La Storia della Norvegia
La storia della Norvegia è importante per comprendere con un riassunto in breve il passato norvegese e il suo presente. Una terra affascinante, con una storia caratterizzata dall’arrivo dei Vichinghi nel Medioevo, passando poi all’Unione di Kalmar, insieme a Danimarca e Svezia. Ceduta poi alla Svezia, la Norvegia arriva all’indipendenza nel 1905. Teatro di battaglie e terra con una forte identità, oggi è un Paese tra i migliori al mondo per sviluppo e qualità della vita. Inoltre, ha meravigliosi paesaggi e siti, che portano qui moltissimi visitatori ogni anno. Andiamo quindi a scoprire insieme la sua storia in breve nel nostro riassunto, comprendendo al meglio il paese durante il vostro Viaggio in Norvegia!
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La Storia della Norvegia
Per comprendere il presente è importante conoscere il passato grazie a un riassunto della storia della Norvegia in breve. La storia norvegese, inoltre, è intervallata da periodi di indipendenza e altri di unione con i regni scandinavi. I primi insediamenti umani risalgono all’8.000 a.C., arrivando poi all’età vichinga dal VIII al XI secolo, all’Unificazione nel IX secolo circa, sotto re Harald I il Bello, che unì la Norvegia. Dal 1397, il Paese entra nell’Unione di Kalmar, con Svezia e Danimarca, rimanendo dal 1523 unita solo al regno danese. Durante il XVI secolo avvenne la riforma protestante, introducendo il luteranesimo. In seguito alle guerre napoleoniche, nel 1814, per poco la Norvegia ottiene l’Indipendenza, venendo però poi ceduta al regno svedese.
Fino al 1905, pur mantenendo internamente la sua autonomia, quando raggiunge l’indipendenza con un referendum popolare e l’elezione di re Haakon VII. Dal XX secolo, la Norvegia durante la sua storia, in breve, ha vissuto un periodo di forte crescita, partecipando sia alla prima che alla seconda guerra mondiale, pur con un ruolo neutrale neutrale. Oggi, la Norvegia è una monarchia costituzionale, con un sistema democratico e una forte economia. Un viaggio qui vuol dire anche un viaggio nella sua storia, cultura e tradizioni, tra l’eredità vichinga e il suo folklore, oltre che tra paesaggi ed esperienze mozzafiato.
Le fasi della Storia Norvegese
Periodo | Epoche Storiche |
---|---|
Età preistorica | 10.000 a.C. – 800 d.C. |
Epoca vichinga | 793 d.C. – 1262 |
Unione di Kalmar | 1396 – 1523 |
Unione con Danimarca | 1536 – 1814 |
Unione con Svezia | 1814 – 1905 |
Indipendenza | 1905 – … |
Preistoria Norvegese
La preistoria norvegese, durante la sua storia in breve, si unisce a quella della scandinava. Ritrovamenti recenti hanno stabilito la presenza qui della cultura di Amburgo e di cacciatori già 12.000 anni fa, quando gli altipiani erano ghiacciati. Nella zona di Alta sono stati rinvenute abitazioni e pellami, mentre altri reperti nella zona della grotta di Bremsnes e a Fosna. Dell’età della pietra e del ferro abbiamo molte incisioni rupestri. Inoltre, anche la letteratura, grazie alle opere del 1200 di Snorri Sturluson, ci aiuta a ricostruire la storia dei primi re, come dall’Heimskringla; unendola però alla leggenda.
Nel 1800 a.C. inizia l’età del bronzo, iniziando le coltivazioni verso Oslo e nei pressi del distretto Jæren e del lago Mjøsa, grazie anche al clima più caldo di oggi. Durante il 1000 a.C. arrivano dal nord i popoli uralici, che si uniscono al popolo Sami. Nel 500 a.C. inizia il mutamento climatico, costringendo la popolazione a cambiare stile di vita e inizia l’età del ferro. Vediamo in questo momento del riassunto della storia della norvegia la fase pre-romana e celtica, teminata nel IX secolo d.C. e chiamata anche Età Merovingia.
L’arrivo dei Vichinghi
Durante non solo la storia Norvegia in breve, ma riferendosi a quella di tutta la Scandinavia, dal 790 al 1066 circa ci fu l’espansione dei popoli norreni. Lungo le coste europee, i vichinghi iniziarono a saccheggiare, commerciare e conquistando nuovi territori. Tra i principali luoghi in cui crearono insediamenti troviamo la Germania del Nord, la Norvegia, Svezia, Danimarca, Irlanda e Scozia, ma anche in Sicilia e arrivarono fino in Canada. La prima formazione del regno di Norvegia, durante il riassunto della sua storia in breve, è compreso tra il VIII e il XI secolo.
La datazione del periodo vichingo, inoltre, inizia convenzionalmente dal 793, quando saccheggiarono l’abbazia inglese di Lindisfarne. Potremmo tradurre il termine vichingo come pirata, in quanto non indica un popolo. Grazie alle scorribande piratesche dei vichinghi, ci fu anche un incremento dell’economia scandinava, guidati da influenti capi e re, chiamati jarl o konungar. Misero così le basi a nuovi regni, accumulando ricchezze.
