vale77
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gioved� 5 marzo 2009
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uno spaccato della societ� contemporanea
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Non capisco le critiche fatte a questo film per me � di ottima fattura...va bene soprattutto stilisticamente � vero ma offre anche spunti notevoli per una discussione sulla societ�:il tema della "comunit�" tanto caro a Boyle d� qui il meglio mostrando il volto nascosto dei pensieri e delle azioni umane denudate da quel velo di ipocrisia a vantaggio di un ritorno all'istinto di conservazione dovuto evidentemente alle precarie condizioni di vita nell'isola in cui si svolge la vicenda.
La voce fuori campo di Richard dopo l'allontanamento dello svedese dilaniato dallo squalo ne � l'esempio con il suo brutale impatto:"Guarire o morire.� lo stare nel mezzo che fa incazzare la gente...e lontano dagli occhi era veramente lontano anche dal cuore" e segue la partita a beach volley.
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Non capisco le critiche fatte a questo film per me � di ottima fattura...va bene soprattutto stilisticamente � vero ma offre anche spunti notevoli per una discussione sulla societ�:il tema della "comunit�" tanto caro a Boyle d� qui il meglio mostrando il volto nascosto dei pensieri e delle azioni umane denudate da quel velo di ipocrisia a vantaggio di un ritorno all'istinto di conservazione dovuto evidentemente alle precarie condizioni di vita nell'isola in cui si svolge la vicenda.
La voce fuori campo di Richard dopo l'allontanamento dello svedese dilaniato dallo squalo ne � l'esempio con il suo brutale impatto:"Guarire o morire.� lo stare nel mezzo che fa incazzare la gente...e lontano dagli occhi era veramente lontano anche dal cuore" e segue la partita a beach volley.
Vorrei chiudere con una osservazione tecnica:da applausi a scena aperta alcune inquadrature "fuori bolla" nella scena del funerale dello svedese
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hambaladu
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sabato 20 ottobre 2007
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la felicit� illusoria
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"The Beach" (2000) di Danny Boyle � un film a tratti scontato, poteva essere realizzato meglio, non c'� dubbio. Per� devo dire che si differenzia dai soliti film commerciali, lascia un forte messaggio: la felicit� in un'isola sperduta � solo un'utopia, essa va cercata nel proprio ambiente, vicino ai parenti e agli amici: solo l� si pu� essere felici in maniera duratura. Il punti di forza del film sono le riflessioni in prima persona di Richard, che guidano lo spettatore attraverso il suo punto di vista, e l'ottima interpretazione di Di Caprio, che dimostra di non essere solo bello, ma anche capace di recitare bene. Anche la colonna sonora non � male. Non � un capolavoro, ma comunque � un film consigliabile.
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killbillvol2
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luned� 14 maggio 2012
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the beach
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Un giovane turista americano raggiunge un'isola che sembra il paradiso terrestre, con l'aiuto di altri due turisti francesi e di una mappa donatagli da un vecchio pazzo. Su quest'isola vivono di nascosto una iccola comunità capitanata da una donna. Dopo una prima ospitalità, il gruppo dimostra di essere molto diffidente nei confronti dei nuovi arrivati.
Snobbato dalla critica e apprezzato dal pubblico, è, forse, uno dei film più intelligenti del 2000, insieme a "Memento". E' un prodotto hollywoodiano, con produzione (non ad altissimo costo) inglese, con lo stesso duo di Trainspotting e Piccoli Omicidi Tra Amici, Boyle ci mette il talento visivo (insieme alla fantastica la fotografia di Darius Khondji) e John Hodge firma una sceneggiatura coinvolgente, New Age, ogni tanto un po' troppo ecologista, tratta dal romanzo di Alex Garland.
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Un giovane turista americano raggiunge un'isola che sembra il paradiso terrestre, con l'aiuto di altri due turisti francesi e di una mappa donatagli da un vecchio pazzo. Su quest'isola vivono di nascosto una iccola comunità capitanata da una donna. Dopo una prima ospitalità, il gruppo dimostra di essere molto diffidente nei confronti dei nuovi arrivati.
