Le 10 migliori canzoni di Robbie Williams
Musica

Le 10 migliori canzoni di Robbie Williams

|

Da tempo, ormai, avevamo intenzione di scrivere della musica del buon vecchio mr. Williams e finalmente troviamo l’occasione per farlo, forse, nella più scontata delle maniere.

Prima di chiedervi dove siano le varie Angels, Feel o Let Me Entertain You, tenete bene a mente che questa non è e non intende tantomeno essere una classifica di classici imprescindibili o delle canzoni più famose del “belloccio” di Stoke-on-Trent, ma solo una nostra personale classifica di gradimento che intende riordinare i suoi brani migliori e talvolta sottovalutati. La composizione della suddetta classifica ha tenuto conto di tutta la discografia ufficiale, ad eccezione dei tre volumi di Under The Radar – che, come ben sapranno i fan più accaniti, comprendono demo, b-sides e rarità del cantante inglese –, e di altre tre raccolte dei suoi successi. Ma, bando alle ciance, entriamo pure nel vivo della questione.

10 – Supreme (2000)

Sono passati ben 21 anni da quando il nuovo millennio si aprì con uno dei singoli più amati del Nostro. Contenuto in Sing When You’re Winning, Supreme è un vero e proprio incoraggiamento a non lasciarsi abbattere dalle avversità e dai desideri della vita di tutti i giorni, dato che “all the best woman are married” (“tutte le donne migliori sono sposate”) e “all the handsome man are gay” (“tutti gli uomini affascinanti sono gay”). “Un amore supremo”, quindi, è l’unico modo che abbiamo per sopravvivere ai duri colpi della vita. Questo, almeno, è quanto ci viene rivelato dall brano che –campionando la ben nota I Will Survive di Gloria Gaynor – contiene un inciso di Gonna Fly Now di Bill Conti (sì, proprio quella di “Rocky”) e la parte strumentale tratta dalla colonna sonora del film di José Giovanni “Ultimo domicilio conosciuto”, scritta dal compositore francese François de Roubaix. Non male per essere un brano pop rock, no?

9 – When You Know (2016)

Non molto conosciuta, vero? When You Know, contenuta in The Heavy Entertainment Show, undicesimo album in studio dell’ultimate entertainer britannico, all’epoca fresco di un nuovo accordo siglato con Sony Music, è una canzone sull’importanza del vero amore e sugli effetti benefici che esso può esercitare su di noi e, forse, uno dei brani d’amore più emozionanti ed intensi dell’intera discografia dell’ex Take That. Qualcuno ha, per caso, detto che il meglio si fosse esaurito nei primi tre o quattro dischi? Perché, a giudicare da questi quattro minuti, a dirla tutta, non si direbbe proprio. Provate a dare un ascolto.  

8 – Rock DJ (2000)  

Ci troviamo, ancora, all’interno dei 75 minuti di Sing When You’re Winning e Rock DJ, pubblicato nell’estate del 2000, è sicuramente uno dei singoli di maggior successo del buon Williams che – come un vero e proprio rapper della vecchia guardia – decide di proseguire sulla strada dei campionamenti avviata dal secondo disco in studio, stavolta, però, optando per It’s Ecstasy When You Lay Down Next To Me, un brano di Barry White datato 1977. Definita da Robbie stesso come “una canzone da party, con un testo stupido, che non vuol dire nulla”, la track fa più che bene il suo lavoro e regala ai fan un altro successo che, forse, lui ricorderà con meno piacere, visto che il videoclip corrispondente, il quale lo vede strapparsi la pelle, i muscoli ed, infine, gli organi interni per attirare l’attenzione della bellissima Dj – interpretata da Lauren Gold –, gli farà guadagnare delle insensate accuse di satanismo, ragione per cui non verrà mai trasmesso su MTV o, almeno, non durante la programmazione diurna. Nonostante ciò, se avete intenzione di cominciare la giornata con il piede giusto e con le giuste vibrazioni, questo pezzo può, sicuramente, fare al caso vostro.

 7 – Bodies (2009)

È il 2009 quando Robbie, reduce da una grave depressione – contornata dalla dipendenza da cocaina, alcol e farmaci – dovuta al fallimento di Rudebox, suo settimo album in studio, decide finalmente di tornare a fare quello che sa fare meglio, pubblicando il suo primo singolo estratto da Reality Killed The Video Star, Bodies, dopo oltre tre anni di assenza dalle scene. Ideale per chi all’epoca ne bramasse il ritorno, Bodies è indubbiamente una delle tracce più epiche dell’intero repertorio della popstar inglese, caratterizzata da una performance vocale particolarmente carica di sentimento come non se ne sentivano da anni e se avete seguito il mio discorso, capirete benissimo il perché.

6 – It’s Only Us (1998)

È un vero peccato, per me, essere nato nel 2000, il primo titolo FIFA su cui ho potuto mettere le mani è stato quello dell’edizione 2010 e vi starete sicuramente chiedendo che cosa c’entri questo con il vecchio Rob. La domanda è lecita, ma lasciate che vi spieghi. It’s Only Us, contenuto (a partire dalla riedizione del 2002) nel piacevole I’ve Been Expecting You, è un brano nato per la colonna sonora di FIFA 2000. Ora, però, sono io a pormi un quesito e, cioè, può un brano, registrato appositamente per la soundtrack di un videogame, diventare uno dei migliori della carriera di un qualunque artista? La mia risposta consiste in un’altra domanda: perché no? A cavallo tra il fenomeno Britpop ed il pop rock più classico, tutto ciò che posso dirvi su questo brano è di concedergli almeno un ascolto e, fidatevi, il ritornello vi si appiccicherà in testa senza alcuna difficoltà. Poco ma sicuro.

