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Jeanne du Barry - la Favorita del Re recensione
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Jeanne Du Barry – La Favorita Del Re

Presentato all'ultimo Festival di Cannes, il film racconta la figura affascinante e controversa di Jeanne Du Barry. Ma l'attenzione è rivolta soprattutto al ritorno sulle scene di Johnny Depp.

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La vita di Jeanne Du Barry, dalle umili origini agli splendori di Versailles, dove fu la favorita di re Luigi XV.

 

Presentato all’apertura dell’ultimo Festival Cinematografico di Cannes, arriva ora anche in Italia il film, di produzione europea, basato su una figura storica affascinante e controversa: Jeanne Du Barry.
In molti, sicuramente, avranno sentito parlare di questa celebre favorita di re Luigi XV di Francia guardando Lady Oscar, dove la sua bega con Maria Antonietta ha regalato scene memorabili. Altri potranno ricordare tale figura attraverso l’interpretazione di Asia Argento nel film Marie Antoinette con la regia di Sofia Coppola. In questa pellicola del 2006, però, la storia era narrata, per così dire, dal punto di vista della “nemica” (una Marie Antoinette portata su schermo da Kirsten Dunst).
Ma oltre i cenni storici e le precedenti versioni, uno dei principali motivi d’interesse verso l’attuale film su Jeanne Du Barry sta sicuramente nel ritorno sulle scene di Johnny Depp. Un ritorno sul grande schermo dopo le tristissime vicende che hanno visto l’attore americano coinvolto nel processo contro la sua ex-moglie Amber Heard.

GLI UMILI INIZI


All’infanzia e alla giovinezza di Jeanne è dedicato l’inizio del film, svolto tuttavia in modo un po’ frettoloso. Si notano subito, comunque, la straordinaria resa di alcune inquadrature, con panoramiche su giardini fuori dalle finestre simili a quadri e la non minore bellezza delle attrici chiamate a interpretare la protagonista da ragazzina.
Per la versione adulta della “favorita del re” invece, la scelta cade su Maïwenn. L’attrice francese qui non è solo interprete del ruolo principale, ma anche regista e co-sceneggiatrice. Nel complesso, emerge il ritratto di una donna dotata di umorismo e anticonformismo, capace di affrontare la vita con coraggio. Madame Du Barry, forse, non sarà stata perfetta in ogni dettaglio come chi aveva vissuto a corte sin dalla nascita, ma non risulta nemmeno rozza e volgare come nel citato film di Sofia Coppola.
Particolare interessante: nonostante i gioiosi rapporti col sovrano, e nonostante avesse imparato a gestire e usare gli uomini a suo favore sin dalla più tenera età, i suoi sentimenti più veri e sinceri sembrano quelli di tipo materno. La si vede infatti profondamente affezionata sia ad Adolphe, figlio di suo marito, sia al suo paggetto Zamor.

BENTORNATO JOHNNY


Come si accennava ad inizio recensione, Johnny Depp torna sulle scene dopo un periodo di stop forzato, e lo fa nel ruolo di re Luigi XV.
Al tempo della sua relazione con Jeanne Du Barry, il sovrano era ormai avanti con gli anni, anche se conservava intatti i suoi appetiti carnali. Il film mostra come la relazione fra i due aiutò entrambi a superare momenti difficili della loro vita. Per il re, fonte continua di grattacapi era il rapporto con le figlie zitelle, odiose e pettegole come in Lady Oscar (tutte tranne quella che scelse la vocazione da monaca, Louise, che nel cartone non compare).
Questo ruolo dà modo all’attore americano di sfoggiare le sue doti interpretative, soprattutto nella scena in cui rimprovera le figlie, colpevoli di soffiare sul fuoco della bega tra la Du Barry e Maria Antonietta. Re Luigi non dice una parola, ma tutti capiscono perfettamente cosa intende esprimere.
Trattandosi poi di un film ambientato alla corte di Versailles, non poteva mancare un momento dedicato alla cerimonia del Lever du Roi, assurda per occhi moderni e forse anche per qualcuno dell’epoca. La scelta del film è quella di sdrammatizzare, immaginando Jeanne che assiste da dietro un falso specchio e il sovrano che le fa una smorfia buffa.
Tutto sommato, la scelta di Johnny Depp si rivela una scommessa vinta. A livello di scelte narrative, invece, nelle scene finali il re e la sua amante vengono mostrati troppo vicini. Il pensiero di quanto sia contagioso e letale il vaiolo di cui lui sta morendo toglie così attenzione alla drammaticità delle scene, ma questo non è colpa degli interpreti.

DOPO DI NOI, IL DILUVIO


Secondo la leggenda, questa frase fu pronunciata proprio da re Luigi XV ad una delle sue favorite. Il sovrano, infatti, aveva capito quanto fosse compromessa la situazione della Francia e quanto non fossero all’altezza della situazione i suoi eredi. Di sicuro, questa frase si sposa benissimo con il mesto finale del film, anche se, stranamente, qui il Delfino non viene rappresentato come il solito cicciottello tozzo e impacciato.
Secondo quanto scrive la studiosa Benedetta Craveri nel suo saggio Amanti e Regine, il popolo non perdonò a Luigi XV di aver scelto delle amanti di ceto popolare. Prima della Du Barry, infatti, c’era stata la Pompadour.
Luigi XVI non ebbe favorite, ma su Maria Antonietta ricaddero tutti gli insulti che il popolo aveva affinato nei decenni precedenti contro di loro. Della Du Barry, in particolare, si diceva avesse fatto avvelenare il marito, cosa a cui nel film non si accenna.
Resta un po’ di amaro in bocca nel pensare come Jeanne sia riuscita, paradossalmente, così bene nella propria scalata sociale tanto da essere ghigliottinata con i nobili.


Jeanne Du Barry – La Favorita Del Re è un biopic più corretto filologicamente rispetto al Marie Antoinette di Sofia Coppola. Nella pellicola del 2006 c’era musica rock pronta a fare irruzione nel Settecento e moderne scarpe da tennis pronte a spuntare da sotto le crinoline. Eppure, chissà perché, l’attuale film funziona meno e non va al di là di un dignitoso livello medio.
Restano, per vederlo, i motivi enunciati all’inizio: uno specifico interesse all’epoca e all’argomento (maturato magari guardando Lady Oscar) o il desiderio di rivedere Johnny Depp tornare a recitare.

 

TITOLO ORIGINALE: Jeanne Du Barry
REGIA: Maïwenn
SCENEGGIATURA: Maïwenn, Teddy Lussi – Modeste, Nicolas Livecchi

INTERPRETI: Maïwenn, Johnny Depp, Pierre Richard, Louis Garrel, Benjamin Lavernhe
DISTRIBUZIONE: Notorious Pictures
DURATA: 113′
ORIGINE: Francia – Belgio – UK, 2023
DATA DI USCITA: 30/08/2023

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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