Barcellona perla della Catalogna: a zonzo tra musica, tapas e giardini dell’arte - la Repubblica

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Barcellona perla della Catalogna: a zonzo tra musica, tapas e giardini dell’arte

Parc Guell - (c) Turisme de Barcelona
Parc Guell - (c) Turisme de Barcelona 

Non solo le architetture di Gaudí e i capolavori di Picasso: nel Barrio Gotico c’è l’anima di una città amata dai turisti di tutto il mondo. I consigli anche fuori dai classici itinerari

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Musica, arte, fiori y tapas. Barcellona è un museo a cielo aperto e un parco giochi che attira turisti da tutto il mondo, in ogni stagione. E’ musica per le strade del Barrio Gotico, vetrate dai colori accesi, fiori sulla Rambla e code davanti ai migliori tapas bar. Case con pareti arrotondate e comignoli bizzarri, una cattedrale che sembra una foresta di pietra e la passeggiata sul mare che fa sognare la California. Non basta un weekend lungo per vedere tutto, ma il consiglio è di prenotare con anticipo le attrazioni più richieste per non rischiare di perderle. La città catalana è una macchina da turismo molto amata dagli italiani: secondo i dati di Idescat e Ine, nel primo trimestre del 2024 sono stati 348,46 mila i turisti italiani che hanno scelto di viaggiare in Catalogna – l’81,4 per cento di questi per vacanza - con un soggiorno medio di 4,4 notti. Uscire dai classici itinerari, però, perdersi per le stradine meno conosciute della città, riserva belle sorprese e conferisce un gusto più autentico al viaggio.

Barceloneta - (c) AL PHT Air Picture TAVISA
Barceloneta - (c) AL PHT Air Picture TAVISA 

Le opere di Antoni Gaudí

Le case di Antoni Gaudí sono capolavori di architettura e creatività, e la loro bellezza è proporzionale alla folla di persone che si mette in coda per visitarle. Il percorso si snoda lungo le stanze delle case che hanno forme arrotondate e un’architettura che non segue gli schemi standard, come il camino inconsueto all’ingresso di casa Batlló. Al termine della visita di questo museo è possibile immergersi in un’installazione che trasporta il visitatore nella mente del suo ideatore, con la riproduzione di immagini e frame che lasciano sbalorditi. “Ho immaginato la Pedrera come un mare con onde imponenti”, spiega nell’audio guida la voce di Gaudì, che per le sue opere si è lasciato ispirare dalla natura e dai suoi elementi. La Casa Milà sembra rivestita da pareti morbide ed è avvolgente nelle sue forme, quasi ad abbracciare il visitatore: non ci sono spigoli, ma angoli dolci. Alla fine della visita si sale sul tetto dai comignoli bizzarri per ammirare un tramonto che illumina la città.

Casa Batlló i Casa Amatller - (c) Gemma Miralda
Casa Batlló i Casa Amatller - (c) Gemma Miralda 

Programmando il viaggio a Barcellona, dopo aver prenotato i voli e l’hotel, bisogna necessariamente prendere anche il biglietto per la Sagrada Familia, l’opera monumentale – e ancora incompleta – a cui Gaudì dedicò gran parte degli ultimi anni della sua vita. Alla cattedrale si accede soltanto con prenotazione online e considerando che il flusso maggiore di turisti si verifica da maggio a ottobre, e che gli ingressi sono limitati, conviene muoversi per tempo. Varcando la porta di questo ‘tempio della luce’ si resta senza parole: da fuori sembra più grande, ma solo entrando si può cogliere la bellezza e il genio di chi l’ha progettata e che purtroppo non potrà vedere la sua opera realizzata (i lavori dovrebbero terminare nel 2026). Le colonne sembrano alberi che si protendono al cielo e le vetrate laterali sono state realizzate in diversi colori: la facciata della Natività ha i toni del blu che corrispondono alla luce più tenue del mattino, mentre su lato opposto della navata, rivolto a ovest, domina l’arancione che ricorda la luce del tramonto.

Palau de la musica Catalana e musei

Barcellona è musica: per le strade, nel metrò, fuori dai locali. Ma soprattutto nel suo tempio della musica: il Palau de la musica Catalana, un gioiello di bellezza e magnificenza dell’Art Nouveau catalano dichiarato Patrimonio Unesco, incastonato nel Barrio. Colonne intarsiate, muse e fiori scolpiti, vetrate luminose dai mille colori, un imponente organo sopra al palcoscenico e un lucernario a goccia al centro della sala che rappresenta il sole. L’effetto ottico è stupefacente, ma è ancora più emozionate poter assistere a un concerto o a uno spettacolo seduti in questo ‘giardino della musica’, immersi fra melodia e bellezza.

Palau de la musica Catalana
Palau de la musica Catalana 

Una chicca leggermente fuori dagli itinerari turistici – ma neanche troppo, visto che si trova accanto alla casa Batllò – è la casa-museo Amatller, celebre esempio del modernismo catalano progettata nel 1900 dall’architetto Josep Puig i Cadafalch, che conserva tutti i mobili e gli arredi dell’epoca. La visita è guidata e consente di fare un viaggio nel tempo fra le collezioni private di oggetti e opere d’arte, i lampadari e le decorazioni in stile moresco, i ricordi di viaggio di Antoni Amatller, proprietario di casa oltre che della fabbrica di cioccolato della famiglia. Impossibile riuscire a visitare tutti i musei della città in una volta sola, ma facendo una selezione merita quello dedicato a Pablo Picasso, dove si può ammirare una delle più vaste collezioni dell’artista spagnolo, ospitata in cinque palazzi di epoca gotica nel quartiere de La Ribera. Per gli appassionati di arte contemporanea e moderna – e per chi è a caccia di scatti instagrammabili - al Moco sono esposti capolavori interessanti di Damien Hirst, Keith Haring, Salvador Dalì e David LaChapelle, per citarne alcuni.

