Trasferirsi in germania senza appoggi: ecco come fare

Trasferirsi in Germania senza sapere il tedesco e senza appoggi? Si può fare! Ecco la mia esperienza

Trasferirsi in Germania senza sapere il tedesco e senza appoggi si può fare? Io ce l'ho fatta e in questo articolo ti racconto la mia esperienza.
trasferirsi in germania

Come ben sai, trasferirsi in una qualsiasi parte del mondo è un’esperienza unica e diversa per ognuno di noi.

Alcuni partono con un bagaglio linguistico e culturale più alto mentre altri non conoscono la lingua né tanto meno hanno titoli di studio.

Ma è possibile riuscire a stabilirsi definitivamente in Germania senza lingua e senza appoggi?

Il mio trasferimento in Germania è stato molto atipico: niente conoscenze linguistiche, nessun appoggio e pochissimi soldi in tasca. Ma ce l’ho fatta.

Mi è stato chiesto spesso quale sia stato il mio iter per trasferirmi definitivamente in Germania e per trovare un alloggio e un trovare un lavoro anche senza che sapessi il tedesco.

Ecco dunque qua la mia esperienza: sono felice di poterla condividere con te, sperando che possa darti ottimi spunti di riflessione e la giusta ispirazione per trovare il coraggio di voltare pagina.

Sei pronto? Che stiamo aspettando allora, iniziamo subito questo viaggio insieme!

Vado a vivere in Germania

12,00

Trasferirsi in Germania non è una cosa semplice… A meno che non tu non abbia un manuale che ti spiega passo passo quello che devi fare.

Wanderlust, una “malattia” meravigliosa

Per anni ho viaggiato per l’Europa, con il viaggio in sé come unico scopo.

Molto spesso sentivo il richiamo della Wanderlust, più di una voglia, un vero e proprio bisogno di partire, viaggiare, andare a scoprire cosa ci fosse “un po’ più in là”.

Ho girato l’Europa per anni, quasi sempre da sola, con buona musica nell’iPod e uno zaino sulle spalle.

Non avevo quasi mai una vera e propria meta: il mio scopo, spesso, era solo quello di viaggiare.

Perché ti dico questo?

Credo che questa sia una premessa molto importante per chi decide di lasciare il proprio Paese, soprattutto se non si ha una solida organizzazione alle spalle.

Farcela e non farcela ha un confine molto labile.

Se l’idea è di trasferirsi in Germania all’avventura solo per il piacere di farlo, non avrai comunque niente da perdere.

Se il tuo è un bisogno reale, ad esempio per cercare lavoro o per migliorare la qualità della tua vita, allora procedi con una buona organizzazione.

A questo proposito, ti consiglio di leggere il libro Vado a Vivere in Germania, in cui ti spiego esattamente come sia possibile organizzare dettagliatamente un trasferimento in Germania

Trasferirsi in Germania: come mi sono organizzata

Il primo alloggio

Nel 2011 ho deciso di fare una vacanza in Germania.

Ho sempre viaggiato molto e quella non doveva essere che una vacanza come tante altre.

Tuttavia, durante il mio soggiorno è successo qualcosa di incredibile quanto inatteso: Immaginavo ad attendermi una Germania grigia, fredda, triste. E invece ho trovato un luogo verde, accogliente, pulito, funzionale.

Mi sono innamorata dei paesaggi, della cortesia degli abitanti, dall’ordine e dalla pulizia delle strade. Mi sono detta: “Bene, perché non provare a stabilirmi qua, magari per qualche mese?”.

Ovviamente non tutti partono con questa motivazione.

Ma alla base, probabilmente, ci sta una stessa situazione: nessuna conoscenza del tedesco, nessuno che ci ospiti, nessun contratto di lavoro già firmato e molto spesso, pochi soldi in tasca.

E allora, come fare?

Al termine della vacanza sono tornata a casa, ho riempito il mio zaino con poche cose e sono ripartita.

