Breve storia dell'impero cinese: origini e sviluppo della seconda superpotenza mondiale
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17 Maggio 2024
19:30

Breve storia dell’impero cinese: origini e sviluppo della seconda superpotenza mondiale

In genere guardiamo alla Cina con un misto di ammirazione, curiosità e timore. La Repubblica popolare cinese è infatti una potenza capace di sfidare il predominio dell’Occidente. Vediamo le origini della Cina dalla prima unificazione nel 221 a.C.

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Breve storia dell’impero cinese: origini e sviluppo della seconda superpotenza mondiale
storia impero cinese

La civiltà cinese ha origini molto antiche (i primi insediamenti testimoniati nel Fiume Giallo risalgono al 3000 a.C.), ma il territorio non è stato sempre amministrato da un unico Stato. Dopo la prima unificazione politica del 221 a.C., che formò il primo impero cinese, si alternarono periodi di frammentazione e periodi di unità fino all’invasione mongola, avvenuta nel ‘200. Ai mongoli fecero seguito due dinastie, i Ming (1368-1644) e i Qing (1644-1912), che controllavano quasi tutto il territorio attuale e costituirono uno Stato forte e centralizzato. Non mancavano, però, le tensioni interne, alle quali, a partire dall’età moderna, si aggiunsero le ingerenze degli Stati europei. Nell’Ottocento le ingerenze diventarono più invasive e contribuirono all’indebolimento dell’impero, che nel 1912 fu rovesciato da una rivoluzione e sostituito dalla repubblica. L'impero cinese durò quindi circa 2000 anni!

Origini della civiltà cinese

La civiltà cinese nacque a partire da piccoli villaggi e insediamenti isolati sorti nei pressi del Fiume Giallo e nel Fiume Azzurro intorno al 3000 a.C. Intorno al fiume si sviluppò il gruppo etnico degli Han, che, sia pure con alcune divisioni interne, rappresenta oggi l’etnia predominante della Cina (quelli che noi chiamiamo semplicemente “cinesi”) e la più diffusa in assoluta al mondo.

La Cina, però, in antico non era uno Stato unificato. Dal secondo millennio a. C. si affermarono sistemi statali in alcune parti del territorio: la semimitica dinastia Xia; la dinastia Shang, al potere all’incirca dal 1600 al 1046 a. C.; la dinastia Zhou dal 1045 al 256 a. C, durante la quale si svilupparono i principali sistemi filosofico-religiosi, il confucianesimo e il taoismo, esistenti ancora oggi. Altre porzioni del territorio, però, erano abitate da società poco strutturate. Le attività prevalenti erano dappertutto l’agricoltura, la caccia e la pesca.

Stati cinesi intorno al 260 a.C. (credit Philg88)
Stati cinesi intorno al 260 a.C. (credit Philg88)

La prima unificazione: i Qin

Dopo il crollo della dinastia Zhou il territorio fu diviso in molte entità statali, in continua guerra tra loro. Uno dei regni principali era quello della dinastia Qin, che realizzò importanti riforme interne, creando un sistema giuridico all’avanguardia e uno Stato centralizzato.

Lo Stato dei Qin condusse varie campagne militari contro gli altri regni e nel 221 a. C. il sovrano Ying Zheng completò l’unificazione del territorio, divenendo il primo imperatore dalla Cina. Il suo regno durò solo fino al 210, ma ebbe grande importanza. Anzitutto, fu codificatoil sistema di scrittura, che divenne un potente strumento per l’unificazione culturale di un popolo sparso in un territorio vastissimo. Inoltre, furono avviati i lavori per la costruzione della grande muraglia (proseguiti nei secoli successivi) e fu realizzato l’esercito di terracotta, il celebre gruppo di statue collocato nel mausoleo dell’imperatore a Xian, la capitale dell’impero. Infine, alla dinastia Qin (che si legge “cin”) molti studiosi fanno risalire il nome stesso della Cina.

L'esercito di terracotta
L’esercito di terracotta.

Le dinastie del primo millennio d.C.

I Qin furono rovesciati da un’altra dinastia, gli Han, già nel 206 a. C. Il territorio cinese fu diviso nuovamente in vari Stati, ma la frammentazione si alternò a periodi di riunificazione, in particolare quelli delle dinastie Tang (618-907 d.C.) e Song (960-1127). L’unità linguistico-culturale della popolazione– fatte salve le inevitabili differenze sul territorio – non venne meno e i regni cinesi coltivarono rapporti commerciali “internazionali” lungo quella che sarebbe stata chiamata via della seta. In Cina, inoltre, furono realizzate scoperte e invenzioni di importanza capitale per tutto il genere umano: la carta, la bussola, la polvere da sparo e altre.

