The Garbage Man: intervista a Paolo Briguglia, l'attore che dà una nuova vita alle cose che la gente butta via
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The Garbage Man: intervista a Paolo Briguglia, l'attore che dà una nuova vita alle cose che la gente butta via

Nella giornata conclusiva del Noir in Festival 2023 abbiamo incontrato con grande piacere Paolo Briguglia, uno dei protagonisti di The Garbage Man di Alfonso Bergamo, presentato fuori concorso.

The Garbage Man: intervista a Paolo Briguglia, l'attore che dà una nuova vita alle cose che la gente butta via

Due spazzini, o meglio due operatori ecologici, raccolgono sacchi di rifiuti e li buttano in un camion della nettezza urbana simile a quelli di una volta, che non agganciavano e svuotavano i cassonetti come invece succede ora. Potremmo essere negli anni '90, e a suggerirlo sono una collezione di musicassette che si vedrà più tardi a casa di uno dei due e un walkman afferrato ogni volta che i ricordi di un passato doloroso affiorano. E invece The Garbage Man di Alfonso Bergamo non si svolge in un’epoca ben precisa, e ciò lo rende vintage ma anche universale, archetipico e nello stesso tempo straniante e malinconico, anche perché ambientato principalmente di notte.

Impreziosito dalle musiche di Sergio Cammariere, The Garbage Man è un'opera seconda e si affida, per i ruoli principali, a Paolo Briguglia e Randall Paul. Ci sono anche Roberta Giarrusso e Tony Sperandeo. Quest'ultimo, che fa la parte dell'antagonista, ha ricevuto dal Noir in Festival 2023 il Premio Luca Svizzeretto. Dal momento che è stato presentato fuori concorso, il film non ha potuto gareggiare per il Black Panther Award, ma una buona parte del cast lo ha comunque accompagnato a Milano per l'edizione numero 33 della manifestazione dedicata al cinema, alla letteratura e alle serie noir e diretta da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (delegato IULM). Proprio nella città lombarda, già invasa dai mercatini natalizi, abbiamo volentieri intervistato l'amico Briguglia, incontrato per la prima volta ai tempi di El Alamein di Enzo Monteleone. La prima cosa che ci ha detto è che ama profondamente il Noir in Festival: "Adoro questo festival, a cui ho partecipato per la prima volta nel 2006, quando si svolgeva a Courmayeur. Facevo parte della Giuria Internazionale insieme a Dario Argento, Sabrina Impacciatore e altre persone, e quindi ho stabilito con il Noir in Festival un legame di affetto eterno. Il noir è un genere che mi piace tanto. In realtà adoro quasi tutto il cinema di genere, ma le volte in cui nella vita ho accarezzato il desiderio di fare una regia, il film doveva essere un noir".

Questa volta partecipi al Noir in Festival in una nuova veste, che poi coincide con il tuo mestiere. Di Garbage Man cosa ti piace in particolare?

Innanzitutto The Garbage Man è un piccolo inizio. Mi piace considerarlo l’origin story del personaggio di The Garbage Man, anche se il film è autoconclusivo e quindi chissà se avrà mai un sequel. Diciamo che Garbage Man viene fuori sul finale, e quindi sarebbe bello raccontare ciò che farà da quel momento in poi. Non sappiamo poi così tanto del suo passato, tranne che è uno che ha avuto esperienze da militare e ha delle competenze bombarole. La sua infanzia è stata molto difficile perché suo padre era un uomo violento che picchiava sua madre, quindi il nostro ha ingoiato una dose massiccia di violenza domestica e probabilmente è stato lui a uccidere il padre. C'è stata una bella discussione sul set perché la sceneggiatura non era molto chiara in proposito, e io ho insistito con Alfonso Bergamo perché si potesse pensare questo, e cioè che il mio spazzino per fare qualcosa di buono ha dovuto fare qualcosa di innaturale. Ovviamente tutto ciò ci riporta a temi edipici, a un passato ancestrale. Proprio questa caratteristica dà al personaggio una grande profondità.

Il tuo personaggio e quello di Randall Paul hanno l'abitudine di conservare alcuni oggetti che trovano nella spazzatura. Lo fai anche tu? Anche tu ti domandi dove finiscano le cose belle che la gente butta via?

Io prendo cose vecchie, oggetti, giradischi, tutto quello che trovo, magari anche solo per sistemarlo e regalarlo. Una volta stavo camminando, ricordo che ero arrabbiato con i miei suoceri e con mia moglie e si era creata una grande tensione. Così sono andato a fare una passeggiata e, cammina cammina, a un certo punto ho trovato nella spazzatura una radio degli anni '60. Ho cercato su Internet e ho scoperto che era una delle radio meglio costruite del periodo. Era perfettamente funzionante e allora l'ho portata a casa, l'ho collegata e sta ancora là. È incredibile quante cose belle vengano abbandonate. Anche questo aspetto molto romantico dei due personaggi principali mi appassionava: questa delicatezza, questa poesia, questo  ambiente della casa museo in cui vive il personaggio di Randall Paul, un luogo delle meraviglie nel quale tutto ciò che è perduto può trovare una nuova vita, una nuova storia, una nuova collocazione.

Cosa ne pensi dell'atemporalità di The Garbage Man?

Il film ti dà degli elementi che ti indirizzano verso un'epoca, ma non ci troviamo in un determinato periodo storico. C'è una vecchia macchina e ci sono elementi di varia provenienza, e mi piace che sia così. Di certo, da parte di Alfonso Bergamo c'è stata una grande ricerca formale e una notevole sofisticatezza dal punto di vista delle luci, che rivelano una volontà precisa di fare un cinema noir. Il regista è bravo, in sole tre settimane di riprese è riuscito a fare l'impossibile.

E il personaggio di Tony, a parer tuo, è più un mafioso o un villain da fumetto?

Tony è un attore che ha interpretato grandissimi ruoli, molti nell'ambito del racconto di mafia, e allora il suo personaggio in The Garbage Man certe volte è caratterizzato da questa "mafiositudine". Lui però ha chiesto ad Alfonso di poter fare una cosa diversa: un cattivo punto e basta. Certo, si ritrova a chiedere il pizzo, ma, come già detto, siamo in un non luogo, quindi in qualche modo lui incarna un personaggio che non ha epoca, e poi accade dappertutto di trovare qualcuno che è avido e qualcuno che sfrutta gli altri e ruba i soldi. Quindi a Tony è stato affidato il compito di incarnare la malvagità umana.

La notte ha una grande importanza in The Garbage Man. Visto che siamo a un festival noir, non posso esimermi dal chiederti quale sia il tuo rapporto con la notte.

Avendo 3 figlie, sono costretto ad andare ogni giorno a letto presto perché mi devo svegliare tutte le mattine alle 6 e mezza, anche perché sono uno che nella vita avrebbe bisogno di dormire 8 ore, 8 ore e mezza. Per cui, se vado a dormire anche a mezzanotte e poi mi sveglio alle 6 e mezza, sono un uomo infelice, quindi mi corico presto. Però, appena si va in vacanza, appena si esce fuori da questo ritmo, divento uno che va a dormire verso l'una e mezza, le due. Mi piace tantissimo andare al cinema, uscire, pensare, meditare, leggere un libro, guardare un film, e queste cose di notte vengono bene. Mi piace molto la sera. Non sono nottambulo, però quando si gira di notte sono molto contento. Si gira e poi la mattina ci si sveglia con calma.

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