Snobbato dalla critica e apprezzato dal pubblico, è, forse, uno dei film più intelligenti del 2000, insieme a "Memento". E' un prodotto hollywoodiano, con produzione (non ad altissimo costo) inglese, con lo stesso duo di Trainspotting e Piccoli Omicidi Tra Amici, Boyle ci mette il talento visivo (insieme alla fantastica la fotografia di Darius Khondji) e John Hodge firma una sceneggiatura coinvolgente, New Age, ogni tanto un po' troppo ecologista, tratta dal romanzo di Alex Garland. DiCaprio è come sempre bravo. Vanta, inoltre, di una bella colonna sonora che include anche Moby e i Pure Shores e di un'intera ripresa che ricalca i primi videogiochi del duemila. Nel complesso è un film ben confezionato, intrigante, con anche qualche citazione cinefila(anch'esse disprezzate dalla critica) ben fatte e a tema.
VOTO REALE: 3 E MEZZO
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break
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luned� 1 ottobre 2012
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notevole impatto visivo
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The Beach è un indimenticabile "viaggio" tra i paradisi terrestri della Thailandia. Boyle mette in scena l'avventura di un turista statunitense (Leonardo Di Caprio) alla ricerca di un esperienza unica e selvaggia.
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kondor17
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sabato 5 ottobre 2013
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carino a 3/4
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Richard (Di Caprio) incontra Daffy (Carlyle) in una maleodorante bettola di Bangkok; questi è in preda ad una profonda crisi esistenziale, anche grazie all'alcohol e alla droga, e, prima di suicidarsi, gli dà la mappa di un'isola, che descrive come la meta ultima di ogni viaggiatore alla ricerca della Spiaggia. I suoi vicini di stanza sono due francesi, anche loro in viaggio chissà per dove, coi quali decide di condividere l'avventura. Messisi in cammino, riescono infine a raggiungere un isola vicina, ultimo approdo per natanti a motore, dalla quale devono poi continuare a nuoto. Legatosi ciascuno in vita un sacco di nylon contenente il proprio zaino, arrivano a nuoto a destino.
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Richard (Di Caprio) incontra Daffy (Carlyle) in una maleodorante bettola di Bangkok; questi è in preda ad una profonda crisi esistenziale, anche grazie all'alcohol e alla droga, e, prima di suicidarsi, gli dà la mappa di un'isola, che descrive come la meta ultima di ogni viaggiatore alla ricerca della Spiaggia. I suoi vicini di stanza sono due francesi, anche loro in viaggio chissà per dove, coi quali decide di condividere l'avventura. Messisi in cammino, riescono infine a raggiungere un isola vicina, ultimo approdo per natanti a motore, dalla quale devono poi continuare a nuoto. Legatosi ciascuno in vita un sacco di nylon contenente il proprio zaino, arrivano a nuoto a destino. Addentrandosi poi in una foresta intricatissima, si trovano improvvisamente di fronte un mare di marjiuhana, che però scoprono ben presto essere una piantagione in piena regola, gestita e controllata da narcotrafficanti armati fino ai denti. Fuggendo da loro, seguendo un torrente, si trovano di fronte, ad un certo punto, ad un'altissima cascata, che Francoise decide per prima di affrontare saltando, seguita poi a ruota da Richard ed Etienne. La cascata è il confine e di là c'è già chi li aspetta e li accoglie a braccia aperte. Paradiso che poi si rivelerà una prigione dorata vestita da ShangriLa. Ma la prigione sono i nostri desideri? La felicità si trova in luogo o dentro noi stessi?
Arrivo in ritardo a vedere questo fim, più per Di Caprio che per altro. Il film è nel complesso ben fatto, ma alla poteva essere reso anche meglio. L'evasione e la ricerca del Shangri La vengono miseramente castrati; la comunità stessa è surreale: dei figli dei fiori alla ricerca del paradiso perduto, che si fanno comandare a bacchetta da Sal (Tilda Wilson - odiosa e bravissima), una donna prepotente ed aggressiva, e dal suo compagno non meno violento; addirittura lasciano morire di cancrena un loro compagno, continuando a divertirsi e a giocare a pallavolo, seguendo gli ordini ovviamente di Sal. Il finale invece non mi è dispiaciuto. E' un pò strano, ma almeno fa riflettere.
