Bellissima - Film (1951) - MYmovies.it

Bellissima

Film 1951 | Drammatico +16 113 min.

Regia di Luchino Visconti. Un film Da vedere 1951 con Anna Magnani, Walter Chiari, Gastone Renzelli, Tina Apicella, Tecla Scarano. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 1951, durata 113 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 4,15 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 6 aprile 2023

Argomenti:  Mamme al cinema

Quando il regista Alessandro Blasetti (che qui si presenta anche come interprete) annuncia che gli occorre un'attrice bambina "bellissima", una torma di mamme romane si riversa su Cinecittà proponendo la propria figliolanza. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Bellissima ha incassato 272 .

Bellissima è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato assolutamente sì!
4,15/5
MYMOVIES 5,00
CRITICA
PUBBLICO 3,30
ASSOLUTAMENTE SÌ

Quando il regista Alessandro Blasetti (che qui si presenta anche come interprete) annuncia che gli occorre un'attrice bambina "bellissima", una torma di mamme romane si riversa su Cinecittà proponendo la propria figliolanza. Tra di esse, Maddalena Cecconi, che però si lascia invischiare tra scrocconi e traffichini, con il risultato di passare attraverso una serie di umiliazioni (per lei e la sua piccolina). La bambina vince la parte, ma la madre, ormai disincantata, rifiuta. Non è forse il miglior film di Visconti, ma certo è tra i memorabili per via della prestazione di Anna Magnani, summa di ogni madre umiliata e offesa, italiana e non. Il tono al film lo dà lei. Visconti le costruisce attorno con molta sagacia e sensibilità l'infernale carosello del sottobosco del cinema.

Francesco Rufo
venerdì 10 luglio 2009

Bellissima è il ritratto di una donna, di una madre, della maternità; ed è il ritratto di una bambina, di una figlia, dell’infanzia come innocenza impotente. È un film sull’Italia del dopoguerra, sulle illusioni di adulti bramosi di sognare un futuro di benessere. Il cinema è visto come fabbrica di sogni, come un modo per evadere dalla realtà quotidiana. Maddalena vuole per la figlia una vita migliore della propria: si agita e si sacrifica per donarle la ricchezza e la felicità che lei non ha avuto, oppure, si può pensare, cerca di realizzare se stessa e i propri sogni attraverso la figlia. Maria, da parte sua, come tutti i bambini del neorealismo, è spaesata e passiva: diventa un oggetto che la madre usa per cancellare il proprio scontento. Poi arriva il capovolgimento: Maddalena capisce che il cinema è un mondo fatto di falsità e impostori, e i suoi sogni affondano. Nel finale, Maddalena rifiuta il cinema, la famiglia si afferma come rifugio salvifico, si riforma la trinità madre-padre-figlia: alla bambina è restituita la serenità che le era stata tolta, dall’agitazione iniziale di Maddalena si passa alla quiete di Maria. La caduta delle illusioni assume il segno positivo del rafforzamento dell’orgoglio e del nucleo familiare. Come scriveva L. Micciché, nel film si ha la contrapposizione tra due nuclei: da una parte, il principio di piacere (Maddalena, il femminile, il sogno, l’irrazionalità, il cinema, il disordine del mondo esterno); dall’altra, il principio di realtà (Spartaco, il maschile, la concretezza scettica, la razionalità, la realtà, l’ordine dell’interno domestico). Uno dei centri del film è il rapporto tra cinema e realtà, tra finzione e realismo. La realtà popolare si avvicina al cinema vedendolo come fabbrica dei sogni; il cinema si avvicina alla realtà popolare cercando il (neo)realismo. Il cinema, lingua della realtà, si rivela portatore di finzioni e illusioni. Il film mostra come la tensione verso un massimo di realtà possa sfociare in un massimo di finzione. Bellissima è anche una critica del neorealismo condotta dall’interno del neorealismo, «uno dei primi e dei più consapevoli atti di morte dell’utopia neorealista» (Micciché).

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 11 febbraio 2013
Luca Scialo

Roma, dopoguerra. Maddalena vive col marito e la figlioletta in un basso, sognando una vita migliore. Saputo che il regista Blasetti cerca una piccola attrice sui 7 anni decide di far partecipare la figlia, anche se ha solo 4 anni. In fondo, anche per coronare attraverso lei un suo sogno nel cassetto: quello di fare cinema. Ma il mondo dello spettacolo è molto diverso da come si aspettava, fatto [...] Vai alla recensione »

sabato 8 marzo 2014
Video-r

 A Cinecittà cercano una bambina che reciti da protagonista nel film “Oggi domani mai” e, in occasione di questo concorso, gli studi vengono assaliti da una folla di aspiranti attrici con madri a seguito; tra queste troviamo Maddalena Cecconi (una formidabile Anna Magnani, in un ruolo che sembra anticipare il successivo “Mamma Roma”), convinta che la figlia Maria [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 dicembre 2022
stefano capasso

