RAGE - Parla Peavy Wagner

RAGE – Parla Peavy Wagner

Pubblicato il 27/05/2002 da

Mi è piaciuto davvero molto il nuovo album dei Rage, il pienamente convincente “Unity”, disco che ha riportato in auge il caro vecchio power speed tipico dei vecchi album della band teutonica. Per chi come me era rimasto deluso dalle recenti prove in studio di Peavy Wagner, le quali ostentavano un pò troppo la melodia e le soluzioni orchestrali, “Unity” rappresenta una vera e propria manna dal cielo che senza dubbio farà tornare sui propri passi non pochi vecchi fans. Con un disco di tale portata in dirittura d’arrivo, il buon vecchio Peavy non poteva certo rinunciare ad un viaggetto promozionale in terra Italica e cosi’ lo abbiamo incontrato nella sua stanza in un hotel milanese, trovandolo allegro e disponibile come sempre. Purtroppo a causa di alcuni ritardi e del notevole numero di interviste in programma il tempo a mia disposizione è stato davvero esiguo ma siamo riusciti comunque a toccare diversi argomenti.
AVETE INIZIATO COME UNA SPEED METAL BAND, POI AVETE INTRODOTTO UNA FORTE COMPONENTE DI MUSICA CLASSICA E ORA SEMBRA CHE SIATE TORNATI SUI VOSTRI PASSI, COME SPIEGHI QUESTA DECISIONE PEAVY?
“Non parlerei di un vero e proprio ritorno alle origini, è vero che questo album è molto aggressivo e a tratti molto veloce ma puoi notare come tutta la potenza sia incanalata in un modo differente. “Unity” è un disco più tecnico, quasi progressivo oserei dire, credo sia questa la differenza principale tra questo album e i nostri vecchi lavori.”

NON CI SARA’ MAI PIU’ UN ALBUM ORCHESTRALE?
“Beh, non lo so, questa volta abbiamo voluto concentrarci sulla potenza, sull’aspetto heavy della nostra musica ma ci sono anche delle orchestrazioni su un paio di brani. Abbiamo voluto non ripeterci perchè avevamo già fatto diversi albums con l’orchestra e inoltre un sacco di bands stanno facendo la stessa cosa da un pò di tempo a questa parte. Abbiamo addirittura ispirato i Deep Purple mi sa, siamo stati in tour con loro con l’orchestra nel 1998 e credo che abbiano preso spunto da noi (ride, nda)!”

LE REGISTRAZIONI SI SONO SVOLTE AI TWILIGHT HALL STUDIOS DI PROPRIETA’ DEI BLIND GUARDIAN, PERCHE’ AVETE SCELTO DI REGISTRARE LI’ E COME VI SIETE TROVATI?
“Per ‘Unity’ volevamo un suono estremamente potente, cosa che gli studi dove avevamo registrato ‘Welcome To The Other Side’ non potevano darci. Il suono di quel disco è davvero debole, adatto più ad un disco jazz o rock che a un disco di una metal band. Abbiamo scelto i Twilight Hall perchè sono degli studi che potevano garantirci il suono che volevamo ottenere per questo disco e inoltre Charlie Bauerfeind è uno dei migliori produttori al momento in circolazione. All’inizio Charlie non voleva accettare la nostra offerta perchè era molto impegnato con il nuovo disco dei Blind Guardian ma alla fine siamo riusciti a convincerlo, abbiamo dovuto lavorare velocemente ma siamo molto soddisfatti del risultato finale.”

COME VI TROVATE CON UNA SOLA CHITARRA IN LINE UP?
“Preferisco di gran lunga la formazione a tre elementi che quella a quattro: ognuno può così concentrarsi sul proprio strumento senza perdere tempo a discutere su chi deve fare un assolo o un arpeggio come succedeva una volta. Dopo l’abbandono di Manni (Schmidt, chitarrista fino a “The Missing Link” e ora nei Grave Digger, nda) optai per avere in line up due chitarristi perchè rimpiazzare un chitarrista bravo come lui era davvero difficile. Ora per fortuna ho trovato in Victor un sostituto adeguato, è uno dei migliori chitarristi in circolazione.”

MA NON PENSI CHE DAL VIVO, SOPRATTUTTO NELL’ESECUZIONE DEI BRANI SCRITTI PER DUE CHITARRE, PERDIATE QUALCOSA IN TERMINI DI IMPATTO E RESA?
“No, non credo proprio, anzi, trovo che ad alcuni brani giovi il fatto di avere una sola chitarra.”

OK, TORNIAMO A “UNITY”, COSA PUOI DIRMI SUI TESTI?
“Ci sono dei testi molto arrabbiati e dark, ad esempio quello di ‘Down’. Sono stati scritti per la maggior parte lo scorso anno, ero molto arrabbiato con la nostra vecchia casa discografica perchè non aveva pubblicizzato per nulla ‘Welcome To The Other Side’: era il nostro ultimo album per loro nonchè il primo con la nuova line up e loro non hanno fatto nessuno sforzo per promuoverlo. Ci siamo fidati di loro e invece ci hanno trattato malissimo. Credo che i testi riflettano benissimo il nostro stato d’animo di allora.”

VENIAMO AL VOSTRO BATTERISTA MIKE TERRANA: SO CHE E’ IMPEGNATO IN MOLTI PROGETTI ED HA ANCHE PUBBLICATO UN ALBUM SOLISTA, SI PUO’ CONSIDERARE UN MEMBRO A TEMPO PIENO DEI RAGE O UN SEMPLICE TURNISTA?
“E’ un membro dei Rage a tutti gli effetti. E’ anche per questo motivo che abbiamo deciso di intitolare il disco ‘Unity’, oggi siamo una band come lo non siamo mai stati prima. Sono contento che Mike trovi il tempo per occuparsi di tutti questi progetti e che riscuota anche un discreto successo e non sono minimamente preoccupato, lui finora ha sempre dimostrato di credere fortemente nella band e si è dedicato alla nostra causa al 100%.”

CIRCA META’ DEI BRANI PRESENTI SULL’ALBUM SONO STATI SCRITTI DA VICTOR, E’ UNA COSA PIUTTOSTO INSOLITA VISTO CHE FINO A POCHI ANNI FA COMPONEVI QUASI TUTTO TU. COME TI TROVI IN QUESTA NUOVA SITUAZIONE?
“Trovo che sia un’ottima cosa, sia per me che per la band: Victor ha un background molto differente dal mio e cio’ porta i brani ad essere molto diversi gli uni dagli altri. Inoltre è l’ennesima dimostrazione, e mi riallaccio al discorso che facevo prima, di come questa sia a tutti gli effetti una vera band dove ognuno porta le proprie idee ed influenze. Non si tratta piu’ di una specie di progetto personale, siamo una vera squadra.”

SEI ANCORA IN CONTATTO CON I VECCHI MEMBRI DELLA BAND COME AD ESEMPIO SPIROS O SVEN?
“No, non li sento da molto tempo. Pero’ sono tornato in contatto con Manni che come certamente saprai è di nuovo sulla scena con i Grave Digger!”

SEI ANCORA SODDISFATTO DEGLI ALBUMS REGISTRATI CON LUI?
“Si certo, sono tuttora molto legato a ‘Perfect Men’, fu l’album della prima svolta e che ci permise di farci conoscere al grande pubblico. Poi mi piace ancora molto ‘The Missing Link’, che segnò un’ulteriore cambiamento nel nostro sound.”

COSA PENSI DI QUELLE BANDS COME I RUNNING WILD O I MANOWAR, CHE, AL CONTRARIO DI VOI, SONO SEMPRE RIMSTA FEDELI AL LORO SOUND DI PARTENZA?
“Mah, ognuno è libero di fare ciò che vuole ma personalmente non trovo nulla di interessante nel riproporre sempre le solite cose e nel pubblicare albums che sono l’esatta copia di altri.

OK PEAVY, IL TEMPO A NOSTRA DISPOSIZIONE E’ PURTROPPO GIA’ TERMINATO, GRAZIE MILLE PER L’INTERVISTA…
“Grazie a te, ci vediamo in tour!”

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