Pompei. La città incantata di Gabriel Zuchtriegel: la recensione di Aldo Cazzullo | iO Donna
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La parola stupro non esisteva nell’antichità

Si può parlare di cultura dello stupro? Da quando è stato abolito il matrimonio riparatore, forse sarebbe meglio parlare di sottocultura: ancora esiste, ma c’è la legge che la vieta, che non la giustifica più, che la sanziona non come reato contro la morale ma contro la persona; il problema è farla rispettare, la legge, anche denunciando ogni violenza, sempre.

Nell’antichità la cultura dello stupro – di cui il matrimonio riparatore è figlio – esisteva eccome. Nel greco antico non esiste una parola per indicare la violenza sessuale. Lo fa notare Gabriel Zuchtriegel nel suo libro Pompei. La città incantata, pubblicato da Feltrinelli.

Gabriel è un uomo eccezionale, e non solo perché parla l’italiano come la sua lingua madre, il tedesco. Dirige con competenza e amore il luogo archeologico più famoso al mondo, Pompei. E ha scritto un libro di grande interesse, da cui colgo questo spunto, drammaticamente legato all’attualità.

Aldo Cazzullo (foto di Carlo Furgeri Gilbert).

Nel greco antico le parole che più si avvicinano alla parola “stuprare” sono “biazein” e “hybrizein”, che indicano genericamente un abuso o una nefandezza, anche in contesti diversi dal sesso. Neppure il latino “constuprare” significa stuprare, ma in genere disonorare, violare, e anche tradire il partner, commettere adulterio.

“Pompei. La città incantata” di Gabriel Zuchtriegel (Feltrinelli).

Conclude l’autore: «Evidentemente stupri e violenze sessuali facevano parte della normalità di allora, al punto che le lingue antiche non avevano nemmeno termini specifici per indicarli». Non a caso tutto il racconto che noi facciamo della mitologia greca è edulcorato: si scrive dell'”unione” tra Poseidone e Medusa nel tempio di Atena, mentre in realtà Poseidone violenta Medusa che oltretutto viene punita per questo, e trasformata da Atena in un mostro; Ganimede è chiamato “il favorito di Zeus”, mentre Zeus rapisce il giovane per farne il suo schiavo sessuale.

Insomma la violenza sulle donne nasce da lontano, da una cultura millenaria, il cui superamento è la vera rivoluzione vittoriosa del nostro tempo.

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Tutti gli articoli di Aldo Cazzullo.

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