San Valentino e i grandi amori: Coco Chanel da Etienne Balsan a Hugh Grosvenor - la Repubblica

Storie di San Valentino: i grandi amori di Coco Chanel

Un ritratto di Coco Chanel scattato negli anni Cinquanta
Un ritratto di Coco Chanel scattato negli anni Cinquanta 
Da Étienne Balsan al duca di Westminster, passando per Boy Capel: Mademoiselle Gabrielle amò con coraggio e senza paura. Ma senza mai rinunciare alla propria libertà
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Ha accorciato le gonne delle donne a colpi di forbice, ha creato una delle borse più iconiche di tutti i tempi – la Chanel 2.55, nata nel febbraio del 1955 – ed è stata una delle stiliste più avanguardiste della sua epoca. Ma nella vita di Mademoiselle Coco, spirito indomito e ribelle con uno spiccato bisogno di libertà e indipendenza, non ci fu solo moda e business, ebbe molti amori nel corso della vita. E ognuno ha lasciato un’impronta indelebile anche nella storia della sua carriera. Riscopriamoli.

Coco Chanel ed Étienne Balsan

Étienne Balsan è stato uno tra i primi amori di Mademoiselle Gabrielle. L’allora Coco, ventenne, era agli esordi della carriera: di giorno lavorava in una sartoria e di sera arrotondava cantando in un locale. L’incontro con Étienne Balsan consentì a Gabrielle di porre le fondamenta del suo marchio: innamoratissimi l’uno dell’altro, Balsan aiutò Coco ad aprire la sua prima boutique di cappelli su Boulevard Malesherbes a Parigi. Sembra che molta dell’ispirazione per quei cappelli raffinatissimi derivasse proprio dall’abbigliamento da polo di Balsan, che era un appassionato giocatore.

Coco Chanel e Étienne Balsan (al centro)
Coco Chanel e Étienne Balsan (al centro) 

Coco Chanel e Boy Capel

Arthur Edward Capel era soprannominato Boy ed era un amico di Étienne Balsan: fu determinante nella fine della precedente storia d’amore, ma il suo arrivo nella vita di Coco Chanel rappresentò un passaggio verso il successo di lei. Boy Capel era ricco, molto ricco. Finanziò la manodopera dell’atelier Chanel e l’apertura di due nuove boutique, una a Deauville nel 1913 e l’altra a Biarritz nel 1915. Ma lei, con la sua cifra stilistica già visionaria e il suo straordinario talento, riuscì a guadagnare tanto da poter restituire a Capel quanto aveva investito economicamente.

1917, Saint Jean de Luz. Coco Chanel con Boy Capel
1917, Saint Jean de Luz. Coco Chanel con Boy Capel 

A scrivere la fine della storia d’amore fu Capel stesso: nel 1918, Boy fu costretto al matrimonio con una donna dell’élite britannica, Lady Diana Wyndham. Dieci anni dopo, Capel sarebbe rimasto vittima di un tragico incidente stradale. Fu scioccante per Coco apprendere la notizia della sua morte: Boy aveva avuto un ruolo chiave nella sua vita e nella sua carriera, sembra infatti che l’ispirazione per il logo a due C, per l’uso del jersey e persino per la bottiglietta del profumo Chanel n°5 sarebbe arrivata proprio durante gli anni di quella breve ma intensa storia d’amore.

L'amicizia con Jean Cocteau

La fase post-Boy fu segnata da un momento di piena focalizzazione sul business: Gabrielle ampliò le proposte del marchio con l’abbigliamento, dedicandosi anche al marketing. Nel 1919, raggiunse un traguardo importantissimo: acquistò il palazzo al numero 31 di rue Cambon Paris nella capitale francese, ancora oggi sede storica della maison.

Il Ballet Russe di Diaghilev, una produzione di 'Le Train Bleu', un'operetta danzata scritta da Jean Cocteau con i costumi di Coco Chanel. Da sinistra: Leon Woizikowsky, Lydia Sokolova,  Bronislav Nijinska e Anton Dolin   (Photo Sasha/Hulton Archive/Getty Images)
Il Ballet Russe di Diaghilev, una produzione di 'Le Train Bleu', un'operetta danzata scritta da Jean Cocteau con i costumi di Coco Chanel. Da sinistra: Leon Woizikowsky, Lydia Sokolova, Bronislav Nijinska e Anton Dolin  (Photo Sasha/Hulton Archive/Getty Images) 

Quello però fu anche un momento di grande fervore culturale a Parigi, al cui fascino Gabrielle non poté certo resistere. La couturier si circondò di artisti e creativi, tra questi anche Pablo Picasso: “Era stregato”, avrebbe raccontato di lui in seguito, sottolineando quanto quel rapporto fosse intriso di fascino e mistero. È sempre in questa fase che Coco Chanel stringe il suo legame con il poeta e regista francese Jean Cocteau. Il loro legame – d’amicizia e d’amore – è stato recentemente celebrato dall’attuale direttrice creativa della maison, Virginie Viard, nella sfilata Chanel Cruise 2021-2022. Fonte d’ispirazione e punto di partenza per la collezione sono state le lettere che Cocteau scrisse a Mademoiselle, ritrovate tra gli effetti personali della couturier insieme a vecchie foto.

Gabrielle Chanel e il duca di Westminster

Tra gli amori più famosi e chiacchierati di Gabrielle Chanel c’è indubbiamente quello nato a metà degli anni Venti con Hugh Grosvenor, il duca di Westminster. I due si conobbero durante un viaggio a Monte Carlo, e quell’unione extraconiugale – che durò ben dieci anni, nonostante lui fosse già sposato in seconde nozze con Violet Mary Nelson – consentì a Coco di avvicinarsi all’alta società britannica.

1924. Coco Chanel con il duca di Westminster.
1924. Coco Chanel con il duca di Westminster. 

Di recente, il loro legame è stato fonte d’ispirazione per la realizzazione della collezione Chanel Autunno-Inverno 2022-2023 concepita da Virginie Viard. I suggestivi colori della Scozia, sul cui fiume Tweed erano soliti passeggiare i due amanti, hanno dato forma a una collezione raccontata da Viard anche attraverso una lettera che Winston Churchill, ospite dei due, spedì alla moglie nell’ottobre 1927: “[Gabrielle Chanel] pesca dalla mattina alla sera e in due mesi ha preso 50 salmoni". "Dedicare l'intera collezione al tweed è un tributo. Abbiamo seguito le orme di Gabrielle Chanel lungo il fiume Tweed, per immaginare i tweed nei colori di questo paesaggio”, aveva commentato la direttrice creativa nella nota stampa.

La storia d’amore tra Coco e il duca finì nel 1930, quando lui – già apparentemente distratto da altre donne – si sposò di nuovo, stavolta con Loelia Mary Ponsonby. Perché non aveva pensato di sposare Coco? “Ci sono state tante duchesse di Westminster – commentò lei – ma ci sarà sempre una sola e unica Gabrielle Chanel”.