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Il tour italiano del documentario di Russia Today che sta eludendo le sanzioni

Come al solito l’Italia è la patria delle cose che non dovrebbero mai accadere e che invece accadono. Questa la storia del documentario “Donbass, ieri oggi e domani” prodotto dall’emittente russa sanzionata Russia Today e portato in tour per diverse proiezioni per le città italiane dai soliti propagandisti Z (quelli de Il Testimone, ovvio chi sì, loro). Sì, avete letto bene, il documentario è prodotto proprio da Russia Today che il parlamento europeo ha inserito nella lista delle emittenti russe bloccate in quanto diffusori di fake news e propaganda del cremlino. Trasmettere un suo documentario significa quindi eludere le sanzioni internazionali nei confronti della russia. E perchè nessuno ne parla allora? Mistero. Proviamoci noi.
In questa storia ci sono due fatti gravissimi:
1) Il film è presentato come un documentario, quindi come una testimonianza reale di fatti accaduti. Peccato che tutto si basi su teorie e fatti inventati, con interpretazioni faziose, banali, di parte e non aderenti alla realtà. Gli avvenimenti sono riportati in modo da essere un attacco frontale agli USA, alla NATO e all’Unione Europea, ma in primis agli ucraini, vere vittime di questa mistificazione. Disumanizzati e considerati belve naziste.
2) Chi organizza e chi proietta questo “documentario” marchiato Russia Today sta infrangendo platealmente le sanzioni europee sulla riproduzione di contenuti di un’emittente sanzionata ufficialmente. Nei prossimi giorni di Maggio 2024 i comuni italiani di Vetralla (VT), Padova, Varese e Germignaga (VA) vedranno la presentazione di “Donbass, ieri oggi e domani” direttamente sul loro suolo. A Germignaga addirittura la proiezione sarà in una sala di proprietà del Comune.
Ma andiamo a dettagliare meglio la questione.

Di cosa parla il documentario di Russia Today

Il documentario prodotto dalla sanzionata Russia Today sul Donbass è un attacco chiaro, forte e diretto all’occidente, alla NATO, all’Ucraina e a tutti noi. E’ l’ennesimo ribaltamento della realtà, una collezione interminabile di fake news volte solo a giustificare l’aggressione russa con tutti i clichè che abbiamo ben imparato a conoscere in questi ultimi anni partendo dagli scontri in Donbass del 2014 post Maidan. Il tutto si regge sulla mancanza di una informazione vera e oggettiva, ovvero che in Donbass a scatenare gli scontri furono proprio i soldati russi, presenti in Ucraina per occupare i territori già a partire dal 2014 (i famosi Omini Verdi). La loro presenza è stata poi sia confermata dallo stesso putin che riportata dagli osservatori dell’OCSE. “Donbass, ieri oggi e domani” invece non ne fa menzione, ribalta la realtà e accusa occidente e Ucraina di aver deliberatamente voluto massacrare una popolazione intera.
Il documentario è inoltre pervaso dall’onnipresente senso di vittimismo da parte dei russi, la solita strategia propagandistica dei poveri pacifisti innocenti attaccati dai cattivi occidentali. Davvero puerile e disgustoso.

Il suo scopo è palese, essere trasmesso nel periodo elettorale per destabilizzare il voto europeo in Italia a favore dei partiti filorussi. Non ci vuole un genio per arrivarci. 

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Uno screenshot del documentario dove si vede bene il logo di Russia Today

La lista delle menzogne, già sentite, vecchie, trite e ritrite, atroci talvolta, presenti nel documentario di Russia Today “Donbass, ieri oggi e domani” è da far accapponare la pelle. Il concetto maggiormente espresso è quello del supporto occidentale in Ucraina ai “nazisti ucraini”. Qui non si usano metafore e frasi particolarmente ben costruite per mascherare il senso delle parole. Viene esplicitamente ripetuto all’infinito che gli USA e l’occidente hanno ordinato al governo ucraino di uccidere i cittadini del Donbass che volevano pacificamente avvicinarsi alla russia. E proprio per queste pressioni occidentali il governo ucraino ha inviato le sue “squadre naziste” che hanno ucciso a sangue freddo i manifestanti, quando non sono riusciti invece a bruciarli vivi. Giuro. E così per tutta la durata degli interminabili 55 minuti di falsità di questo documentario, dove si alternano accuse di crimini verso l’umanità da parte degli ucraini ad immagini fuori contesto. Esempio: se accusano che durante gli scontri c’erano nazisti ucraini che sparavano a bruciapelo ai loro connazionali allora vedremo l’immagine di un soldato con una pistola che sta sparando a chissà cosa. Altro esempio: quando affermano che gli abitanti del Donbass vogliono la pace e cercano di fermare i carri armati ucraini a mani nudi, disarmati, si vede un’immagine a caso di persone vicine ad un carro armato. E’ tutto talmente didascalico da risultare grottesco, una vomitevole finzione per bambini e anziani con scarse capacità cognitive a cui bisogna spiegare tutto con immagini semplici ed efficaci. Poco importa se false.

