Noah Gundersen - Carry The Ghost :: Le Recensioni di OndaRock

Noah Gundersen

Carry The Ghost

2015 (Dualtone)
singer-songwriter, slow-americana

Ci sono artisti che rimangono intrappolati in un’idea specifica di sé e della propria arte, ed è così che, invece di aprire al mondo la propria sensibilità, non si accorgono che lo stanno guardando da uno spioncino – o peggio, hanno lo sguardo fisso sul proprio ombelico.
Noah Gundersen, dopo un promettente esordio su Ep, ha compiuto il passo verso il long-play impersonando tragicamente la figura del cantautore delle passioni romantiche, offrendo una musica grave e compresa, appollaiata freddamente su epici toni in chiaroscuro.

“Carry The Ghost” sembra addirittura un ulteriore appesantimento dell’estetica di Gundersen, con la strumentazione che lo accompagna in rochi drappeggi d’amore (“Slow Dancer”), spesso oppressi da un corredo testuale non all'altezza (“Jealous Love”) dell’Americana in grande stile del disco – dalle parti di “Here’s To Taking It Easy” di Phosphorescent, per non citare il caro vecchio Neil Young.
La profondità di testi e scrittura non giustifica inoltre la gravità delle interpretazioni di Noah, facendolo precipitare in un intimismo caricaturale e, senza mezzi termini, piuttosto noioso, a meno di non trovare un’identità totale con il cantautore americano, dimenticandosi della propria (“Selfish Art”).

Solo così è ammissibile perdersi nei silenzi, che si vorrebbero densi di significato, di “Carry The Ghost” (“Planted Seeds”), presenze eteree che Gundersen giura siano vere, ma che esistono solo nel giardino chiuso della sua psiche.

02/09/2015

Tracklist

  1. Slow Dancer 
  2. Halo (Disappear/Reappear)  
  3. Selfish Art 
  4. Show Me The Light 
  5. The Difference 
  6. Silver Bracelet 
  7. I Need A Woman 
  8. Jealous Love 
  9. Empty From The Start 
  10. Blossom 
  11. Topless Dancer 
  12. Heartbreaker 
  13. Planted Seeds 

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