Silicon Valley nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani

Silicon Valley

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Area industriale ubicata nel settore meridionale della Baia di San Francisco, in California (Stati Uniti) e nota in passato come Santa Clara Valley, specializzata nella progettazione e nella produzione di microcircuiti (la cui tecnologia è basata sul silicio, ingl. silicon); le imprese della zona impiegano altissima tecnologia resa possibile dal costante collegamento con centri di ricerca. Nel 1969 la Stanford University, fondata a Palo Alto nel 1891, ha partecipato al progetto ARPANET - precursore di Internet -, sancendo la vocazione informatica della Silicon Valley. Tra le aziende aventi sede nella Valley si ricordano produttori di componentistica come Adobe Systems Inc., Cisco Systems Inc., Apple Computer Inc. e Microsoft, nonché motori di ricerca e network quali Google, Yahoo, Facebook ed eBay. Dopo il crollo finanziario subìto nel 2000, quando il ritiro di molti investitori ha causato un drastico calo in borsa e la chiusura di numerose imprese, la S.V. ha recuperato la sua supremazia mondiale come polo di investimento nei settori informatico ed elettronico e come precoce ed evolutissimo esempio di parco tecnologico e scientifico.

Silicon Valley Bank (SVB)

Banca commerciale con sede a Santa Clara (California) e con uffici a Londra, Hong Kong, Pechino, Shangai, Francoforte, fondata nel 1982 da B. Biggerstaff e R. Medearis per sostenere la crescita delle aziende high-tech con sede nella Silicon Valley.  Affermatasi rapidamente sul mercato finanziario fino a divenire il sedicesimo gruppo bancario statunitense, nel 2022 ha iniziato a subire ingenti perdite a causa dell'aumento dei tassi di interesse e di una forte contrazione della crescita nel settore tecnologico. Giunta al dicembre 2022 a contare perdite di oltre 15 miliardi di dollari, nel marzo dell’anno successivo il trasferimento da SVB dei fondi delle aziende in portafoglio, consigliato agli investitori da alcune società di venture capital, ha prodotto il collasso della banca, non arginato dall’emissione di azioni per raccogliere nuovi fondi. Dopo la perdita del 62% del valore registrata dai titoli SVB, la Federal Deposit Insurance Corp ha dichiarato il fallimento della banca, autorizzando il trasferimento degli asset nella Deposit Insurance National Bank di Santa Clara; nello stesso mese la banca svizzera è stata venduta per 500 milioni di dollari di azioni alla banca regionale statunitense First Citizens.

© Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Riproduzione riservata

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