Daniel Craig: 'Dire addio a Bond è dura, ma questo è il momento' - la Repubblica

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Daniel Craig: 'Dire addio a Bond è dura, ma questo è il momento'

Disponibile su Apple tv+ , il doc Being James Bond ripercorre le tappe della lunga avventura dell'attore nei panni di 007. Dalle critiche prima ancora di iniziare le riprese di 'Casino royale' alla commozione dell'ultimo giorno sul set

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Essere James Bond, e poi non esserlo più. Daniel Craig consegna il suo addio, ufficiale e commosso, all'agente 007. "Siamo onesti. Lasciare questo ruolo non è facile. È una cosa davvero difficile da fare. È ancora difficile allontanarsi. E non si tratta di soldi e fama perché ce l'ho. Voglio dire, sono incredibilmente fortunato a poterlo fare. Mi ha dato più cose nella mia vita di quanto potessi desiderare. Ma non si tratta di nessuna di queste cose. Si tratta di una connessione psicologica con qualcosa che ha coinvolto 15 anni della mia vita. E allontanarsi da qualcosa del genere è molto, molto difficile. Ma penso che ora vada bene. A questo punto, davvero, penso solo che adesso è il momento, adesso va bene". L'attore lo fa nel documentario, Being James Bond, 46 minuti disponibili gratuitamente su AppleTv fino al 7 ottobre.

Il documentario contiene materiali d'archivio tratti dai vari capitoli del franchise e ricordi personali dell'attore con i produttori storici G. Wilson e Barbara Broccoli che commentano le varie tappe. Barbara Broccoli aveva notato Craig da alcuni anni, ma aveva capito che poteva essere lui, dopo averlo visto nel film Elizabeth. Ma sembrava che l'attore non fosse convinto o interessato al ruolo. Poi, incontrandolo, i due produttori avevano capito che c'era in realtà il desiderio di misurarsi con un ruolo così impegnativo. Ecco quindi il primo provino di Craig, una scena semplice in cui lui apre la porta. E poi l'allenamento fisico: come racconta Wilson, "Ha plasmato il suo corpo con la disciplina e la dedizione di un atleta olimpico". Craig racconta anche la serata, una volta ottenuto il ruolo, passata ad esercitarsi col Martini: "Sono seguiti tre giorni di mal di testa".

'Casino royale' 

Si affronta quindi lo spinoso capitolo dell'accoglienza negativa dei media: si vede arrivare l'attore nella famosa presentazione sul Tamigi, a bordo di un motoscafo con tanto di salvagente, con completo elegante. In conferenza è laconico: " Ho fatto una conferenza brutta", ammetta l'attore, che nelle immagini appare freddo e poco loquace. Broccoli insorge: "Lo hanno stroncato senza scampo come forse a suo tempo avevano fatto con Moore ma senza neanche ancora averlo visto. E poi una trentina di adolescenti hanno montato una campagna contro di lui". "È stato odioso leggere tutte queste cose in rete, molto pesante - svela la star - Ma poi il mattino dopo sono andato sul set e ho capito che il film sarebbe stato buono e ho pensato "andate a quel paese" .

'No time to die' il 25esimo film di James Bond - trailer

"Eravamo tutti arrabbiati per lui - dice Broccoli - per la slealtà con lui lo avevano attaccato senza dargli la possibilità di essere messo alla prova". Ricorda, la produttrice, di quando alle Bahamas un paparazzo si era nascosto sotto la sabbia in vista di una scena sulla spiaggia, tale era il circo mediatico che si era formato intorno alle riprese del film. E poi la scena in cui Craig esce dall'acqua, statuario: "Ricordo che tutta la troupe lo ha visto in costume che usciva dal mare ed è rimasta senza fiato". Quelle immagini hanno dato origine a una svolta mediatica, scorrono le reazioni di giornali e telegiornali, ma la sintesi più efficace arriva da un tabloid: "Lo avevano accusato di essere poco cool è invece si rivela il Bond più sexy di sempre".

Con Eva Green 

I produttori raccontano anche quanto Craig sia stato presente non solo come immagine ma anche per la psicologia del personaggio, per le scene. Sua l'idea che nella scena della doccia di Casino royale tra Bond e Vesper, interpretata da Eva Green, i due restassero vestiti, mentre nello script lei doveva essere in biancheria intima. "Craig ha pensato che, dato lo shock, lei non si era messa a togliersi i vestiti. Quella scena è stupenda, è il momento in cui si innamorano ed è una delle più belle", ancora Broccoli.

