VANYA SULLA 42ª STRADA - Spietati - Recensioni e Novità sui Film
Drammatico, Recensione

VANYA SULLA 42ª STRADA

Titolo OriginaleVanya on 42nd Street
NazioneU.S.A.
Anno Produzione1994
Durata119’
Sceneggiatura

TRAMA

André Gregory raduna i suoi attori al teatro “New Amsterdam” nella 42ª strada di New York per recitare “Zio Vanja” di Cechov: Vanya s’innamora della giovane e bella moglie del professore che da una vita mantiene.

RECENSIONI

Il film con cui ci ha lasciato Louis Malle: girato in soli quattordici giorni nell’ormai inagibile teatro New Amsterdam, è il resoconto della rappresentazione teatrale dell’adattamento di Cechov fornito da David Mamet, a lungo preparata (dal 1989) da André Gregory che, nei medesimi ruoli di regista e attore, insieme a Wallace Shawn aveva già partecipato a La Mia Cena con André di Malle. Opera corale in tutti i sensi, non esclusivamente cinematografica o malliana, che confonde realtà e finzione in un modo che sarebbe piaciuto a Jacques Rivette, con prologo documentaristico da dietro-le-quinte che, senza soluzione di continuità, si trasforma in primo atto, al servizio di strepitose prove attoriali e con una macchina da presa che oscilla impercettibilmente, senza orpelli scenografici o di costumi, riprendendole nella loro “naturalezza da strada”. La grandezza e modernità di Malle sta nel riuscire a mantenere la perenne, straniante rivelazione della messinscena (si beve anche da un bicchiere di carta con scritto “I love NY”) a braccetto con le potenzialità emozionanti del testo originale, colmo di rammarichi e delusioni, accarezzato da una scrittura insieme amara e sarcastica, inserito in una malinconica e opprimente ineluttabilità del Destino. L’opera si chiude con una partitura di jazz e rende circolare una filmografia da maestro iniziata con Miles Davis e Ascensore per il Patibolo. Doveroso che, nei nostri titoli di coda, siano in primo piano i nomi dei doppiatori che hanno preservato la grandezza di attori come Wallace Shawn, Julianne Moore e Larry Pine.