La cultura Vichinga
Durante la storia della Norvegia in breve nel nostro riassunto, furono proprio gli impulsi culturali, dovuti allo sviluppo degli insediamenti e ai commerci, a porre fine all’epoca vichinga. Infatti, con la diffusione del Cristianesimo in Scandinavia, cresce anche il potere centralizzato, le zone costiere vengono rinforzate e le spedizioni predatorie perdono d’efficacia, aumentando i loro rischi. Con l’inizio di un sistema simile a quello feudale nella storia norvegese, inizia l’ascesa dei nobili e dei re, terminando i saccheggi nel XI secolo.
La lingua germanica e il norreno diventano le lingue madri e la base delle attuali lingue scandinave. I fiordi e le montagne diventano per la Norvegia confini naturali, dove nascono 29 regni piccoli e indipendenti l’uno dall’altro. Questi, vengono unificati durante la Norvegia storia solo nel 872, con la battaglia di Hafrsfjord. In questi regni comandava un re, che nel Hålogaland aveva il titolo di Jarl.
L’unione dei Regni
Un personaggio importante della storia norvegese fu Harald Bellachioma, Hårfagre, figlio di Halfdan il Nero. Nel 872 conquista e unisce la Norvegia sud-occidentale. In questo periodo, arrivarono molte influenze culturali da Irlanda e Inghilterra, portando anche il Cristianesimo sotto re Olav Haraldsson, che morì nel 1030 durante la battaglia di Stiklestad. Oggi, è il santo patrono del Paese e possiamo osservare la sua tomba nella cattedrale di Nidaros, a Trondheim; in passato importante luogo di pellegrinaggio.
I successori di Bellachioma regnarono fino al 1319, con brevi interruzioni e, nel 1153, venne fondata l’arcidiocesi di Nidaros. Dal 1130 al 1217 iniziarono le guerre civili norvegesi. Il periodo del 1200, inoltre, vede il regno compreso tra l’area della penisola di Kola, all’isola di Man. Dal 1262, anche Groenlandia e Islanda sono acquisite come dipendenze del regno.
La Notte lunga 400 Anni
Durante la storia della Norvegia riassunto, dal 1396 al 1814, il paese fu relegato a provincia nel periodo chiamato La notte lunga 400 anni dal drammaturgo Henrik Ibsen. In questo momento della storia del paese troviamo due fasi principali che sono l’unione di Kalmar e quella con la Danimarca, nel 1535.
L’unione di Kalmar
La Kalmarunionen, ovvero l’Unione di Kalmar, durante la storia norvegese fu l’unificazione decisa dalla regina Margherita I di Danimarca. Questa unisce i regni di Svezia, Norvegia e Danimarca con un’unione personale sotto una sola monarca, formando così’ lo stato scandinavo. Si tratta di unione personale e non collaborativa, in quanto Margherita I unisce tutta la regione scandinava e anche l’Holstein del sud, oggi in Germania, e i paesi rinunciarono alla sovranità, ma non all’indipendenza. Inoltre, gli interessi e i malumori, soprattutto con la Svezia, erano divergenti. Ciò portò al XV secolo a un conflitto, che segnò nel 1523 la fine dell’Unione. Il Kalmarunionen è inoltre considerato storicamente un caso politico unico.
L’Unione con la Danimarca
Dal 1536 al 1814, il Paese diventa una provincia del regno danese-norvegese sotto la corona danese e un governatore: lo Statholder. Durante questo periodo della storia norvegese inizia nel 1536 l’epoca della riforma, quando il potere norvegese si indebolisce a causa della dissoluzione della chiesa del paese. Dal 1596 al 1720 iniziano continue guerre, come la guerra di Kalmar, dei trent’anni, del nord e di Gyldenløve.
Questo periodo bellico termina nel 1721, con la fine della Grande guerra del Nord. In quest’anno, fino al 1770, la Norvegia vede un periodo di forte crescita economica e pace, oltre al risveglio del nazionalismo. Fu proprio questo periodo, iniziato nel 1770 e terminato nel 1814, a mettere le basi per l’indipendenza del paese. Inoltre, si sviluppa anche la bondekultur, la cultura agricola, e arriva l’influsso delle rivoluzioni francesi e americane. Nel 1814, questi eventi portano alla nascita dell’assemblea costituzionale.
Il Regno di Svezia e Norvegia
Nel nostro riassunto sulla storia della Norvegia in breve, il periodo dal 1814 al 1905 è chiamato Regno Unito di Svezia e Norvegia. In questo momento, infatti, i due regni vengono uniti sotto il casato Bernadotte con un’unione personale. Inoltre, i due paesi già dal 1449 al 1450 furono brevemente uniti, per contrastare Cristiano del Casato degli Oldenburg; eletto dai danesi come re sotto l’Unione di Kalmar. La riunione dei regni divenne concreta anche per via delle guerre napoleoniche, creando condizioni perfette per un ribaltamento geografico e politico nella zona scandinava. Il regno danese-novegese, infatti, durante la storia nel 1807 entra affianco alla Francia nelle guerre napoleoniche, creando un effetto negativo sull’economia norvegese. La Svezia l’anno dopo invade il paese e, nel 1809, firmano il trattato di Jönköping, permettendo di lasciare immutati i confini.
