La versione della polizia di Miami: “Falcinelli era isterico, bellicoso e in stato di alterazione. Ha minacciato dicendo tu non sai chi conosco io” - la Repubblica

Cronaca

La versione della polizia di Miami: “Falcinelli era isterico, bellicoso e in stato di alterazione. Ha minacciato dicendo tu non sai chi conosco io”

La versione della polizia di Miami: “Falcinelli era isterico, bellicoso e in stato di alterazione. Ha minacciato dicendo tu non sai chi conosco io”
(ansa)

Lo studente appare alterato, esasperato. Si rivolge agli agenti in maniera sfidante che negli Stati Uniti, come dovrebbe lui stesso sapere vivendoci da anni, può portare subito all’arresto

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New York - Legato con le mani dietro la schiena, chiuso in cella, Matteo Falcinelli all’improvviso sorride, guarda uno dei poliziotti che lo sta invitando a calmarsi, e gli dice con aria di sfida: “Farai meglio a guardare quella faccia… questa faccia… perché porterò in tribunale te e gli altri”.

La guerra dei video

In questa guerra dei video che da una settimana raccontano versioni della storia, arrivano le prese di posizioni della polizia e del municipio di North Miami Beach, che scaricano tutte le responsabilità sul ragazzo, definito nel rapporto degli agenti “isterico, in stato di alterazione, bellicoso”.

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Sbattuto in cella e incaprettato

Falcinelli, 25 anni, studente universitario iscritto alla Florida International University, è arrestato la notte tra il 24 e il 25 febbraio all’uscita di uno stripclub, dove secondo la sua versione era finito per errore, sbattuto in cella, tenuto per tredici minuti in posizione di “incaprettato”, legato mani e piedi, rinchiuso quasi tre giorni in cella, senza che, sostiene la madre, familiari o amici potessero contattarlo.

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"Una tecnica ampiamente utilizzata”

Secondo un rappresentante del municipio, dopo la revisione di tutto il materiale video, le conclusioni sono nette e si rifanno a uno studio di quattro anni fa: “In base al report del 2020 dell’ufficio statistiche del dipartimento di Giustizia la tecnica del legare le gambe è ampiamente usata come strumento dalle forze dell’ordine. La polizia ha impiegato la forza in linea con il protocollo adottato dal dipartimento”. “Dai video - aggiunge il municipio - emerge che il signor Falcinelli si comporta in modo aggressivo fin dal momento prima dell’arresto, durante la detenzione e mentre viene trasferito al Turner Guilford Knight Correctional Center”. “Al signor Falcinelli sono state legate le gambe - si afferma - dopo che aveva ripetutamente sbattuto la testa contro la porta della cella. La decisione è stata presa per garantire la sua sicurezza”.

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"Immagini senza contesto”

“Mostrare solo le immagini in cui viene legato mani e piedi - continua - senza il contesto del suo comportamento può portare a una versione parziale di ciò che è realmente successo”. L’ultimo riferimento del municipio è al primo video pubblicato la settimana scorsa in Italia e diffuso dalla madre del ragazzo, Vlasta Studenicova. E’ stato quello che ha sconvolto gli italiani e trasformato questo episodio in un caso. Le immagini avevano documentato i momenti dell’arresto. Il ragazzo, chiuso in cella, già ammanettato, era stato accerchiato da quattro agenti, legato anche alle caviglie e messo a terra, prima su un fianco, per poi scivolare a faccia in giù, in una posizione molto pericolosa, che può provocare problemi respiratori. In quel modo Falcinelli era rimasto per circa tredici minuti. La reazione degli agenti era apparsa immotivata, perché il ragazzo era sembrato tranquillo. Giorni dopo erano usciti altri video in cui Falcinelli, fuori dallo stripclub, chiedeva agli agenti di recuperargli dal locale i due cellulari che gli erano stati sequestrati e in cui aveva carte di credito, app della banca e dell’università.

La richiesta di chiarimenti della Farnesina

Nove giorni dopo la denuncia pubblica che ha spinto la Farnesina a chiedere chiarimenti alla polizia di Miami, e dopo un’indagine avviata dalla procura di Roma, sono arrivati i video che documentano il resto della vicenda, accompagnati dalle posizioni di polizia e amministrazione di North Miami Beach. Repubblica è entrata in possesso sia dei ventitré video sia dei documenti interni stilati dalla polizia.

I documenti della polizia

Il supervisor che ha seguito la vicenda al momento dell’arrivo di Falcinelli alla centrale di polizia è il vicecapo Nelson Camacho. “Ero di turno - scrive nel report interno - alle 3,30 gli agenti Ruiz e Saint Amour sono stati convocati dallo staff, riguardo l’uomo alterato (viene usato il termine “intoxicated”, in stato di alterazione, quando si parla di alterazione chimica, da farmaci o stupefacenti, o di alcol, ndr), il sospetto Mateo (scritto così, ndr) Falcinelli, che stava provocando disturbo all’interno del club. Falcinelli è stato scortato fuori e si è rifiutato di lasciare l’area. Dopo numerose richieste degli agenti è diventato bellicoso verso gli agenti e ha lanciato frasi sconnesse tipo ‘chiudi quella cazzo di bocca’. Falcinelli ha toccato intenzionalmente e spinto Amour sul petto, chiedendo i soldi indietro”.

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Lo stato di alterazione

Le immagini che abbiamo visionato, e registrate dalle body-cam dei poliziotti, non mostrano Falcinelli chiedere indietro i soldi, ma i telefoni. Però lo studente appare sì alterato, esasperato. Si rivolge agli agenti in un modo di sfida che negli Stati Uniti, come dovrebbe lui stesso sapere vivendoci da anni, può portare subito all’arresto. Lo studente, all’apice della frustrazione, e prima di venire ammanettato, fa per due volte il gesto minaccioso con i due indici e pollici messi a formare un cerchio, per dire ‘ti faccio un culo così’. Dice più volte “fuck you”.

“Aprite un’indagine della Cia e dell’Fbi”

“Alle 3,37 - dichiara il supervisor nel suo report - Falcinelli ha detto agli agenti: ‘Voglio che si apra un’indagine della Cia e dell’Fbi, poi si è diretto verso l’agente Ruiz e gli ha toccato il petto. A questo punto gli agenti Ruiz e Amour hanno cercato di bloccare Falcinelli. Falcinelli non ha permesso agli agenti di farlo e a quel punto è stato messo a terra e ammanettato”. Nel report si accenna all’abrasione sulla guancia sinistra del ragazzo. In un altro passaggio, scrivono di lui: “Isterico, in stato di alterazione, piangeva e non forniva dichiarazioni dettagliate”. La madre del ragazzo ha contestato la versione dei report e ritiene che non siano fedeli a ciò che mostrano le immagini.

I video: Falcinelli tocca gli agenti

Nei ventitré file che documentano quello che succede la notte dell’arresto, si vede Falcinelli toccare più volte, avventatamente, con il dorso della mano destra, la targa di riconoscimento in dotazione a un agente. Il poliziotto gli dice di non farlo o finirà arrestato. Lui risponde: “Se mi tocchi finisci tu in galera e io vi faccio un culo così”. In stato confusionale, invoca a sua tutela il Secondo Emendamento, che è notoriamente quello citato per chi sostiene il diritto a girare armato, dice “chiudi quella cazzo di bocca, ho i miei diritti”, rifà il gesto minaccioso con le mani messe a cerchio. “Ridatemi i miei cellulari - grida - ho i miei diritti. Voi siete al servizio dei cittadini, datemi i miei cellulari, voglio un’inchiesta di Cia e Fbi”.

Messo a terra e immobilizzato

Lo studente guarda un agente, gli dice: “Dammi il tuo nome”, si avvicina come per toccare la targa d’identificazione ed è in quel momento che scatta la reazione degli agenti. Falcinelli viene immobilizzato, messo a terra. La polizia parla nel rapporto di “resistenza all’arresto”, ma le immagini non documentano nessuna reazione aggressiva. Arrivano altre auto della polizia e da quel momento uno della squadra chiede di togliere l’audio alle bodycam. Un video risulta muto tra il minuto 6,43 e 14,22. Perché?

