Publio Virgilio Marone, più noto semplicemente come Virgilio, è probabilmente il poeta latino più noto di tutti i tempi, grazie soprattutto al suo poema epico Eneide e alla sua presenza fondamentale nella Divina Commedia di Dante. L’opera di Virgilio ha avuto un’influenza estremamente significativa sulla letteratura occidentale successiva.
Virgilio – Biografia
Virgilio nasce nei pressi di Mantova nel 70 a.C. in una famiglia benestante e compie la propria formazione nei vari centri culturali più attivi d’Italia. Assorbe soprattutto l’influenza dei poetae novi e dell’epicureismo, mantenendosi lontano dalle lotte politiche. La sua formazione si completa a Roma con gli studi di retorica.
Dopo la battaglia di Filippi, Ottaviano opera una confisca di terre per distribuirle ai veterani e anche Virgilio viene colpito da questo provvedimento, esperienza drammatica che si riflette in parte nella sua prima opera nota, le Bucoliche.
La pubblicazione delle Bucoliche procura a Virgilio il favore di Ottaviano (non ancora imperatore) che lo introduce nel circolo di Mecenate, dietro suggerimento del quale il poeta scrive la sua seconda opera consistente, le Georgiche. Da Mecenate, il poeta riceve un podere in Campania come risarcimento per le terre confiscate e si sposta quindi a vivere lì. Grazie alla vicinanza a Mecenate, quando Ottaviano diventa l’imperatore Augusto, Virgilio diventa il maggiore poeta dell’impero e amico personale dell’imperatore.
Dal 29 a.C. al 19 a.C. Virgilio si dedica al suo capolavoro, l’Eneide, poema epico in cui il poeta ricerca una costante e ossessiva perfezione; al punto che, avvicinandosi la morte, Virgilio vorrebbe che il poema venga dato alle fiamme in quanto incompleto. Durante il ritorno da un viaggio in Grecia, Virgilio muore a Brindisi, ma Augusto ordina di pubblicare lo stesso l’Eneide, per l’importante funzione ideologica dell’opera.
Opere
Le Bucoliche, le Georgiche e l’Eneide sono le uniche tre opere attribuibili con certezza a Virgilio. Ce ne sono però molte altre di attribuzione controversa, raccolte in quella che viene chiamata Appendix vergiliana.
Le Bucoliche sono 10 brevi liriche pastorali (dette “egloghe”) in cui viene esaltata la pace della vita di campagna e i suoi ideali, senza tralasciare però velate allusioni alla società cittadina e ai suoi protagonisti: la guerra civile fa sentire i suoi effetti anche in campagna, costringendo alcuni contadini a lasciare la propria casa e i propri campi, proprio come è successo alla famiglia dello stesso Virgilio.
Le Georgiche, invece, sono un poema epico-didascalico sulle attività agricole che descrive nel dettaglio il lavoro e la vita nei campi, indicandoli come unica via per raggiungere la felicità, perché solo in questo ambiente si realizzano i valori della tradizione.
L’Eneide è l’opera più imponente di Virgilio e il poema epico simbolo della letteratura latina, che ricostruisce le origini mitiche e divine di Roma e del potere di Augusto attraverso la storia dell’eroe troiano Enea.
Indice materie – Letteratura latina – Publio Virgilio Marone