Il giornalino di Gian Burrasca è un libro per ragazzi scritto di Luigi Bertelli (in arte Vamba), pubblicato a puntate su Il giornalino della Domenica, tra il 1907 e il 1908. Successivamente è stato raccolto in volume nel 1912. Il racconto è scritto in forma di diario e racconta le avventure di un ragazzino di nome Giannino Stoppani, soprannominato Gian Burrasca per il suo carattere irrefrenabile e indisciplinato.

Giannino è l’ultimo figlio di una famiglia fiorentina benestante e ha tre sorelle: Ada, Luisa e Virginia. Quando compie nove anni riceve in regalo un giornalino (che oggi chiameremmo diario) dove il bambino riporta tutte le monellerie che compie durante cinque mesi dell’anno scolastico, da settembre del 1905 a marzo del 1906.

Si mette continuamente nei guai, provoca imbarazzo a tutta la famiglia ed è un pericolo costante per la sua incolumità e quella degli altri. Il padre, non sapendo più come tenere a bada il monello, decide di rinchiuderlo nel terribile collegio “Pierpaolo Pierpaoli”, amministrato dai due loschi coniugi Stanislao e Gertrude,  molto severi e avidi di danaro. Ma anche qui Giannino riesce a trovare subito il modo per mettere nei pasticci i due coniugi, finché non lo rispediscono a casa.

Al suo rientro scopre di aver ricevuto una piccola eredità da parte di Venanzio, lo zio ricco di suo cognato, con il quale il ragazzino aveva fatto amicizia durante un soggiorno in casa di sua sorella. Il libro chiude con Giannino che, sinceramente dispiaciuto per gli attacchi politici subiti da suo cognato, decide di aiutarlo con una sua testimonianza, riuscendo in questo modo a fargli perdere le elezioni.

 

 


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