Ruth Underwood: talento travolgente al servizio di Frank Zappa
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Ruth Underwood: talento travolgente al servizio di Frank Zappa

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Ruth Underwood nasce a Los Angeles (California – Stati Uniti) il 23 maggio del 1946 ed è una vibrafonista, polistrumentista e cantante statunitense, nota principalmente per la sua militanza nella band di Frank Zappa.

Fin dall’infanzia, Ruth Underwood ha dimostrato una grande passione per il mondo dei ritmi e dei suoni. Ha iniziato a studiare pianoforte all’età di cinque anni e ha presto mostrato un talento straordinario nell’arte della percussioni. Ha iniziato a suonare la batteria all’età di dieci anni e ha continuato a sviluppare le sue abilità su una varietà di strumenti a percussione.

Il suo percorso formativo

Dopo aver completato gli studi superiori, Ruth ha deciso di perseguire la sua passione per la musica a livello accademico. Ha frequentato l’Università di Berkeley, dove ha studiato composizione musicale e si è laureata con lode. Durante gli anni universitari, ha avuto l’opportunità di esplorare una vasta gamma di generi musicali, sviluppando una particolare attenzione per il jazz e la musica contemporanea.

L’incontro con Frank Zappa

La svolta nella carriera di Ruth Underwood è arrivata quando ha iniziato a collaborare con Frank Zappa, uno dei più innovativi e influenti musicisti del XX secolo. Nel 1967, è stata reclutata nella sua band, The Mothers of Invention, come percussionista e tastierista. Ruth ha portato una nuova dimensione alla musica di Zappa con le sue abilità tecniche straordinarie e la sua capacità di integrarsi in complesse composizioni orchestrali.

Durante gli anni trascorsi con Frank Zappa, Ruth Underwood ha registrato e si è esibita in numerosi album iconici come “Over-Nite Sensation“, “Apostrophe (”)“, “Roxy & Elsewhere” e molti altri. La sua padronanza degli strumenti a percussione e delle tastiere ha contribuito a creare una vasta gamma di suoni unici e innovativi nelle composizioni di Zappa.

La carriera solista

Dopo la sua esperienza con Zappa, Ruth ha proseguito la sua carriera musicale partecipando a varie collaborazioni e progetti. Ha lavorato con artisti come George Duke, Jean-Luc Ponty e Johnny “Guitar” Watson, dimostrando la sua versatilità musicale e la sua capacità di adattarsi a diversi stili e generi.

Oltre alla sua carriera musicale, Ruth Underwood ha anche svolto attività di insegnamento, condividendo la sua conoscenza e la sua esperienza con le nuove generazioni di musicisti. Ha tenuto lezioni e workshop in diverse istituzioni e ha continuato a ispirare musicisti di tutto il mondo con il suo talento e la sua dedizione alla musica.

Il ritiro dalla musica

Nel marzo 1977 Ruth Underwood si ritira dalla musica, per dedicarsi alla famiglia, senza più suonare i suoi strumenti. Probabilmente la sua scelta è quella di prendersi cura dei due figli, che diventeranno entrambi musicisti. Nel 1986 si separa dal marito Ian. Poco prima della morte di Frank Zappa, collabora un’ultima volta con lui, che, nel giugno 1993, la contatta dopo quattordici anni di silenzio reciproco, per la registrazione e il campionamento di una gamma di percussioni nella sala di registrazione collocata nel seminterrato della villa della famiglia Zappa nel Laurel Canyon a San Francisco.

Nel febbraio 1994, alla rivista Musician, che dedica un numero speciale a Zappa da poco scomparso, dichiara:

Ero pronta a dedicare tutta me stessa alla musica di Frank. Lui sapeva veramente quali pulsanti premere, da un punto di vista sia emozionale che musicale, […] sapeva come sintetizzare le personalità e il talento singolo dei suoi musicisti, il che per me è una dote davvero rara; non era soltanto un direttore d’orchestra che se ne sta sul palco ad agitare le braccia: ci suonava come fossimo strumenti! Anch’io divenni una perfezionista perché — suppongo — dovevo esserlo.”

E aggiunge:

Fu la più grande esperienza della mia vita, e anche la più difficile. Frank divorava musica; era l’unica cosa alla quale pensasse. Ascoltavamo la sua musica sull’autobus, durante i soundcheck la provavamo, alla sera la suonavamo e il giorno dopo la analizzavamo: tutto era musica.”

— Onda Musicale

Tags: Frank Zappa
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