Rigenerazione urbana, il modello Messina e le "Periferie in Centro" - Gazzetta del Sud
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Rigenerazione urbana, il modello Messina e le "Periferie in Centro"

Parte la nuova stagione della lotta al degrado: non solo demolizioni di baracche ma anche recupero dell’esistente, consumo di suolo zero e aree verdi. Il “caso pilota” di Fondo Tornatola

Il passo avanti, quello decisivo, è innanzitutto sul piano culturale: non più sbaraccamento e ricostruzione di case popolari ma processi di rigenerazione urbana. Ed è questo il percorso tracciato dall’Ufficio commissariale, al quale sono stati affidati i poteri speciali della “legge Messina”, firmata dall’ex ministra Mara Carfagna e approvata dal Parlamento nella primavera del 2021.
Cosa avverrà da ora in poi? Lo ha spiegato il sub-commissario Marcello Scurria, intervenuto a “Città in scena-Festival della rigenerazione urbana”, l’evento promosso dall’Ance, dall’associazione “Mecenate 90” e dalla Fondazione “Musica per Roma” e svoltosi al Castello Maniace di Siracusa.
Il futuro del Risanamento è nel progetto “Periferie in... Centro!”, «un'iniziativa rivoluzionaria», la definisce così l’avv. Scurria, «per trasformare le periferie degradate di Messina in aree centrali vitali». I singoli interventi continueranno a essere attuati, le ruspe saranno in azione nelle prossime settimane in varie zone della città, ma il “disegno strategico” comprende un'area complessiva di 650.000 mq, coinvolgendo 80 baraccopoli rimaste in piedi e circa 1.800 famiglie, «con un'attenzione particolare ai 198 disabili tra gli abitanti», aggiunge il sub-commissario. «L'obiettivo è migliorare la qualità della vita – spiega ancora Scurria – attraverso un processo di rigenerazione urbana che comprende la bonifica ambientale, la riattivazione degli spazi pubblici e il consumo suolo zero».
A illustrare il progetto, seppur nelle sue linee generali (visti i tempi contingentati degli interventi), l’architetta Grazia Maria Marullo, coordinatrice del Settore tecnico della Struttura commissariale, la quale ha riassunto gli aspetti tecnici e innovativi del progetto, che non si limita alla riqualificazione edilizia. «Stiamo implementando un approccio integrato – sottolinea la professionista messinese – che considera la bonifica ambientale, la riattivazione degli spazi pubblici e il consumo suolo zero. Il Parco Magnolia di Giostra è un esempio perfetto di come un’area urbana possa essere trasformata in un luogo vivace e accogliente, rispettando l'integrità storica e migliorando la qualità della vita per i residenti.

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