Ammonite - Sopra un'onda del mare - Film (2020)

Un film cupo e austero, con personaggi dai volti assenti, scavati, ruvidi come la roccia che dà il nome al titolo. Una storia d’amore e di estrema repressione (siamo in piena epoca vittoriana), scandita da dialoghi a malapena sussurrati e dal rumore incessante del mare. Frances Lee gira con delicatezza ma al tempo stesso con crudeltà, togliendo il romanticismo dal sesso e il sesso dalla vita coniugale. Brava la Ronan e straordinaria la Winslet, che recita in sottrazione totale ma con una prossemica fisica da manuale. Glaciale il finale.

Dopo un raro caso di film originale e riuscito sull'omosessualità maschile, Lee passa al fronte saffico e inciampa nel déjà vu. Una versione grigia e verista di Ritratto della giovane in fiamme, film che, pur sessualmente meno esplicito, godeva di un crescente climax erotico di cui la meccanica sceneggiatura di Ammonite riesce solo a sembrare una pallida imitazione. Troppo poco per dare vita a un contorno impeccabile ma ben poco stimolante, quasi sgradevole, tra cast imbruttito, ambientazioni spoglie e musiche assenti. Finale scopiazzato nientemeno che dall'apripista del neo-lez.

Francis Lee esclude ogni ambizione psicoanalitica e storica; il suo è un melodramma spontaneo, esteticamente scarnificato, passionale e fortemente anti didascalico, basato sulla rappresentanza del volto come unico veicolo di emozioni. Gli scenari sono pervasi da un senso di noia e di abbandono, mentre lo scorrere del tempo si infrange lungo il gelido crinale della costa nord inglese. Ottima la prova del cast, con una Kate Winslet ruvida e in apparente desertificazione emotiva.

Film che affronta un argomento insolito, la paleontologia, e che tratta di personaggi realmente esistiti. Però, se la datazione storica della pellicola risale attorno al 1840, al ristorante Murchison chiede un vino di pochi anni prima, i due coniugi dovrebbero avere circa cinquant'anni mentre sono invece rappresentati da attori molto giovani. Anche la storia omosessuale è tutta da verificare, tanto che vi sono state controversie tra i discendenti della Anning in tema. Il film ha ritmo lento ma regala intense sensazioni, la prova attoriale della Winslet è di alto livello.

Ispirato a personaggi realmente esistiti, “Ammonite” è un melodramma aspro e duro come la roccia che gli dà il titolo. Un film in cui l'ambientazione conta moltissimo e fa il paio con l'umore dei personaggi e con i silenzi e le espressioni che contano molto più dei dialoghi, così come la quasi totale assenza della colonna sonora. Il sesso è rappresentato in modo elegante ma non asettico e appare notevole il feeling tra le due attrici protagoniste, entrambe autrici di un’ottima prova.

La protagonista, una palenteologa esistita realmente, ha un carattere duro come le pietre della quale va alla ricerca; quindi non è certo con entusiasmo che accetterà l'intrusione nella sua vita di un collega/ammiratore (prima) e della di lui moglie (dopo). Ma piano piano qualcosa cambierà. Film fatto di immagini e sguardi, più che di parole, il che rende assai arduo il ruolo delle due interpreti principali. Fortunatamente sia la Winslet che la Ronan si rivelano scelte assai azzeccate e riescono a portare sullo schermo tutti i tormenti dei loro personaggi. Ben realizzato.

Inghilterra 1800: una geniale paleontologa (Kate Winslet) che vive in una cittadina sul mare ospita una ragazza sposata, infelice e con una depressione. La scienziata è introversa, testarda, anaffettiva, ma tra le due nascerà una relazione sentimentale. Tuttavia il film ha un tono troppo dark, inutilmente osé e la trama è nella seconda parte improbabile. Brava, molto carina e simpatica Saoirse Ronan, anche se non è il film hollywoodiano più bello su una storia sentimentale tra due donne.