Scelta incosciente? Forse, ma sapevo che avrei potuto farcela.

Avevo un budget piuttosto limitato quindi ho cercato qualcuno che potesse ospitarmi, sulla piattaforma di Couchsurfing. Sono stata contattata da un ragazzo, Christopher, che aveva una stanza libera nel suo appartamento e sono rimasta a casa sua per una settimana.

Come ho spiegato nell’articolo su come dormire gratis in Germania, il Couchsurfing è una community che ti permette di ospitare o essere ospitato da qualcuno non in cambio di soldi bensì in cambio di uno scambio culturale.

Per sdebitarmi dell’ospitalità, ho cucinato piatti tipici italiani: lasagne, cannelloni, pizza fatta in casa.

Se vuoi andare sul sicuro e rendere felice chi ti ospita, offriti di preparare piatti tipici della tua regione. La cucina italiana è davvero molto apprezzata e non è una cosa comune mangiare quella vera, preparata a casa.

Christopher è stato davvero entusiasta soprattutto delle mie lasagne: mi ha detto che erano le più buone che avesse mai mangiato in vita sua. Non ti immagini il piacere che mi abbia fatto sentire queste parole: alla fine non sono nemmeno una gran cuoca e mi sono riempita di orgoglio.

Non parlando tedesco, Cristopher mi ha aiutata tantissimo nella ricerca di un alloggio, telefonando per me ai referenti dei vari annunci immobiliari, che abbiamo cercato insieme su internet.

Ero orientata alla ricerca di una WG, ossia un appartamento condiviso con altre persone, che ha un costo di gran lunga inferiore rispetto a una casa singola e spesso non viene chiesto di presentare un contratto di lavoro.

Le visite alle varie stanze le ho fatte da sola, a volta parlando in inglese, a volte solo con gesti e disegnini. Devo dire che – a pensarci adesso – è stato anche abbastanza divertente!

Non pensare che non sapere la lingua sia per forza sempre un ostacolo.

Ti assicuro che a volte non è stato facile (ok, lo ammetto: a volte è stato davvero complicatissimo) ma sono sempre riuscita a farmi capire e a capire a mia volta!

Dopo circa dieci giorni e una decina di stanze visitate, sono riuscita ad ottenere il mio primo contratto di affitto per 4 mesi.

L’appartamento che avevo trovato era molto piccolo, sulle rive della Mosella. Dividevo l’appartamento con uno studente tedesco di informatica che non era in casa molto spesso.

Parlavamo sempre in inglese ma mi incoraggiava molto a parlare tedesco, dicendomi il nome dei vari oggetti che c’erano in casa, facendomi delle domande in tedesco e traducendo in inglese quando non riuscivo a capire.

È stata la prima vera persona con la quale ho cominciato a confrontarmi con la lingua tedesca e i primi giorni ero molto demoralizzata.

Non mi sono arresa, però, e ho cominciato a studiare tedesco senza sosta. I libri e i corsi che ho utilizzato li ho elencati in questo articolo.

Piano piano, dopo tanto studio e cercando di parlare il più possibile con il mio coinquilino, i primi risultati positivi del mio apprendimento hanno cominciato timidamente a rendersi visibili.

La ricerca del lavoro

Adesso che avevo trovato un alloggio, si poneva un secondo problema molto importante: dovevo trovare il modo per mantenermi! Ma come trovare lavoro senza tedesco e senza qualifiche?

Qua entra in gioco lo spirito di iniziativa.

Dicevamo: i pochi soldi che mi ero portata dietro cominciavano a scarseggiare, l’affitto era di soli 4 mesi e sapevo che presto avrei dovuto trovare un’altra casa.

Si poneva però il problema che senza un lavoro avevo solo una possibilità: tornare in Italia.

All’epoca non sapevo come si cercasse lavoro in Germania e ho dovuto affidarmi al mio istinto e al mio spirito di iniziativa.

