia che con fiducia invochiamo. Per Cristo nostro Signore. Amen»!

Multimedia
Le più belle immagini di Maria Cristina di Savoia, la regina beata
Correlati
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo