Gaetano Bruno:. "Io, dalla città dei talenti al set con Al Pacino" - la Repubblica

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Gaetano Bruno:. "Io, dalla città dei talenti al set con Al Pacino"

Gaetano Bruno
Gaetano Bruno 
L'attore palermitano nel cast di "House of Gucci"
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La prima volta che è salito sul palco è stato in un villaggio vacanze come animatore. Ora Gaetano Bruno, quarantottenne attore palermitano, recita con Al Pacino, Lady Gaga, Jeremy Irons e Salma Hayek. In House of Gucci, colossal campione d'incassi diretto da Ridley Scott, interpreta l'autista di famiglia, l'uomo tuttofare di casa Gucci. "Lady Gaga mi parlava delle sue origini palermitane, Jeremy Irons ripassava sul divano le battute, io, però, non riuscivo a togliere gli occhi di dosso ad Al Pacino: è la storia del cinema".
Come ha fatto a ottenere la parte dell'autista di Rodolfo Gucci?
"Durante uno spettacolo teatrale con Elio Germano, il mio agente mi ha comunicato del provino. Ho fatto due self tape e a Ridley Scott sono piaciuto".
Detto così sembra facile...
"In realtà, dietro c'è tanto studio e la scelta di una carriera impostata anche su dei no".
A chi ha detto no?
"Proprio a Ridley Scott".
Dice sul serio?
"Sì, avevo fatto un provino per "All the money in the world". Non sono stato scelto, ma Scott mi offrì un'altra parte che però non mi convinceva. Ho detto di no: dire dei no può aprirti delle strade che nemmeno immagini. Toni Servillo dice sempre che la carriera di un artista è fondata più sui no che sui sì".
E lei, tra l'altro, ha anche recitato con Servillo...
"Ne "Le conseguenze dell'amore" di Sorrentino, il mio battesimo al cinema".
Il battesimo internazionale al cinema, invece, è stato con House of Gucci di Ridley Scott.
"In America avevo fatto una serie tv, Fargo 4. Ma al grande cinema sono arrivato con Scott: un privilegio straordinario recitare con alcuni degli attori più grandi di Hollywood".
Chi l'ha colpita di più?
"Senza dubbio, Al Pacino: è la storia del cinema. In lui senti l'urgenza di fare cinema, la passione vera e l'umiltà. Vedere questa energia in un attore che è una vera star e che ormai ha anche una certa età fa un certo effetto".
E Lady Gaga?
"Una persona squisita, gentile. Incarna il sogno americano: la ragazza semplice che ha sbancato il lunario. Mi ha parlato delle sue origini palermitane e di come i sacrifici dei nonni siciliani le avessero consentito di arrivare fino a qua. Quando si è presentata mi ha detto: "Sono Stefania, ho origine palermitane come te".
Veniamo a Jeremy Irons.
"Un uomo bellissimo con uno charme straordinario, pari solo alla sua bravura. Se ne stava sul divanetto a ripetere le battute, mi ha intenerito vederlo così. Alla fine, l'ansia da prestazione l'abbiamo tutti, anche i più grandi. Quando mi ha incontrato mi ha detto: "Che faccia da italiano che hai". D'altronde è vero, gli italiani hanno una fisionomia e un modo di interpretare riconoscibilissimi. E gli americani ci amano anche per questo".
I set americani in che modo sono diversi da quelli italiani?
"La differenza è di produzione, nel senso che girano molti più soldi e l'organizzazione è fatta in grande. In Italia si fa i conti con il budget e forse per questo gli italiani sono anche più bravi a risolvere i problemi. Anche il catering in America è fatto in grande. Mi sono ritrovato a mangiare aragoste tra una pausa e l'altra. Quantità di cibo che neppure a Palermo..."
La sua Palermo qual è?
"Capo Gallo, il centro storico e, continuando a parlare di cibo, la pizza di Graziano e le sfinci del bar Sampolo".
Però ora vive a Roma...
"Solo per una quesitone di comodità: la stragrande maggioranza delle produzioni cinematografiche e dei provini sono nella capitale. Con Palermo ho un rapporto viscerale".
È più difficile, allora, avere successo rimanendo in Sicilia?
"Forse, per motivi logistici. Ci sono degli attori siciliani che hanno sofferto molto e quando c'è più sofferenza si lotta di più per stare a galla. Questo può fare la differenza nella riuscita di un artista. I siciliani hanno più fame e una profondità unica. Vede, gli attori siciliani sono tra i più talentuosi""
Chi per esempio?
"Luigi Lo Cascio, Luigi Burruano, una profondità struggente. Ma anche grandi attori del passato come Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, la cui comicità è senza tempo, e Giorgio Li Bassi, sempre tagliente. Poi ho un altro nome".
Sarebbe?
"Mimmo Cuticchio. Andrebbe eletto patrimonio dell'umanità".