Un buon documentario per essere tale deve basarsi sulle testimonianze attendibili di esperti e persone sul campo. “Donbass, ieri oggi e domani” non fa eccezione, ma lista degli interventi a supporto di queste ciniche, assurde e sporche menzogne farebbe ridere se non ci fosse in realtà da piangere.
Si parte con un “ex consigliere di Barack Obama”, Charles Kupchan, basta una piccola ricerca su Google per leggere della sua irreprensibile insistenza nel voler convincerci che Kyiv non può vincere, che Kyiv deve negoziare, che Kyiv deve arrendersi. Insomma la solita solfa.
Si passa poi a Russel “Texas” Bentley, combattente americano andato in Donbass a combattere per i russi e diventato con il tempo un influencer filorusso di mosca. Nel documentario Bentley paragona gli USA al Quarto Reich e che la situazione nel Donbass è lo specchio dei crimini che la NATO compie in ogni paese. Invasione, morte e distruzione. COME IN SIRIA. Peccato che in Siria ci siano i russi a fare questo. Il documentario in questo momento mostra dei carri armati con la bandiera americana (presi da qualche repertorio a caso) e subito dopo dei fotogrammi di città siriane distrutte. In ogni caso il mercenario influencer americano è morto nel Donetsk nel 2024. Amen.
Arriva poi il momento del giornalista finlandese Janus Putkonen, elemento ben noto come propagandista, tanto da meritarsi una pagina dedicata su EPDE (European Platform for Democratic Elections) dove trovano menzione le sue attività: fondatore dell’agenzia media Doni-News, seminatrice di fake news con sede in Donbass e, ovviamente, osservatore dei vari referendum farsa in Luhansk nel 2018 e nel 2022, dove secondo lui “non ci sono state irregolarità” e tutto “si è svolto in un clima sereno e amichevole”.
Dopo questi elementi esterni che secondo gli autori aiuterebbero la narrazione a fortificarsi (vedi, lo dicono anche gli americani e gli europei!) si passa alle autorità filorusse vere e proprie: trova infatti spazio anche Leonid Pasechnik, capo della autoproclamata e non riconosciuta Repubblica Popolare del Luhansk (LNR) e già colpito da sanzioni internazionali. Capito? Sul territorio dell’Unione Europea, in un locale pubblico, è possibile assistere alle dichiarazioni senza contraddittorio di un elemento sanzionato. Il fatto è di una gravità inaudita.
E questa è solo una parte, c’è molto di più, ma insomma dai avete capito, tutti gli intervistati sono attori dello show del cremlino, uno show di orrore e morte.

Il documentario della sanzionata Russia Today non potrebbe essere proiettato in Europa

Al di là dei contenuti infamanti e falsi, c’è un dettaglio mica da poco. L’emittente Russia Today è sanzionata dall’Unione Europea che ha sospeso le licenze sul nostro territorio agli organi di disinformazione del cremlino. Vi riportiamo il testo ufficiale presente a riguardo sul sito del Consiglio dell’Unione Europea:

Perché l’UE ha sanzionato alcuni organi di informazione?

Da tempo la Federazione russa attua una sistematica campagna internazionale di disinformazione, manipolazione delle informazioni e distorsione dei fatti, nell’intento di rafforzare la sua strategia di destabilizzazione sia dei paesi limitrofi, che dell’UE e dei suoi Stati membri.
Per contrastare tale azione, l’UE ha sospeso le trasmissioni e le licenze di vari organi di disinformazione sostenuti dal Cremlino:[…]
Russia Today e controllate, tra cui Russia Today English, Russia Today UK, Russia Today Germany, Russia Today France e Russia Today Spanish, Russia Today Arabic”
[…]
La Russia utilizza tutti questi organi di informazione per diffondere intenzionalmente propaganda e condurre campagne di disinformazione, anche in merito alla sua aggressione militare nei confronti dell’Ucraina.
Tali restrizioni riguardano tutti i mezzi di trasmissione e distribuzione negli Stati membri dell’UE o ad essi rivolti, compresi il cavo, il satellite, la televisione via Internet (IPTV), le piattaforme, i siti web e le app.
[…]
L’UE ha imposto sanzioni anche alle organizzazioni dei media e alle persone responsabili di propaganda e disinformazione.”

Dobbiamo aggiungere altro oppure vi è tutto chiaro? Il Consiglio Europeo è chiaro in merito. “Tutti i mezzi di trasmissione e distribuzione”. Ma andiamo adesso a vedere dove in Italia verranno eluse le sanzioni e quando.

 

Dove il documentario della sanzionata Russia Today sarà proiettato in Italia

Il documentario sul Donbass della sanzionata Russia Today è già stato proiettato in Italia in alcune città senza che apparentemente importasse a nessuno che sul suolo italiano vengano così platealmente eluse le sanzioni. Roma, Genova, Trapani, Cagliari, Oristano e Schio sono già state colpite. Nei prossimi giorni di Maggio 2024 il documentario “Donbass, ieri oggi e domani” sarà presentato il 18 Maggio a Varese, il 19 Maggio a Vetralla (VT), il 25 Maggio a Germignaga (VA) e Padova. E’ tutto online sui canali Telegram degli organizzatori, possibile che nessuno intervenga? Possibile che in Italia si possano eludere le sanzioni internazionali così facilmente?

A Germignaga in provincia di Varese la proiezione è addirittura organizzata in una sala di proprietà del Comune. Incredibile. E’ spacciata come “evento privato”, peccato che online si trovi la locandina dove chiunque possa registrarsi per partecipare. Evento privato un corno.

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La locandina della proiezione del documentario di Russia Today a Germignaga (VA)

Noi di Stand for Ukraine contatteremo le autorità locali per avere informazioni in merito e vi terremo aggiornati sugli sviluppi continuando a monitorare attentamente la situazione.

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