Giorgio De Chirico - Personaggi - Grecia

Giorgio De Chirico

Giorgio De Chirico è un critico d’arte, un pittore che è il principale esponente della corrente artistica della pittura metafisica.
Nasce il 10 luglio del 1888 a Volos in Grecia, nella regione della Tessaglia, capoluogo della Magnisia. La sua famiglia è benestante: il padre è ingegnere e da la madre è una nobildonna di origini italiane. Assecondato dal padre, fin da piccolo Giorgio prende lezioni di disegno dal pittore greco Mavrudis. Proprio ad Atene De Chirico realizza il suo primo quadro dal titolo "Natura morta con limoni".

Dopo la morte del padre, nel 1906, De Chirico con la famiglia si trasferisce in Germania dove si iscrive all’Accademia della Belle Arti ed entra in contatto con il fervore artistico e culturale che caratterizza la società tedesca dell’epoca.
Nel 1908 Giorgio si trasferisce in Italia, stabilendosi a Firenze. Qui conosce la pittura di Giotto e della pittura primitiva toscana che lo ispirano per una pittura ricca di impianti prospettici e di costruzioni a forma di arcate. In questo periodo nasce una delle sue opere maggiori, “Enigma di un pomeriggio d’Autunno”.

Nel 1911 Giorgio cambia nuovamente città, trasferendosi in Francia dove frequenta gli ambienti dell’avanguardia culturale. Grazie al fratello conosce Pierre Laprade, membro della giuria del Salon d’Automne, per il quale espone tre opere - "Enigma dell’Oracolo", "Enigma di un pomeriggio" e "Autoritratto".

Nel 1913 in occasione del “Salon des Indépendants” sempre a Parigi, viene notato da Pablo Picasso e dal poeta Guillaume Apollinaire. Entra quindi in contatto gli anche con gli artisti più importanti dei primi decenni del Novecento - Brancusi, Braque, Jacob, Soffici, Léger e Derain, etc. Nello stesso anno Apollinaire decide di organizzare un atelier dell’artista esponendo una trentina di opere e parlando di De Chirico su "L'intransigeant" utilizzando il termine "metafisico". Riviste e giornali pubblicano le sue opere, si crea grande entusiasmo intorno a lui ed elogiano le sue qualità creative.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Giorgio e suo fratello rientrano in Italia, mantengono vivi i rapporti con gli artisti della capitale francese.
Nel 1916 Giorgio dipinge i suoi celebri "Ettore e Andromaca" e "Le Muse inquietanti" e frequenta l’ambiente artistico di Ferrara. Continuando a dipingere, De Chirico è sempre più “metafisico” nelle sue opere e solo qualche anno dopo la pittura metafisica verrà teorizzata sulla rivista "Valori Plastici".

Nel 1919 presenta la sua prima mostra personale che lo porterà poi a esporre in tutta Europa e anche negli Stati Uniti: dalla Royal Society of British Artists di Londra, alla London Gallery, al Museum of Modern Art di New York. Il suo stile insolito e perfetto di dipingere viene apprezzato dai massimi artisti dadaisti e surrealisti ma anche dagli artisti tedeschi del "Realismo Magico", quelli del "Bauhaus" e della "Nuova Oggettività".
In questi anni Giorgio De Chirico si dedica alla scrittura oltre che alla pittura: scrive romanzi, sceneggiature per spettacoli teatrali e balletti. Nel 1929 esce il suo primo romanzo “Hebdòmeros”, un misto volutamente nebuloso, senza nessuna coordinata spazio-temporale in cui si incontrano figure senza ruolo determinato come gladiatori, generali, centauri, pastori; è un tipo di narrazione indefinibile senza una storia o una trama riconoscile.

Dopo aver passato gli ultimi anni della sa vita in giro per il mondo ad esporre le sue opere, a ricercare spunti e fonti da cui attingere, Giorgio De Chirico muore a Roma il 20 novembre 1978. Le sue spoglie sono conservate nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Ripa, a Roma.
Nella storia dell’arte internazionale, Giorgio de Chirico è tra i massimi artisti del XX secolo: pittore, scultore, precursore, inventore e ricercatore di tecniche pittoriche. Nelle sue opere egli traduce quello che ha ereditato dalla tradizione e che ha assorbito dai diversi stili pittorici, ha scandagliato come un esploratore ogni angolo, ha ricercato con avidità ogni elemento potesse fornire una nuova visione, una creazione di immagini avvolte da una profonda poesia.

Giorgio De Chirico è sempre stato un geniale artista che ha sempre creduto in se stesso ed è sempre stato fermamente convinto che la "scelta imminente" era l'unica opzione possibile, l'unica mèta da perseguire.


OPERE:
• Tritone e tritonessa o Tritone e sirena 1908 - 1909
• Centauro morente 1909
• La partenza degli Argonauti 1909
• Ritratto del fratello 1909
• L'enigma dell'oracolo 1909
• L'enigma di un pomeriggio d'autunno 1910
• L'enigma dell'ora 1910-1911
• La nostalgia dell'infinito 1912
• La Torre Rossa 1913
• Piazza con Arianna 1913
• Il viaggio angoscioso 1913
• Melanconia di un pomeriggio 1913
• Il sogno trasformato 1913
• L'incertezza del poeta 1913
• L'angoscia della partenza 1913
• La conquista del filosofo 1914
• La stazione di Montparnasse 1914
• Il canto d'amore 1914
• L'enigma di una giornata 1914
• Mistero e melanconia di una strada 1914
• Il tempio fatale 1914
• Il destino del poeta 1914
• Il ritornante 1914
• Il giorno di festa 1914-15
• Piazza d’Italia 1915
• Il doppio sogno di primavera 1915
• La coppia 1915
• Andromaca 1916
• Interno metafisico con grande officina 1916
• Melanconia della partenza 1916
• Metafisica Interiore con Biscotti 1916
• Il servitore fedele 1916
• Il grande metafisico 1917
• Metafisica Interiore 1917
• Le Muse Inquietanti 1917
• Ettore e Andromaca 1917
• Le muse inquietanti 1918
• Natura morta con salame 1919
• I pesci sacri 1919
• Autoritratto 1920
• Florentine Still Life 1923 circa
• Au Board de la Mer 1925
• La Commedia e la Tragedia (Commedia Romana) 1926
• La famiglia del pittore 1926
• Cupboards in a Valley 1926
• Interno in una valle 1927
• The Archaeologists 1927
• Mobili nella valle 1927
• Gladiatori in riva al mare (1929)
• The Archaeologists IV (from the series Metamorphosis) 1929
• Il ritorno del figliol prodigo I (from the series Metamorphosis) 1929
• Bagnante (Ritratto di Raissa) 1929
• Le mediant des Thermopiles 1929
• Autoritratto nello studio di Parigi 1935
• L'oca spiumata 1941
• Forgia di Vulcano ed autoritratto 1949-1950, realizzati per la collezione Verzocchi
• Ippolito e il suo cavallo 1959
• Sole sul Cavalletto 1966
• Ettore e Andromaca 1973