Maddalena Cecconi, donna della povera borgata romana sogna di far entrare la piccola figlia Maria nel cinema. L’occasione si presenta quando il regista Blasetti indice un concorso per scegliere una bambina per il suo nuovo film. A Cinecittà, entra in confidenza con un giovane, Annovazzi, che fa parte della cerchia del regista, che le promette in cambio di denaro, e magari qualche favore [...] Vai alla recensione »

lunedì 24 ottobre 2022
figliounico

Il romanticismo zavattiniano, che distingueva bene sogno e realtà, frainteso da Visconti, che, sebbene utilizzi lo stile neorealista, racconta, attraverso la metafora del mondo del cinema, una favola per il popolino finto ingenuo dell’italietta degli anni ’50, che, già vittima dei miti d’oltreoceano esportati da Hollywood, in procinto d’essere fagocitata totalmente dall’industria americana della celluloide, [...] Vai alla recensione »

domenica 6 marzo 2011
il cinefilo

Maddalena Cecconi vuole che la sua piccola figlia abbia un futuro nella cinematografia e perciò la trascina,letteralmente,a Cinecittà per il provino al cospetto di Alessandro Blasetti...è questa la trama di quello che,a mio giudizio,è uno dei peggiori film in assoluto del periodo neorealista e ,fino ad oggi,la più colossale delusione cinematografica della [...] Vai alla recensione »

lunedì 25 luglio 2011
il cinefilo

Sono passati solamente otto anni da OSSESSIONE(il film che,nel 1943,avviò la grande stagione del neorealismo italiano)ma già mi pare che Visconti,con questo suo film del 1951,abbia smarrito completamente ogni possibile forma di estro ed eleganza formale precedentemente concepiti ed esibiti al più alto livello(il primo capolavoro citato e LA TERRA TREMA del 1948) stroncati bruscamente [...] Vai alla recensione »

martedì 11 aprile 2017
Onufrio

Il famoso regista Alessandro Blasetti per il suo nuovo film cerca una bambina "Bellissima", la calca per i provini negli studi di Cinecittà a Roma si fa rovente, numerose le mamme pronte a mettere in mostra le proprie figlie, dive del futuro dall'innocenza bellezza; fra queste vi è la signora Maddalena Cecconi (A.Magnani) affascinata dal mondo del cinema coinvolge la piccola [...] Vai alla recensione »

sabato 28 luglio 2012
brando fioravanti

Una madre si impegna a fondo per fare in modo che sua figlia partecipi al film di Blasetti, celebre regista di quel'epoca. La protagonista è brava, ma non credibile nelle sue scelte. Spende tutti i suoi risparmi per corrompere un aiuto regista, ma rifiuta le sue proposte sessuali nonostante sia un brillante e bel ragazzo. Il finale assurdo in cui la madre rifiuta una fortuna incredibile [...] Vai alla recensione »

Frasi
Ma suo marito non le ha mai detto...
Ahivoja se me l'ha detto! Me la detto si'!
Dialogo tra Maddalena Cecconi (Anna Magnani) - Alberto Annovazzi (Walter Chiari)
dal film Bellissima - a cura di Davide
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 12 novembre 2019
Ilaria Feole
Film TV

Giovanna, Francesca e Valentina sono sorelle, hanno tra i 18 e i 22 anni e sono cresciute sulle passerelle e davanti all'obiettivo: "Giò", in particolare, è stata baby modella, testimonial per Mattel e ora mini VIP per le tv locali. Le altre due ragazze ne seguono cocciutamente il percorso, tra casting e servizi fotografici, spronate dall'ambizione, vitale e marziale, di mamma Cristina, a sua volta [...] Vai alla recensione »

Mario Gromo
La Stampa

Luchino Visconti si rivelò con Ossessione (1942), che doveva essere la prima parola di quello che sarebbe stato il nuovo cinema italiano; e si affermò con La terra trema (1948), apparso nella sua edizione originale soltanto alla Mostra di Venezia (fu poi malamente ridotto a poco più di una metà). Da allora un tempo non breve doveva trascorrere perché questo interessantissimo regista ci desse il suo [...] Vai alla recensione »

Gian Piero dell'Acqua

Una madre desidera a tutti i costi che la propria bambina diventi attrice cinematografica. La iscrive a un concorso, la fa arrivare fino a un provino. Soltanto la cocente umiliazione provata allorché i cineasti ridono della piccola, che proprio durante il provino è scoppiata a piangere, fa comprendere alla donna d’aver coltivato un’assurda proiezione delle proprie ambizioni.

winner
miglior attrice
Nastri d'Argento
1952
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