11 GENNAIO 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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11 GENNAIO 2024 - 11:31


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RIMINI: Caso Pierina, svolta nell'investimento del figlio | VIDEO

Svolta nelle indagini sull’investimento di Giuliano Saponi, il figlio di Pierina Paganelli, la donna uccisa nel suo condominio la sera del 3 ottobre scorso. Un video ritrae il furgone pirata. Più volte si sono ipotizzate possibili connessioni tra l’incidente e l’omicidio.

 

Si sono dovuti attendere otto mesi da quel misterioso incidente che lo ridusse in fin di vita per risalire al video del furgone pirata che lo colpì mentre andava al lavoro in bicicletta, lasciandolo sull’asfalto il 7 maggio dell’anno scorso in via Coriano. Il tutto non lontano dalla sua abitazione, non lontano cioè dove qualche tempo dopo, il 3 ottobre, sua madre, Pierina Paganelli, è stata uccisa.

Arriva dunque una svolta sull’investimento del 54enne Giuliano Saponi. Un incidente stradale che inizialmente ebbe poco clamore e su cui gli investigatori cominciarono a concentrarsi dopo che la 78enne venne accoltellata a morte nel garage del suo condominio.

Dei due gialli resta da chiarire se vi siano delle connessioni. Chi voleva morta Pierina, voleva morto anche Giuliano?, è stato uno degli interrogativi più ricorrenti negli ultimi tempi a Rimini. Ma nulla ancora suffraga questa tesi.

Il fotogramma estrapolato da un video in mano alla scientifica di Roma ritrae un furgone o una jeep di colore bianco, di cui resta da estrapolare il numero di targa e di conseguenza il nome del proprietario.

Ancora mistero dunque, come per l’omicidio di Pierina, per il quale non esistono ancora indagati, nonostante l’audio dell’aggressione e il video dell’arrivo in auto della pensionata nella sua dimora in mano agli inquirenti.




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FERRARA: Tentata estorsione e spaccio, arrestati fratello e sorella

Nella mattinata del 31 maggio i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ferrara hanno eseguito una misura di custodia cautelare a carico di due persone, fratello e sorella, rispettivamente collocati in carcere e ai domiciliari. Le accuse rivolte ai fratelli sono gravi: tentata estorsione aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti. Alla base della richiesta estorsiva, risalente all’estate del 2023, un debito contratto da un quarantanovenne verosimilmente per una partita di stupefacente, un paio di panetti di hashish, “andata smarrita” nell’estate del 2022, per la quale doveva ancora corrispondere ai due fratelli la somma di millecinquecento euro. Minacce e aggressioni che si sono susseguite nel tempo, che in una circostanza sono state addirittura rivolte all’allora compagna del quarantanovenne. Una lunga e complessa indagine, che ha visto gli investigatori impegnati a ricostruire le dinamiche dello spaccio nella periferia del capoluogo estense e a raccogliere testimonianze fondamentali per l'incriminazione dei due sospettati, quarantaquattrenne lui e trentaquatrenne lei, nonostante la riluttanza di alcuni testimoni, restii a parlare per paura di ritorsioni, atteso il clima d’intimidazione che si era creato in zona. Nel corso dell’indagine sono state anche ricostruite altre due estorsioni, mediante la c.d. tecnica del “cavallo di ritorno”. In entrambi i casi alle due vittime era stata sottratta la bicicletta, ovviamente parcheggiata e chiusa con lucchetto, e il quarantaquattrenne si era offerto di “mediare” per la restituzione in cambio di un compenso. Concordando pienamente con le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Ferrara, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale estense ha emesso a carico dei due l’ordinanza restrittiva, ritenendo sussistenti le esigenze cautelari.