5 – One Of God’s Better People (1997)

Molti, forse, non lo sanno, ma il Nostro – dopo la rottura definitiva con i Take That, avvenuta nel ’95 – è riuscito a entrare di prepotenza nel panorama musicale britannico che conta, debuttando da solista con un disco, Life Thru A Lens, che si inserisce benissimo in quel grande calderone orgogliosamente inglese chiamato Britpop e One Of God’s Better People è, senza ombra di dubbio, una delle tracks più ingiustamente sottovalutate del canzoniere di mr. Williams. Perché? Innanzitutto, per la presenza di una delle sue migliori performance vocali in assoluto e perché, nonostante ciò, è praticamente rimasta sconosciuta ai più. Provate pure a chiedere in giro. Inoltre, a detta di Robbie, la canzone fu scritta per sua madre e, si sa, la mamma è sempre la mamma e come tale merita il massimo dell’impegno possibile. Ma – escluso tutto il “miele” contenuto nel testo – provate senza alcun pregiudizio di sorta a lasciarvi trasportare dall’interpretazione di un Williams particolarmente ispirato e, forse, anche inaspettato. Non ve ne pentirete.

4 – Let Love Be Your Energy (2000)

Avvicinandoci al podio, ci ritroviamo nuovamente in zona Sing When You’re Winning, stavolta, però, per la sua opening track. Let Love Be Your Energy – scritta anch’essa dalla premiata ditta Williams & Chambers (così come la maggior parte delle canzoni presenti in questa classifica) e capace di colpirmi sin dal primo ascolto – si è guadagnata le antipatie di qualcuno che ha accusato il brano, nella sua parte vocale, di aver attinto a piene mani dalla tanto spettacolare quanto sottovalutata Planet Telex dei Radiohead, anche se proprio da quel punto di vista non ci ho mai visto chissà quali assonanze, semmai dal punto di vista dell’arrangiamento e, forse, è proprio questo il motivo per cui ci sono così tanto affezionato. In ogni caso, la traccia – perfettamente in linea con quanto fatto nei due dischi precedenti – ci consegna un Robbie carico di energie, capace, a sua volta, di trasmetterle all’ascoltatore di turno. Inoltre, avete mai dato un’occhiata al videoclip corrispondente? Fatelo, entrerete perfettamente nello spirito del brano.

3 – Lazy Days (1997) 

Parlando, ancora, di opening tracks, “Lazy Days”, posizionata al gradino più basso del nostro podio, apre il già citato debutto dell’allora giovane Robbie, “Life Thru A Lens”, con un’atmosfera che più “Britpop” non si può. Invitati ad abbandonare la pigrizia e la noia che, da un momento all’altro, possono pervadere le nostre giornate, il brano, forte di una consistente carica emozionale, non aggiunge nulla di nuovo al panorama musicale dell’epoca, anzi, vi si limita ad allinearsi perfettamente, non riuscendo ad ottenere nel resto d’Europa lo stesso successo ottenuto in patria, ragione per cui lo ritengo tra i più sottovalutati del talento di Stoke-on-Trent. In sintesi: la perfetta colonna sonora per una domenica mattina particolarmente grigia e priva di stimoli.

2 – Strong (1998)  

Il secondo gradino del podio è occupato dalla per nulla banale Strong, terzo singolo estratto da I’ve Been Expecting You, in cui Robbie confessa pubblicamente di essere – nonostante l’ambìto status di celebrità – una persona come tutte le altre e, in quanto tale, di essere tormentato dai suoi momenti no, dalle sue fragilità e dalla personale paura di sentirsi falso agli occhi della gente. Curioso, se pensiamo che questo potrebbe tranquillamente essere considerato il brano più onesto e, quindi, più “real”, mai uscito dalla penna condivisa da Williams e Chambers. In una parola: irresistibile e non aggiungo altro.

1 – Millennium (1998)

Ebbene sì, fine della corsa, il primo posto se lo aggiudica Millennium, primo singolo estratto da I’ve Been Expecting You e vi assicuro che nessuno me lo toglierà mai dalla testa.Il campionamento di You Only Live Twice – scritta da John Berry e interpretata dalla voce immortale di Frank Sinatra –è semplicemente magistrale ed aderisce alla perfezione al carisma ed alla personalità della miglior versione possibile di un Williams sarcastico e tagliente come mai prima di allora. Il singolo, che raggiunse la prima posizione nel Regno Unito per la prima volta nella carriera solista del cantante, si posizionò al 77esimo posto nella Billboard Hot 100 negli Stati Uniti, esportando un po’ di umorismo tipicamente “british” nella famosa terra delle opportunità”, da sempre un terreno musicalmente ostico in termini commerciali per gli inglesi. Insomma, Millennium può a tutti gli effetti considerarsi il vero colpo di genio dell’intera carriera di Robbie Williams, costituita da ben dodici album in studio, un album live, sei raccolte ed altrettanti dischi come membro dei Take That. Mica male, dopotutto, per “l’accessorio” di una famosa boyband

— Onda Musicale

Tags: Robbie Williams
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli