Perdona e dimentica Recensione

Perdona e dimentica - la recensione del nuovo film di Todd Solondz

12 aprile 2010
4 di 5

Sbarca finalmente nelle sale Perdona e dimentica, il nuovo film di Todd Solondz già tra i protagonisti dello scorso Festival di Venezia. Una sorta di sequel ideale di uno dei suoi titoli più celebri ed amati, Happiness: in 11 anni i protagonisti del film sono più o meno cambiati, ma anche lo sguardo di Solondz è cambiato, seppure in ma...

Perdona e dimentica - la recensione del nuovo film di Todd Solondz

Perdona e dimentica - la recensione


A undici anni da Happiness, Todd Solondz torna a raccontarci i personaggi di quel film e ci mostra come in questo periodo siano cambiati, cresciuti, invecchiati, maturati eppure siano anche rimasti sostanzialmente uguali a loro stessi. Un discorso simile lo si potrebbe fare anche relativamente allo stesso regista: che era e rimane uno spietato narratore delle umane meschinità e dei dolori, un cinico e tagliente dissezionatore della nostra società, che agisce con precisione ed asetticità chirurgiche mentre utilizza il suo affilatissimo bisturi con l’accenno di un ghigno sulle labbra. Ma che rispetto ad un decennio fa ha anche modificato il suo rapporto con Joy, Trish, Ellen, Allen, Bill e tutti gli altri protagonisti di Happiness allora e di Perdona e dimentica oggi.

Pur non risparmiandogli (e risparmiandosi, e risparmiandoci) un grammo della sua vitale cattiveria, Solondz tradisce in questo film affetto e partecipazione per le loro vicende e le loro sofferenze, in maniera ben più evidente che nel suo passato. Un atteggiamento, questo, che è direttamente e al tempo stesso causa e conseguenza del differente approccio alla materia raccontata: se Happiness era tutto teso ad un ritratto spietato della middle-class, delle sue deviazioni e perversioni, dell’oscuro che si annida sotto la patina edulcorata della superficie e ne esaminava le dinamiche di espressione e repressione nel “qui e ora”, Perdona e dimentica racconta di crisi ancor più profonde e spaventose, quelle relative alla mancanza di veri e forti punti di riferimento in un mondo caotico ed imprevedibile ed ancora di più quelle riguardanti il rapporto del singolo con i traumi e le ombre nel passato, delle modalità di metabolizzazione e superamento della memoria.

Non nasconde a nessuno, Solondz, che sia questo il vero tema del suo film, raccontato soprattutto attraverso il dilemma etico e umano rappresentato dal perdono: un perdono (im)possibile e necessario, un perdono che è costretto, obbligato, a superare i confini della morale comune perché indispensabile alla (ri)costruzione dell’affetto e dell’amore per sé stessi, per gli altri. Per il mondo. Con Perdona e dimentica, quindi, non solo Todd Solondz si conferma regista di classe, sceneggiatore e autore di dialoghi intelligenti e taglienti, ma soprattutto mostra ancora una volta come sia una sorta di entomologo della società e dell’umana natura cinico e distaccato quanto serve, ma in realtà sensibile, attento e positivamente problematico.



  • Critico e giornalista cinematografico
  • Programmatore di festival
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