Film più che vedibile. Bellissima fotografia; curatissimi i costumi e l'ambientazione.
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rmarci 05
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marted� 25 giugno 2019
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un film "alla deriva", furbo e commerciale
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4° film del regista inglese di Danny Boyle, reduce del successo di Trainspotting, The Beach è un film dalle intenzioni encomiabili che si impegna di trattare tematiche delicate come la gelosia, le menzogne, i rapporti interpersonali, la ricerca della felicità e, soprattutto nella seconda parte, lo smarrimento e l’estraniazione da una comunità a causa dei suoi principi deliranti. Purtroppo però le ammirevoli ambizioni filosofiche vengono parzialmente sacrificate in favore di una sottesa operazione commerciale, abilmente celata sotto l’importanza del contenuto, che sfrutta in particolare l’icona adolescenziale di Leonardo DiCaprio, reduce del successo planetario di Titanic.
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4° film del regista inglese di Danny Boyle, reduce del successo di Trainspotting, The Beach è un film dalle intenzioni encomiabili che si impegna di trattare tematiche delicate come la gelosia, le menzogne, i rapporti interpersonali, la ricerca della felicità e, soprattutto nella seconda parte, lo smarrimento e l’estraniazione da una comunità a causa dei suoi principi deliranti. Purtroppo però le ammirevoli ambizioni filosofiche vengono parzialmente sacrificate in favore di una sottesa operazione commerciale, abilmente celata sotto l’importanza del contenuto, che sfrutta in particolare l’icona adolescenziale di Leonardo DiCaprio, reduce del successo planetario di Titanic. Si tratta dunque di un film furbo, studiato a tavolino, ma anche di un’opera ambivalente, indecisa se intraprendere la via autoriale del racconto o vendersi alle più convenzionali regole del dramma hollywoodiano, risultando poco riuscita su tutti e due i fronti. La straordinaria potenza visiva e l’ottima recitazione di DiCaprio compensano solo in parte le banalità della sceneggiatura, i molteplici personaggi bidimensionali ed i dialoghi a tratti superficiali. Alcune note positive di possono riscontrare nell’interpretazione e nel personaggio di Tilda Swinton (leader della comunità) nonché in alcune scene indubbiamente toccanti. In conclusione, un’occasione parzialmente sprecata.
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valetag
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venerd� 11 luglio 2014
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la felicit� di far parte di un qualcosa
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Richard sbarca in Thailandia con la speranza di trovare la tanta agoniata felicità. Dopo aver ricevuto da uno squinternato la mappa per raggiungere una spiaggia segreta, recluta una coppia francese, ed insieme partono alla ricerca del paradiso. Una volta sull'isola scoprono che essa è abitata da una comunità di hippie, il cui unico scopo nella vita è crogiolarsi delle meraviglie della natura, e, allo stesso tempo, preservarne la bellezza, mantenendo segreta la posizione della spiaggia.
Si lasciano alle spalle la routine del mondo civilizzato, concentrandosi solo sul divertimento. Il "ritorno alle origini", però, implica anche far emergere quegli istinti che ci rendono simili alle bestie: gelosia, crudeltà, individualismo.
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Richard sbarca in Thailandia con la speranza di trovare la tanta agoniata felicità. Dopo aver ricevuto da uno squinternato la mappa per raggiungere una spiaggia segreta, recluta una coppia francese, ed insieme partono alla ricerca del paradiso. Una volta sull'isola scoprono che essa è abitata da una comunità di hippie, il cui unico scopo nella vita è crogiolarsi delle meraviglie della natura, e, allo stesso tempo, preservarne la bellezza, mantenendo segreta la posizione della spiaggia.
Si lasciano alle spalle la routine del mondo civilizzato, concentrandosi solo sul divertimento. Il "ritorno alle origini", però, implica anche far emergere quegli istinti che ci rendono simili alle bestie: gelosia, crudeltà, individualismo. Piano piano quello che era il paradiso si trasforma in routine, la routine si trasforma in incubo, l'incubo si trasforma in pazzia.