Ho cominciato a uscire più spesso, ho cercato di conoscere nuove persone, intessere rapporti sociali, stringere amicizie, allacciare nuovi contatti. Ho iniziato a scoprire più da vicino i tedeschi.

Ho bussato alle porte di negozi e ristoranti, ho mandato decine di email per candidarmi in decine di lavori diversi. Ma la risposta era sempre la stessa: grazie ma no!

Non era il metodo giusto e l’ho imparato a mie spese.

Ho iniziato a lavorare con metodo sul mio curriculum e sulla mia lettera di presentazione, indispensabile per trovare lavoro in Germania. E in soli tre giorni è arrivata la prima assunzione!

Ho iniziato a lavorare in un piccolo negozio di abbigliamento nel centro città. Certo, non riuscivo a parlare con i clienti ma non era difficile capire quello che dovevo fare: sistemare la vetrina, mettere a posto i vestiti, dare una pulita dopo la chiusura.

Lavorando solo la mattina, la paga non era molto alta, circa 450 € al mese (si parla anche del 2010), ma sufficiente per pagarmi la stanza e a non rimanere mai senza mangiare.

La proprietaria del negozio, una signora sulla sessantina estremamente gentile e disponibile, era totalmente entusiasta dal mio modo di lavorare, dall’entusiasmo e dalla creatività che mostravo di avere, dallo spirito di iniziativa e dal fatto che mi proponessi sempre di fare le cose anche se la non conoscenza lingua giocava a mio sfavore.

Forse è stato proprio grazie a questo che non mi ha mai fatto pesare il fatto che non conoscessi la lingua, nemmeno una volta. E con una pazienza certosina, mi spiegava le cose molto lentamente, anche 3, 4, 5 volte, senza mai perdere la pazienza.

Devo davvero ringraziarla per non avermi mai fatta sentire da meno e per avermi sempre incoraggiata a continuare a provare.

Dall’inizio del mio lavoro al negozio, ho risparmiato fino all’ultimo centesimo, ho studiato la lingua con costanza e dedizione, sono uscita nel tempo libero a conoscere nuove persone!

E piano piano, giorno dopo giorno, ho scoperto che quella era la scelta giusta per me, che la Germania era il posto dove volevo vivere.

Oramai sono passati già diversi anni e da quel giorno, non me ne sono più andata!

Le difficoltà

Ovviamente non è stato un percorso liscio e senza intoppi.

A volte ho dovuto superare momenti duri, ad esempio quando la nostalgia della propria terra e delle persone care affiora.

Le carenze linguistiche mi hanno messo (troppe) volte i bastoni tra le ruote: prima ancora di capire come dovessi fare qualcosa, dovevo capire COSA dovessi fare.

Andare negli uffici, in banca, in biblioteca da sola non è stata affatto una passeggiata. È anche facile sentirsi degli stupidi quando le persone ti parlano e tu non riesci a capire nemmeno una parola.

Quando vedi qualcuno ridere, non sai se stanno ridendo di te.

Se succede qualcosa, non sai come spiegare quello che sia successo. Se stai male e devi andare dal medico, non sai esporgli esattamente quello che ti senti.

Ma è proprio allora che bisogna stringere i denti e andare avanti, a testa alta, orgogliosi di quello che stiamo costruendo!

Il segreto per riuscirci alla fine sta soltanto nel trovare un buon equilibrio tra spirito di iniziativa, capacità di adattamento e sperare magari anche in un pizzico di fortuna.

Conclusioni

Ovviamente la mia non è che una delle migliaia di possibilità per riuscire a stabilirsi definitivamente in Germania.

Spero però che la mia esperienza possa aiutarti a fare la scelta giusta nel caso tu stessi valutando l’idea o meno di partire, magari scoraggiato dal fatto di non conoscere la lingua o di non avere molti soldi con te.

Ma sai qual è invece il vero problema?