I giardini: opere d’arte a cielo aperto

La mattina presto la scalinata all’ingresso del parco è vuota, i vialetti di pietra e bougainvillea sono quasi silenziosi, si sente soltanto il passo di qualche podista che si sta allenando. Il parco Güell, altro simbolo della città dove l’architetto Gaudì ha dato sfogo alla sua immaginazione, fra colonne di ispirazione greca, mosaici e draghi giganti, è il secondo luogo più visitato dai turisti dopo la Sagrada Familia. Per questo motivo è meglio andarci la mattina presto appena apre, se no si rischia di dover sgomitare fra la folla per scattare una foto dall’alto del belvedere, che incornicia come in un quadro le due casette colorate e la vista su Barcellona.

Parc Guell
Parc Guell 

Per comprendere meglio una città, bisogna immergesi almeno in uno dei suoi parchi principali. E quello dove i catalani amano bivaccare nel weekend, prendendo il sole o facendo un picnic sotto gli alberi, è il Parc del la Ciutalella, che accoglie i visitatori con una serra di ferro e vetro, costruita nel 1884 in occasione dell’Esposizione Universale di Barcellona. Le coppie di turisti si concedono un momento romantico noleggiando una piccola barca per fare il giro del laghetto, mentre i bambini sono attratti dalle bolle di sapone davanti alla scultura della cascata monumentale. All’ora del tramonto, dal parco ci si incammina verso l’anima antica di Barcellona: il Barrio Gotico. Un labirintico insieme di carrers (viette), mura antiche, negozietti e locali che attirano i passanti. In una di queste piazze è incastonata la cattedrale della Santa Croce e Sant'Eulalia che si erge in tutto il suo splendore gotico.

Parc de la Ciutadella
Parc de la Ciutadella 

Barceloneta, la passeggiata sul mare

La domenica mattina, in una giornata di maggio con un sole tiepido e una leggera brezza, è un piacere passeggiare lungo la Rambla, caotica e vivace, lasciarsi alle spalle il Mirador de Colom, statua alta 60 metri che rappresenta Cristoforo Colombo con il dito che indica il mare e che si vede da diversi punti della città, per poi scivolare lungo la Barceloneta, il quartiere affacciato sul mare. Qui si respira tutta l’atmosfera marittima, con i locali che preparano sangria e tapas, coppie che passeggiano mano nella mano, le alte palme e i grattacieli sullo sfondo che fanno sognare Los Angeles. Sulla spiaggia dorata si gioca a beach volley, qualcuno fa surf e altri seduti sulle panchine del lungomare ammirano le barche a vela a largo. Quest’anno da agosto a ottobre, Barcellona sarà l’epicentro dell’America’s Cup, la regata velica più antica del mondo e uno dei tornei sportivi più impegnativi. Per immergersi nella competizione, è possibile visitare la mostra America’s Cup Experience allestita a Port Vell nell'edificio Imax, che attraverso spazi interattivi consente di scoprire i segreti della regata, le squadre partecipanti e la tecnologia che fa volare le barche sul mare.

La Rambla - (c) Martí Petit
La Rambla - (c) Martí Petit 

Tapas e cocktail bar

Se vai a Barcellona e non pranzi in un tapas bar è come non esserci andati. I turisti più preparati arrivano con una mappa interattiva sullo smartphone con segnati i locali imperdibili. A costo di fare code lunghe ore. Complici anche i video virali sui social, come nel caso di Jon Cake, che sforna ogni giorno ‘le migliori cheesecake di Barcellona’ e attira soprattutto turisti asiatici in fremito più per fare una foto davanti al locale che per assaggiare le torte. Un tapas bar imperdibile - come consigliato da Elena Straccamore, You.Food su Instagram, profilo dedicato al food che racconta di cibi memorabili assaggiati in Italia, Europa e nel mondo, e che segnala una serie di locali molto validi proprio su Barcellona - è sicuramente El xampanyet: pochi tavoli nel Barrio e una coda di almeno un’ora e mezza la sera nei weekend. Qui, oltre ai piattini della cucina tipica, si respira la vera anima di Barcellona: la maggior parte dei clienti sono persone del posto, mentre i turisti cercano di infilarsi in questa grande famiglia fra spumante della casa che sgorga a fiumi sul bancone, piatti di acciughe e le tortilla di patate e maiale.

El xampanyet
El xampanyet 

Da non perdere, per chi ama il buon bere, quelli che sono stati rispettivamente nel 2022 e nel 2023 i migliori cocktail bar al mondo secondo la classifica World’s 50 Best Bars: Paradiso e Sips. I loro cocktail particolari sono un’esperienza da provare una volta nella vita. Altro storico è il bar del Pla, particolare per gli abbinamenti di pesce e carne in un unico piatto - che potrebbe far storcere il naso agli italiani e invece sorprende - come nel caso delle polpette di vitello con sugo di calamari. Sempre segnalato da You.Food c’è PetNat, locale gestito da italiani specializzato in vini naturali, mentre Casa Alfonso è un ristorante storico dal 1934, con uno stile tipico spagnolo che piace tanto ai turisti e propone tapas particolari come i carciofi fritti con sopra jamon iberico.

Vista della città Museu nacional d'art de Catalunya - (c) Vicente Zambrano González
Vista della città Museu nacional d'art de Catalunya - (c) Vicente Zambrano González 

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