I mongoli

La grande muraglia non riuscì a proteggere la Cina dall’invasione dei mongoli, un popolo dell’Asia centro-orientale che, sotto la guida di Gengis Khan, aveva creato un vasto impero. La conquista della Cina fu completata da uno dei successori di Gengis, Qublai Khan, che nel 1271 si proclamò imperatore, fondando la dinastia Yuan. Kublai ordinò la costruzione di una nuova città, Khanbaliq, che in seguito sarebbe diventata Pechino.

Per i cinesi han, la conquista mongola rappresentò l’inizio di una dominazione straniera e provocò un drastico calo della popolazione, ma diede avvio anche a un periodo di progressi tecnologici, grazie allo sviluppo delle invenzioni dei secoli precedenti e all’apporto tecnico degli altri popoli dominati dai mongoli. Inoltre, si svilupparono proficui scambi culturali e commerciali con il mondo occidentale e giunse in Cina il più celebre viaggiatore europeo, Marco Polo.

Il tempio di Beiyue di epoca mongola
Il tempio di Beiyue di epoca mongola.

La dinastia Ming

I mongoli furono rovesciati nel 1368 da una rivolta capeggiata da una dinastia cinese, quella dei Ming. I nuovi regnanti stabilirono per un breve periodo la loro capitale a Nanchino, ma all’inizio del ‘400 la trasferirono a Pechino, nuovo nome di Khanbaliq, nella quale costruirono il complesso della Città proibita, il palazzo imperiale che ancora oggi è una meta imprescindibile per chiunque visiti la città. I Ming dovettero affrontare nuove minacce esterne e, per tale ragione, ingrandirono e consolidarono la grande muraglia. Gli scambi commerciali lungo la via della seta si ridussero, ma nel ‘500 giunsero in territorio cinese i primi navigatori europei. I Ming non chiusero loro le porte e nel 1557 consentirono ai portoghesi di stabilire una base commerciale a Macao.

Uno dei palazzi della CItta proibita
Uno dei palazzi della Città proibita.

La dinastia Qing

Nel corso del ‘500 l’impero Ming iniziò a indebolirsi a causa delle rivalità intestine. L’impero, inoltre, doveva affrontare la minaccia proveniente dalla Manciuria, una regione situata a nord della Cina e abitata da un popolo, i Manciù, di etnia diversa da quella han (sebbene non mancassero i tratti in comune). Nel 1644, dopo molti anni di guerre, la dinastia manciù dei Qing sconfisse i Ming e conquistò tutta la Cina. I Qing rappresentavano un’altra dominazione straniera, al punto che imposero ai cinesi di portare il codino, in base all’uso manciù, ma riuscirono a consolidare il loro potere e persino a estendere il territorio dell’impero al Tibet e a Taiwan. La dinastia, però, dovette affrontare numerose ribellioni della popolazione, tra le quali quella detta dei Taiping degli anni 1850-1864, che provocò una sanguinosa guerra civile. Dall’Ottocento, inoltre, i Qing si trovarono di fronte alla sfida più pericolosa: le mire dei Paesi occidentali.

Le ingerenze dell’Occidente e la fine dell’impero cinese

Nell’età moderna gli Stati europei erano andati incontro a un poderoso sviluppo tecnologico, che aveva permesso loro di dominare molte popolazioni di altri continenti. Nell’Ottocento l’interesse dell’Occidente per il controllo economico-commerciale della Cina aumentò.

Battaglia navale tra inglesi e cinesi
Battaglia navale tra inglesi e cinesi.

Il Regno Unito combatté e vinse due guerre contro i Qing per imporre il commercio dell’oppio. Alla fine del secolo, in seguito alla cosiddetta rivolta dei Boxers contro le ingerenze straniere, una coalizione di Paesi occidentali, inclusa l’Italia, invase la Cina e si garantì il possesso di basi militari (le “concessioni”) sul territorio. L’impero Qing, indebolito dai problemi interni e dalle ingerenze esterne, fu rovesciato nel 1912 da una rivoluzione e fu sostituito dalla Repubblica di Cina, alla quale nel 1949 farà seguito lo Stato socialista esistente tuttora, la Repubblica popolare cinese.

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