Il vero problema è che tutti siamo in grado di sognare, ma solamente in pochi provano a trasformare veramente i propri sogni in progetti e i propri progetti in risultati.

Troppo spesso mi sono accorta che il problema di molte persone è che non fanno nemmeno un tentativo di cambiare vita.

Restano semplicemente ferme, paralizzate dalla paura del cambiamento e dalla paura della paura.

Per questo ho voluto donarti la mia esperienza: per darti la forza di lottare, di crederci ancora, di non arrenderti alle prime difficoltà.

La vita è la tua nave: decidi se vuoi guidarla o lasciarti soltanto trasportare dalle onde.

Buona fortuna!

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Silvia
Silvia

davvero una bella esperienza, ho un pizzico d’invidia! Anche io sto cercando di trasferirmi ma con un marito, due bimbi ed un mutuo di casa è sicuramente più macchinoso 😛

La mia vita in valigia
Reply to  Silvia

Ciao Silvia! Hai ragione, spostarsi con la famiglia è sicuramente un po’ più difficile ma non impossibile! Non demordere e scrivimi in privato se posso aiutarti in qualche modo. In bocca al lupo! 🙂

valeria
valeria

Silvia, si puo fare anche con la famiglia… mio marito ed io siamo nel bel mezzo del processo infatti, con un figlio di 3anni ed un altro in arrivo. Se si vuole veramente si può fare 🙂

valeria
valeria

Grazie mille 😉

Serena
Serena

Bravissima! tra 20 giorni inizierá la mia avventura… beh non sono matta come mi dicono tutti e tu ne sei l’esempio… Mi hai sparato un bel POSITIVO scrivendo la tua esperienza !!!
Sono spinta da buoni propositi e mi auguro di riuscire “nell’impresa” proprio come hai fatto tu !!!

semi
semi

che coraggio ,brava , complimenti.Anch’io vorrei trasferirmi in Germania, solo che non avendo la possibilita … sono una mamma sola con due figli ancora minorenni. non avendo lavoro,ne casa ne conoscenti penso che sarà difficile.e la mia “paura ” è :dalla paura del cambiamento e dalla paura della paura

Alessio
Alessio

Veramente sei riuscita a trasmettermi lo spirito giusto.. Anche io sogno le stesse cose.. Ho meno di tre mesi prima di essere costretto a rimanere per altri tre e mezzo e sto soffrendo perche per me viaggiare é vivere… Vorrei partire domani .. Ma forse mi conviene aspettare di essere libero definitivamene.. Non sto nella pelle per quando partirò.. Adoro il senso di libertà e le emozioni che un nuova città ti fa vivere

Marco
Marco

Veramente una bella storia…il coraggio e la voglia di cambiare ti hanno premiata complimenti e grazie per aver raccontato la tua bellissima esperienza!

Nadia
Nadia

Ciao 🙂 mi rivedo molto in quello che hai scritto. Io sono a Berlino da qualche mese ma ancora la lingua non è a livelli altissimi. Sono un po’ demoralizzata e pensavo oltretutto che per lavorare nei negozi il tedesco fosse fondamentale.. Mi sbagliavo 🙂

Fede
Fede

Ciao! Uno degli articoli migliori per motivare chi ha paura di fare un cambiamento… Io per esempio, sono partita 4 anni fa (avevo solo 23 anni, sigh) con tante speranze per il futuro… Purtroppo non è andata bene quella volta e da allora sogni di riprovarci ma la paura mi blocca talmente tanto che cerco scuse inutili per non soffrire troppo… Come per esempio l’età. Sono giovane eppure ho paura che i miei 27 anni non vadano bene per l’estero! Ovviamente so bene che non è così e che potrei avere possibilità… ma la paura gioca brutti scherzi! Prima o poi maturerò e potrò anch’io condividere la mia esperienza e potrò aiutare qualcun altro!
Ciao e in bocca al lupo per tutto!