The beach di Danny Boyle è stato fortemente criticato, ma se da una parte è vero che ci si perde per strada, a furia di volerci infilare citazioni, filosofeggiamenti e spunti psichedelici a tutti i costi, dall'altra è vero anche che il film mantiene un buon livello di coerenza e interesse, che possiede una fotografia degna di nota (facilitata dai magnifici paesaggi thailandesi) e una colonna sonora imponente.
Un film crudo, più che nelle immagini nei concetti, che sicuramente è in grado appassionare coloro che viaggiano con il corpo e con la mente, con la consapevolezza che la felicita non la si incontra in un luogo.
Consigliatissimo.
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jayan
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venerd� 13 settembre 2013
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la ricerca della felicit� e dell'amore
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Il regista Danny Boyle, insieme al grande attore Leonardo DiCaprio, hanno realizzato un grande e memorabile film, anche se spesso non apprezzato completamente dalla critica. La storia inizia con due uomini e una donna che partono alla ricerca di un'isola favolosa, dove sembra ci sia il paradiso in terra. Dopo numerose peripezie, vi arrivano e vi trascorrono un lungo periodo separati dal mondo. L� vive una comunit� di neo hippies comandati da una donna. Nessuno deve sapere dell'esistenza dell'isola, pena la fine di quel paradiso. Quando arriveranno tante altre persone finir� la pace e inizieranno le appropiazioni dei turisti e degli speculatori. Loro vivono protetti da un gruppo di coltivatori di marujana.
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Il regista Danny Boyle, insieme al grande attore Leonardo DiCaprio, hanno realizzato un grande e memorabile film, anche se spesso non apprezzato completamente dalla critica. La storia inizia con due uomini e una donna che partono alla ricerca di un'isola favolosa, dove sembra ci sia il paradiso in terra. Dopo numerose peripezie, vi arrivano e vi trascorrono un lungo periodo separati dal mondo. L� vive una comunit� di neo hippies comandati da una donna. Nessuno deve sapere dell'esistenza dell'isola, pena la fine di quel paradiso. Quando arriveranno tante altre persone finir� la pace e inizieranno le appropiazioni dei turisti e degli speculatori. Loro vivono protetti da un gruppo di coltivatori di marujana. C'� un patto tra di loro che non deve essere spezzato. Ma succede l'inevitabile e la comunit� finisce di esistere. Il film � sviluppato con la voce narrante dell'attore protagonista Leonardo DiCaprio. All'inizio � chiaro e solare, poi si incupisce e diviene un mondo tra la realt� della veglia e la fantasia, ma ancora pi� vera, del sonno. La frase che viene citata alla fine � la chiave di tutto il film: "Ed io? Io credo ancora nel paradiso, ma almeno ora so che non � un posto da cercare fuori, perch� non � dove vai, lo trovi dentro quando senti per un momento nella tua vita di far parte di qualcosa� e se lo trovi quel momento� dura per sempre!" La felicit� � dentro di noi non all'esterno. Anche il mondo paradisiaco che Richard aveva provato in quella comunit� non era niente rispetto ai momenti di felicit� interiore. E questi momenti erano completamente suoi, non costavano nulla e nessuno poteva toglierglieli. C'� il messaggio del pensiero orientale, il messaggio universale della vera gioia. Da vedere con attenzione, anche pi� volte. Ci aiuta a capire la vita!
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renato c.
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mercoled� 25 maggio 2011
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l'isola dei famosi?
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E' il film che ha tratto ispirazione da "L'isola dei famosi"o viceversa? Scherzi a parte il desiderio dei giovani di vivere un'esperienza insolita correndo anche qualche rischio pu� essere reale! L'attrazione poi che questo "paradiso terrestre" pu� attrarre su di loro � certamente comprensibile! comunque anche in una comunit� che non funziona male nascono amori, gelosie, discordie, ecc. E' la natura umana! Chi ci fa la figura migliore in questo film � Etienne, disposto sia a rinunciare alla sua ragazza quando si innamora di Di Caprio, sia a non abbandonare l'amico ferito e moribondo fino alla fine, quando invece gli altri l'han voluto togliere dai piedi perch� "turbava la loro serenit�".