Scorrono poi le immagini dell'anteprima a Leicester Square, dell'incontro con la regina Elisabetta, un primo capitolo che è un successo planetario e che rilancia il marchio Bond come mai prima, anche sul fronte degli incassi.

Ma col secondo capitolo sorgono i problemi. Il principale e insormontabile è lo sciopero a Hollywood degli sceneggiatori: "Abbiamo iniziato le riprese senza uno script e non è stata una buona idea", confessa Broccoli. Proprio su Quantum of Solace, l'attore rivela: "In quel set, proprio perché non avevo la sceneggiatura, mi sono impegnato il più possibile fisicamente, facendo ogni stunt". Iniziano i problemi con l'eccesso di fama, cui Craig è sempre stato refrattario: "Ero fisicamente stremato, ti trovi folle davanti casa, non sono mai stato capace di gestire queste situazioni, non lo sono ancora oggi", dice Craig.

'No time to die' 

Salvifica la pausa teatrale con Hugh Jackman con lo spettacolo A Steady Rain, recensioni eccellenti, Craig con i baffoni che sorride del successo. Ma la nuova svolta si chiama Skyfall: "Volevamo affrontare la famiglia di Bond", dice Broccoli. Ancora una volta risolutiva l'intuizione di Craig che riesce a reclutare per la regia nientemeno che l'amico Sam Mendes, che si dice entusiasta: "Un'altra grande idea", ricorda Broccoli.

C'è l'ingresso della nuova famiglia, Naomie Harris - Moneypenny, Ben Wishaw - il giovane Q, Ralph Fiennes - Mallory. Ma soprattutto l'addio di Judy Dench, straziante, emozionante per tutti. E c'è la famosa scena in cui il cattivo Javier Bardem "insidia" il prigioniero Bond, gli carezza il petto, mette le mani sulle cosce "c'è sempre una prima volta", e quello lo folgora: "Cosa ti fa credere che sia la mia prima volta?". Rivela Barbara Broccoli: "Lo studio voleva farci tagliare la scena ma noi abbiamo resistito, resistito, resistito. Quella battuta all'anteprima di gala ha avuto un successo strepitoso. E poi abbiamo avuto la canzone di Adele e le Olimpiadi". Craig racconta di quando Danny Boyle lo ha chiamato sul set per lo spot delle Olimpiadi in cui lui e la regina Elisabetta si paracadutano allo stadio: "Aveva già avuto tutti i permessi, mica potevo tirarmi indietro", sorride Craig.

Spectre è stato invece funestato da un pesante incidente alla gamba di Craig, che ha costretto a reimmaginare tutta la sequenza iniziale del Giorno dei morti messicano, con migliaia di comparse. "Stavo male, ho iniziato a immaginare di essere troppo vecchio, ero stanco e non pensavo di farcela più ". Sono iniziate a circolare le sue frasi in cui diceva che era l'ultimo Bond, oggi si giustifica. "Mi hanno fatto quella domanda due giorni dopo la fine del set, ero distrutto, stanco e ho dato una risposta stupida". Il no è diventato forse, e poi sì.

Nel 2019 ecco il Bond 25, No time to die. Per Broccoli si tratta "Non di un film che segna la storia di Bond ma quella del cinema". Si vedono immagini spettacolari, e poi la cronaca dell'ultimo giorno di set, l'ultima scena, Craig in smoking, l'applauso finale, il discorso alla troupe: "Ho amato ogni singolo secondo di queste riprese, perché alzandomi ogni mattina sapevo che avrei avuto la possibilità di lavorare con voi. È stato uno dei più grandi onori della mia vita". Qui Craig scoppia a piangere, abbraccia Barbara Broccoli che piange anche lei, piangono tutti. "I miei quindici anni sono stati all'interno di qualcosa di più grande di una semplice saga. Sono orgoglioso di ogni secondo e di ogni film che ho fatto, perché so che abbiamo fatto davvero il nostro meglio". Broccoli traduce poi in parole quello che ora pensano molti fan: "Quello con Daniel è stato un viaggio così pieno e straordinario che davvero non so immaginare un Bond dopo di lui".