ps: favolosa la Germania!

allen
allen
Reply to  Fede

Ciao,
Leggendo il tuo commento non sono riuscito a non cercare di spronarti, soprattutto perche si davvero giovane! Spesso si ascoltano un po troppo pareri e consigli di chi ti circonda abbandonando i sogni e o progetti che si hanno. Secondo me se vuoi davvero fare questa esperienza dovresti farla e basta, anche perche l’eta e dalla tua parte, 27 anni?!?! Giovanissima! Io l’ho fatto a 37 e posso garantirti che non si e per niente troppo vecchi, se si e disposti ovviamente a passare un breve periodo di transizione, senza troppi comfort e consapevoli che gli inizi richiedono spesso spirito di adattamento.
Ti passo il link della mia storia qui in Austria sperando possa aiutarti:
http://scappiamo.net/innsbruck-solo-una-tappa-lesperienza-di-allen/

anjuna
anjuna

Brava, e complimenti per l’esposizione dei fatti accattivante.
Una domanda, ma un po’ dinglese lo conoscevi, e se si a che livello?
grazie ed in bocca al lupo a tutti coloro che almeno tentano!!

claudio
claudio

come hai fatto a trovare appartamenti da condividere? su internet trovo solo quelli normali

Manfredi
Manfredi

Ciao,
leggo solo ora il post. Mi spiace essere critico ma io vivo e lavoro in Germania da quasi tre anni credo che questa visione del “mollo tutto, vado a Berlino e mi arrangio” dovrebbe essere rivista un po’… in pratica tu sei andata la’ senza una professione stabilita, ti sei arrangiata per un po’ e poi ti hanno dato un minijob da 400 euro al mese col quale dici di esserti mantenuta, anche se mi sembra veramente difficile.
Ora, in tempi di Schengen non c’e’ niente di male in tutto questo, oltre al fatto che se ci stai da 4 anni qualcosa di piu’ stabile l’avrai trovato, ma se tutto quello che dici e’ vero mi sembra che tu sia stata perlomeno fortunata e questo aspetto dovrebbe, a mio parere, essere molto sottolineato.

Gisselle
Gisselle

Bellissima e bravissima grazie mille sono piena di coraggio anche io con bambini piccolini è un marito partiremo per questa avventura con quel po’ che ci rimane ,è un mese e mezzo che siamo senza lavoro e abbiamo deciso di spendere questi pochi soldini stabilendosi in Germania precisamente a regensburg perché una mia amica con due bambini e riuscita a farcela solo con un lavoro del marito come lavapiatti e mi ha detto che lo stato ti aiuta con i bambini e ora la fine del mese non è più un incubo ma un sorso di speranza è anche io voglio questa speranza per la mia famiglia!! Grazie mille stupendo il blog stupenda tu e tue parole ciò che trasmetti e l’aiuto che doni Dio ti benedica.

Domenico

Eleonora a ri buongiorno*_*)))))))))))))) per me fu a Ginevra anni fa,e nella tua bellissima vita in valigia,rivedo ogni giorno della mia indimenticabile esperienza.A chi si trova a passare da questo pontile mi prendo licenza di dirVi,si,osate esplorate,scoprite il senso del viaggio,chiamtela avventura,chiamatela come meglio vi garba,ma quel pizzico di fortuna si chiama: volontà,intraprendenza,coraggio desiderio di conoscere,il superamento di quella paura che appartiene un poco a tutti,la paura di allontanarsi dalle proprie radici,l’incognita del nuovo.Dunque,Ad Maiora ad ogni valigia mezza aperta e mezza chiusa e ad Maiora a quella ancora mai fatta,che attende da una vita una mano per vedersi sollevare e trasportare oltre.Ad Maiora belle anime Ad Maiora al vostro veliero* a voi il mio abbraccio* Fiumanò Domenico Violi,un musicante transumante per volontà cosmica*_*)))))))))