Poi Sal, la capa che aveva il suo ragazzo, ma che voleva disporre sessualmente di chi pi� gli piaceva
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E' il film che ha tratto ispirazione da "L'isola dei famosi"o viceversa? Scherzi a parte il desiderio dei giovani di vivere un'esperienza insolita correndo anche qualche rischio pu� essere reale! L'attrazione poi che questo "paradiso terrestre" pu� attrarre su di loro � certamente comprensibile! comunque anche in una comunit� che non funziona male nascono amori, gelosie, discordie, ecc. E' la natura umana! Chi ci fa la figura migliore in questo film � Etienne, disposto sia a rinunciare alla sua ragazza quando si innamora di Di Caprio, sia a non abbandonare l'amico ferito e moribondo fino alla fine, quando invece gli altri l'han voluto togliere dai piedi perch� "turbava la loro serenit�".
Poi Sal, la capa che aveva il suo ragazzo, ma che voleva disporre sessualmente di chi pi� gli piaceva e quando voleva per poi andare a raccontarlo a tutti pubblicamente, senza curarsi di rovinare il rapporto affettivo tra Richard e Fran�oise! Inoltre la paura nascosta: Richard che lascia una copia della mappa per paura di essere "dimenticato" sull'isola, il che � la causa di tutte le tragedie successive! E poi le menzogne dovute alla paura, che rovinano tutto in quanto poi la verit� viene a galla! Un film bellissimo dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, prevedibile invece nella trama, che comunque vuole dare i suoi lati morali, ma mettere anche in evidenza l'icoscienza e l'egoismo umano!
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rosa
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mercoled� 14 novembre 2007
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tidal lagune
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Se potessi parlare soltanto tramite i film, allora, in un ideale percorso attraverso tutto ci� che � umano, userei questo film per dire della nostra sete. Come per Emily Dickinson "l'amore lo insegnano i tumuli della memoria", per Richard la felicit� la insegna il dolore. E' una storia (tradotta dal romanzo in immagini) che rappresenta una delle possibili declinazioni lungo il cui crinale corre il limen umano fra luce e ombra: corpo e mente, sogno e coscienza, tutte le nostre facolt� materiali e intellettuali sono duali, � questa la nostra carta vincente nella storia evolutiva, asso nella manica e al contempo bomba a orologeria che rischia di esploderci tra le dita. The Beach � lo spazio aperto del paradiso idilliaco e perfetto ("It's perfect" dice Daffy Carlyle lo sciroccato un momento prima della disperazione ultima), ma finisce entroi claustrofobici confini di una capanna che, come tutti i costrutti culturali di matrice umana, tende alla distorsione, a forzature di alcuni che fanno soccombere altri, nella pi� spinta ottusit�, dove il pensiero liberale precipita senza scampo.
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Se potessi parlare soltanto tramite i film, allora, in un ideale percorso attraverso tutto ci� che � umano, userei questo film per dire della nostra sete. Come per Emily Dickinson "l'amore lo insegnano i tumuli della memoria", per Richard la felicit� la insegna il dolore. E' una storia (tradotta dal romanzo in immagini) che rappresenta una delle possibili declinazioni lungo il cui crinale corre il limen umano fra luce e ombra: corpo e mente, sogno e coscienza, tutte le nostre facolt� materiali e intellettuali sono duali, � questa la nostra carta vincente nella storia evolutiva, asso nella manica e al contempo bomba a orologeria che rischia di esploderci tra le dita. The Beach � lo spazio aperto del paradiso idilliaco e perfetto ("It's perfect" dice Daffy Carlyle lo sciroccato un momento prima della disperazione ultima), ma finisce entroi claustrofobici confini di una capanna che, come tutti i costrutti culturali di matrice umana, tende alla distorsione, a forzature di alcuni che fanno soccombere altri, nella pi� spinta ottusit�, dove il pensiero liberale precipita senza scampo. E in questa capanna di ignoranza, mentre ci si crede salvi dal "big chuncky charlie that's eating up the wolrd", in verit� altro non si � che l'altra faccia della medaglia. Innocenza della natura, calamitosit� dell'uomo: il capitolo base della storia. Sar� pure banale, ma pare una banalit� poco approfondita dalla maggior parte dell'audience terrestre.
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