Bonn, l'erasmus nella città di Beethoven | Studenti.it

Bonn, l'erasmus nella città di Beethoven

L'ex capitale tedesca è tra le più poliglotte della Germania, l'ideale per chi vuole immergersi nel clima cosmopolita europeo

Bonn, l'erasmus nella città di Beethoven

Imparare le lingue straniere, viaggiare in paesi vicini e lontani, comunicare e confrontarsi con chi non parla la tua lingua, essere in grado di superare le frontiere, quelle politiche, senza neanche accorgersene, perché i confini linguistici non presentano ostacoli: tutto questo è sempre stato il mio sogno, la mia grande ambizione.

Perché la Germania, perché Bonn

La scelta del paese di destinazione era piuttosto vasta e comprendeva, oltre alla Germania, un’ampia lista di paesi europei. Scegliere la Germania, lo dico francamente, non era inizialmente mia intenzione, perché conoscendo il tedesco avevo intenzione di migliorare la prima lingua di studio, ovvero l’inglese. E avrei probabilmente inoltrato domanda per andare in un paese anglosassone, rischiando di non partire affatto per via dell’alto numero di richieste che contraddistingue Gran Bretagna ed Irlanda. La scelta di Bonn, poi, quale città di destinazione (scartando, tra l’altro, città come Berlino ed Amburgo) avvenne perché in un solo semestre avrei potuto seguire molti corsi omologhi a quelli della mia università, ben cinque, e perché era una città che proprio non conoscevo e di cui tutti dicevano un gran bene.

L'alloggio e i prezzi

Un assaggio della straordinaria efficienza di cui questa città gode lo ebbi una settimana dopo aver appreso di aver vinto la borsa per Bonn. Ricevetti una lettera dallo “Studentenwerk” di Bonn, ovvero un’organizzazione studentesca che si occupa, tra le altre cose, di procurare ad ogni studente Erasmus un alloggio in uno dei vari studentati (Studentenwohnheime) cittadini. In quella busta c’era un foglio da compilare a seconda delle caratteristiche di cui l’alloggio che io desideravo avere, doveva disporre (stanza singola o doppia, WC e cucina direttamente in camera o in corridoio ed altre opzioni). Ovviamente quanto più confortevole l’alloggio, tanto più cara la rata mensile. Nel mio caso, per una stanza con letto, bagno indipendente ed angolo cottura in uno studentato distante 10-12 minuti con l’autobus dall’università, l’importo mensile era di 195 Euro. Un prezzo ottimo, direi, e comunque in media con gli altri studentati di Bonn, per i quali non si paga mai più di 230-240 Euro al mese.

Trasporti

Muoversi a Bonn è un piacere. Tranne il centro città, adibito esclusivamente ad isola pedonale (Fußgängerzone) e godibilissimo a piedi nelle belle giornate, tutta Bonn è servita da un’efficientissima rete di trasporto pubblico, comprendente ben otto linee di tram (Stadtbahn) in superficie ed altrettante sottoterra, e numerosissimi collegamenti autobus, non di rado funzionanti anche di notte. Inoltre, viene fornito ad ogni studente universitario un documento denominato “Fahrausweis” con cui si può viaggiare gratuitamente su tutte le linee di metropolitana e di superficie della città, con estensione ai treni regionali che vanno fino alla vicina Colonia. Tale tessera si riceve dopo l’iscrizione all’università stessa, che comunque si deve effettuare tramite versamento sul conto corrente dell’università stessa.

È tra l’altro obbligatorio aprire un proprio conto in banca una volta giunti in città, per effettuare i vari pagamenti mensili della rata d’affitto dell’alloggio.

La lingua

Bonn è una città dal respiro internazionale, essendo stata capitale della ex Germania Ovest per circa 40 anni. Ancora oggi vi sono molti uffici ministeriali e diversi consolati che non si sono trasferiti a Berlino dopo la riunificazione. Questo a dimostrare che probabilmente Bonn è una delle città della Germania dove l’inglese occupa un ruolo abbastanza centrale all’interno della vita cittadina, anche se, di fatto ben pochi dimostrano di avere una vera e propria padronanza dello stesso inglese. In ogni caso è essenziale imparare il tedesco per almeno tre motivi: le lezioni all’università sono, tranne quelle dedicate all’insegnamento dello stesso inglese, ovviamente in tedesco, quindi per poterle seguire è necessario conoscere la lingua, anche ad un certo livello, in modo da poter partecipare attivamente alle lezioni ed ai confronti che spesso si animano all’interno delle classi tra docente e studenti inoltre, nella vita di tutti i giorni, dai supermercati ai fruttivendoli ai bar, si parla praticamente solo in tedesco e infine è necessario aver sostenuto un esame nella propria università in Italia che attesti la conoscenza del tedesco almeno a livello B1 del quadro europeo di riferimento per le lingue (corrisponde al PET d’inglese) prima della partenza, oppure l’aver conseguito un certificato analogo presso un centro di lingua come il Goethe Institut.

Divertimento

Bonn è una città abbastanza tranquilla, che si sveglia dal suo torpore soltanto a marzo durante il “Karnival”, quando la gente si traveste e comincia a girare per le strade cittadine urlando “Alaaf!”, che è una specie di formula propiziatoria. La sera ci si ritrova spesso nei Pub a bere qualcosa in compagnia. Inoltre, per i ragazzi Erasmus vengono appositamente organizzate diverse feste a tema, ideali per conoscere tanti nuovi ragazzi e ragazze in un ambiente internazionale e goliardico. Il sabato è quasi un “must” prendere il treno per andare a Colonia, dove si trovano decine di discoteche, locali per tutti i gusti e un’atmosfera davvero insolita se si

pensa alla sobria vita di Bonn e della Germania in generale. Colonia rappresenta, sotto questo aspetto, la meno “tedesca” tra le città teutoniche, molto probabilmente influisce anche la vicinanza con la più libertina Olanda, distante appena 40 km.

Un piccolo consiglio per gli amanti della birra: se siete a Colonia ordinate pure dell’ottima Kölsch, birra chiara e moderatamente forte, insomma l’ideale per scaldarsi un po’ prima di scendere in pista da ballo. Ma attenzione: non chiedete mai l’Altbier a Colonia! Si rischia davvero grosso, perché è la birra prodotta nella acerrima rivale Düsseldorf, e rischiate di beccarvi delle spiacevoli sorprese, meglio non rischiare, credetemi! Buon viaggio!

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