Valpolicella: Sentieri di natura, vigneti e borghi più belli d’Italia

Porta naturale di accesso alla Valpolicella, uno dei vitigni più pregiati d’Italia, il comune di Sant’Ambrogio in Valpolicella ospita quest’itinerario di natura, storia e sapori.

Il via si fa dal parcheggio a ridosso della Proloco della frazione di Gargagnago e della Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Misericordia. Il “Borgo dell’Amarone”, com’è conosciuto, perché luogo di produzione di quest’importante DOCG, sorge su un rilievo ed è circondato da vigneti e ciliegi che, in primavera, dipingono di bianco le colline. La chiesa, col suo pronao neoclassico, è datata al 1378, ma è probabile che risalga a periodi più antichi.

L’inizio è in salita, per belle strade ombreggiate, fino a raggiungere il sentiero panoramico. Alle spalle, si intravedono il paese e tutta la valle dell’Adige. Alla sinistra, appaiono i primi caratteristici terrazzamenti, detti “marogne”, a coltivo di vigneti, che accompagneranno l’esploratore lungo tutto il percorso. Subito la casa in località Armaron, le salite si fanno più ardue, così come la vista per il Garda si fa più ampia. Si susseguono, tra vigneti, boschi di carpino e rovere, fino al raggiungimento della strada asfaltata.

Punto più alto del percorso, spot da foto: sguardo sul Garda e S. Giorgio Ingannapoltron. Questo epiteto si deve ad un aneddoto che gira attorno la prossima città del percorso. Dal 2015, uno dei borghi più belli d’Italia, S. Giorgio in Valpolicella è un luogo magico: costruita con la pietra calcarea caratteristica di questo territorio, il rosso Verona, la Pieve di San Giorgio - in stile longobardo-romanico, le sue numerose ville venete, il panorama suggestivo invitano ad un soggiorno più lungo. Se passate la seconda domenica di novembre, qui si celebra la Festa delle Fae: si mangia, si beve e si balla in onore di una antica tradizione pagana.

La difficoltà di ripartire è ricompensata da un affascinante sentiero boschivo che affianca il torrente fino a raggiungere Gargagnago.

Lo spiritoso aneddoto di San Giorgio Ingannapoltron

Prima dell’avvento dei veicoli, la salita da Sant’Ambrogio di Valpolicella verso San Giorgio poteva sembrare più facile di quello che in verità è. La salita, però, è dura, ingannevole, ed è forse per questo che nel Medioevo si aggiunse al toponimo “San Giorgio in Ganna” (“ganne” significherebbe “mucchiodi pietre”), lo scherzoso attributo “poltron”, cioè “inganna il pigro”. La definizione San Giorgio Ingannapoltron giunta sino a noi è senz’altro tra le più azzeccate che si possano trovare nel territorio. 

Spesa sostenuta con i fondi ci cui alla LR n.34/2014 DGR 283 del 22/03/2022