L’arrivo alla stazione di polizia: “Non avete idea di chi conosco io”

Una volta portato alla centrale di polizia di North Miami Beach, Falcinelli appare molto scosso. Piange, dice “non toccatemi”. Gli agenti continuano a dire “comportati bene”. Gli tolgono cintura e scarpe, lo perquisiscono e lo chiudono in una cella. Falcinelli non fa mai resistenza. Dice “I’m not resisting, come on”, “non sto facendo resistenza, dai”. Anche questo video resta, per tre minuti, senza audio. In un altro, lo studente avanza una richiesta un po’ surreale. “Voglio la polizia”. “Ma siamo noi”, gli risponde un agente. “No - ribatte il ragazzo - voglio quella vera”. Dopo qualche resistenza da parte dell’italiano, che risponde con un altro “fuck you”, gli viene medicata la ferita allo zigomo. Lui a un certo punto compie un altro errore per i canoni Usa: “Non avete idea - dice - non avete idea di chi conosco io”.

"Ti leghiamo di più”

In un’altra clip un poliziotto gli ordina di starsene seduto. “Altrimenti - aggiunge - ti leghiamo”. “Ma sono già ammanettato”, risponde Matteo. “Ti leghiamo di più”, ribatte l’altro. Il riferimento è al tentativo del ragazzo di sbattere la testa contro il vetro della porta della cella. Nel primo video, diffuso una settimana fa, non appare né quel momento né quando gli agenti gli dicono di stare fermo per il suo “bene”. I poliziotti gli dicono che lo vogliono tenere fermo a sua tutela, poi gli comunicano di essere in stato d’arresto. “Ma cosa ho fatto?”, chiede. Falcinelli si altera ancora di più. “Sei in una brutta posizione - gli dicono - non hai il controllo qui, ascoltami”. Gli dicono che dovrà sottoporsi alle foto segnaletiche. E’ a quel punto, alle 4,24 di mattina, che lo studente lancia la sfida agli agenti: “Guardate bene questa faccia, perché porterò in tribunale te e gli altri”.

"Incaprettato per evitare che si faccia male”

Quando verrà legato anche alle caviglie, sarà un tentativo di evitare che si spacchi la testa. Sono immagini agghiaccianti. Un poliziotto, fa notare il municipio, “gli tiene il capo per evitare che si faccia male”. La posizione dell’”hogtie” viene considerata nella norma, anche se in realtà il dipartimento di Giustizia americano l’ha messa al bando dal 1995. A New York e Los Angeles l’”incaprettamento” è vietato. A Miami, è permesso. Quello che documentano altre quattro clip mostra le crisi nervose dello studente che portano, secondo il racconto della madre, ai quattro tentativi di suicidio. Messo dentro l’auto della polizia per essere trasferito al centro di detenzione, al massimo dell’esasperazione, Matteo impreca, ripete “please, please”, per favore, per favore, poi sbatte la testa contro le sbarre di ferro che si trovano all’interno dell’auto. Prima nove volte. Poi per diciassette volte. Poi dice “sir, sir”, signore, per poi esplodere di nuovo d’ira e urlare in italiano “non gliela faccio, non gliela faccio a respirare”. Bestemmia in italiano, poi dice in inglese “non riesco a respirare, ho bisogno di respirare”. A quel punto sbatte la testa contro le sbarre per altre quattro volte, “please please, please, ho bisogno di aiuto”.

Le accuse

Falcinelli è stato accusato di due reati di aggressione verso le forze dell’ordine, resistenza all’arresto e violazione di domicilio. Ha raggiunto un accordo sui due casi di aggressione e uno di resistenza all’arresto. L’accusa di violazione di domicilio - legata alla volontà di rientrare nello stripclub da cui era stato sbattuto fuori - è stata ritirata.

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