Joe D´urso, Both sides of life<small></small>
Both sides of life<small></small>
• Americana

Joe D´urso Both sides of life

2003 - SCHOOLHOUSE RECORDS RELEASE

02/02/2003 di Christian Verzeletti

#Joe D´urso #Americana

A quanti conoscono a fondo il rock americano, il nome di Joe D´Urso non risulta nuovo: da anni questo ragazzotto del New Jersey sta calcando le scene, con l´appellativo spesso ingombrante e limitante di "rocker springsteeniano".
Meno male che lui se ne è sempre fregato, caparbio ed ostinato, come quando ha mollato il suo lavoro in un´agenzia contrattuale per rockstar, e ha proseguito per la sua strada. Dalla pubblicazione di "Mirrors, shoestrings & credit cards", ha cominciato a ricevere riconoscimenti, tanto da entrare nelle selezioni per le nomine ai Grammy Awards con "Rock and roll station", ma soprattutto è la sua cifra stilistica ad essere maturata in una direzione personale. I riferimenti principali sono rimasti Dylan e Springsteen, andando per sommi capi, ma oggi la visuale di Joe è molto più ad ampio raggio, e lo dimostra questo doppio "Both sides of life".
Due cd, uno con i fedeli Stone Caravan e uno semi-acustico, sono un´uscita coraggiosa e importante, che solitamente si possono permettere solo artisti con le spalle già ben coperte. Questo rocker di origine italiana si porta invece sulle spalle canzoni dirette e corroboranti, bagnate tanto nel soul quanto nel rock´n´roll.
"Both sides of life" è il suo sesto disco e fa il bilancio dell´uomo e della sua musica: punto d´equilibrio tra le esibizioni con la band e quelle acustiche da solo, tra l´energia sferzante del sabato sera e le inflessioni intime del giorno dopo, l´album potrebbe essere il punto d´arrivo di quanto fatto finora e il punto di partenza per passi avanti ancora più consistenti. Ci sono rock song sbarazzine, altamente infiammabili come "Air", ballate che mescolano folk e soul come "Your eyes" e pezzi con l´anima intrisa di puro rock´n´roll anni ´50. Un duetto con Willie Nile in "Vagabond moon", e soprattutto gli interventi dei fiati (non a caso dei Jukes) su una splendida cover di "Badlands" in stile reggae. "School days", con la tromba di Mark Pender, chiude il primo cd confermando una scrittura maestra nel trasfigurare e nell´astrarre.
Il secondo dischetto è una raccolta di ballate, riflessive e notturne, in cui emergono il piano di Neil Berg e la chitarra acustica di Michael Manzarella. Qua Joe D´Urso si conferma autore ancora più completo, che dà spesso voce all´universo femminile ("Missing", "Falling"in duetto con Meghan Cary e "American world") e si concede slanci melodici di grande speranza ("Be", "The power of the dove"). Ci stanno anche una dedica al nostro Bel Paese, che tanto lo ha sostenuto, e un paio di pezzi tipici del suo repertorio a metà tra la ninnananna e l´incoraggiamento. Ma la vera perla di tutto l´album è "As the rain falls in Dublin", una ballata oscura in cui il canto sospirato di Joe fa comparire il fantasma di Tom Waits.
È ancora labile il confine tra il ricalcare un suono noto, inseguendo la stessa canzone per anni, e il cercare di portare delle variazioni che costituiscano il proprio stile. Solo che è ormai altrettanto chiaro da che parte stia Joe D´Urso: "Both sides of life" mostra il meglio della sua anima di cantautore rock ed è la conferma definitiva che lui non è solo uno dei tanti del rock americano.


Discografia:

BOTH SIDES OF LIFE, 2002
ROCK AND ROLL STATION, 2000
GLOW, 1998
MIRRORS, SHOESTRINGS & CREDIT CARDS, 1996
ROCK LAND, 1993
THE SNOW, THE RAIN YESTERDAY, 1992

Track List