Nel 1813, dopo la battaglia di Lipsia, Danimarca-Norvegia sono sconfitte da Cristiano VIII, cedendo così alla Svezia la Norvegia con il trattato di Kiel. A causa di una falla testuale, però, le dipendenze della Norvegia, come Isole Faroe e Islanda, rimangono sotto la Danimarca. L’erede del regno danese tentò invano di riconquistare la Norvegia, incoraggiando però a Eidsvoll l’indipendenza, eleggendo Christian Frederik come re. A questo fatto, la Svezia reagisce dichiarando guerra finché, con la Convenzione di Moss, Frederik rinuncia alle rivendicazioni sulla Norvegia, tornando in Danimarca e accettando la costituzione democratica.
L’Indipendenza
Nel 1814, lo Stortinget, il parlamento norvegese, elegge il re svedese come sovrano norvegese. Il governatore svedese in Norvegia era chiamato Statolder e aveva nobili origini; spesso era il principe ereditario. L’unione svedese-norvegese nel 1905 si scioglie pacificamente in seguito ad anni di disordini. La Svezia riconosce così l’Indipendenza della Norvegia. Con un referendum tenuto il 13 agosto 1905, la popolazione si è espressa per il termine dell’unione e il parlamento offre il trono a Carlo di Danimarca. Infatti, un altro referendum esprime che il governo sarebbe stato monarchico e, il 18 novembre, sale al trono come Haakon VII.
La Norvegia durante le Guerre Mondiali
Vediamo quindi il ruolo della Norvegia durante la Prima e la Seconda guerra Mondiale nel riassunto della sua storia in breve.
La Prima guerra Mondiale
Come ruolo durante la storia norvegese nella prima guerra mondiale, il Paese si dichiara neutrale. Nel corso della guerra, a dispetto di ciò però, la flotta norvegese mercantile supporta e fornisce logisticamente la Gran Bretagna, portando beni e viveri in cambio di carbone. Questo evento porta alla nascita del temine alleato neutrale.
Seconda Guerra Mondiale
La Norvegia, durante il riassunto in breve della sua storia, con l’inizio della seconda Guerra mondiale cerca ancora di rimanere neutrale. Arrivano però da alcune fazioni politiche avvertimenti, in quanto la sua posizione geografica la rende un obiettivo strategico per la Germania nazista, che avrebbe potuto prendere alcuni luoghi. La Norvegia quindi poteva solo rimanere in attesa di aiuti da Gran Bretagna e Francia. L’attacco arriva il 9 aprile del 1940, quando la Germania inizia l’operazione Weserübung. I tedeschi attaccano Oslo e i porti di Bergen, Narvik, Trondheim e Kristiansand.
Così prendono velocemente il controllo dei territori circostanti e delle principali città norvegesi. Nel fiordo di Oslo, alla fortezza di Oscarborg, i norvegesi lo stesso giorno abbattono l’incrociatore Blücher, rallentando i tedeschi il tempo necessario per permettere al re, al parlamento e al governo di lasciare la città. Il 16 aprile sbarcano le truppe ango-francesia Namsos, evacuando però il 2 maggio.
La Campagna Norvegese
Gli invasori tedeschi erano numerosi, ma i norvegesi riuscirono a resistere per due mesi, fino alla resa il 17 giugno. Il 7 giugno il re e il governo lasciano Tromsø, formando in esilio un governo provvisorio in Inghilterra, a Londra. Civili e militari norvegesi lasciarono il paese, aiutando l’esercito britannico e i servizi segreti. Vidkun Quisling, capo del partito nazionalsocialista in Norvegia, durante la storia in breve nel riassunto, tenta il colpo di Stato, scontrandosi con la resistenza popolare. L’esercito tedesco lo depose in pochi giorni, iniziando un’amministrazione con il governatore Josef Terboven, fino al 1942, quando venne sostituito da un governo fantoccio sotto Quisling, fino alla fine della guerra. Il Reichskommissariat Norwegen dura fino al 1945, con la resa della Germania.
La disobbedienza civile fu sempre attiva, come la resistenza. In Scozia ricostruirono l’esercito norvegese, liberando il Finnmark. L’operazione norvegese per la Germania durante la storia fu un successo, occupando anche la Danimarca e con poche perdite. Anche i Britannici durante la battaglie navali subirono molti danni, ma la Royal Navy aveva una flotta più numerosa rispetto a quella tedesca, anche grazie alla numerosissima marina mercantile norvegese. A Narvik ci fu un grande successo britannico e l’occupazione norvegese fu inoltre onerosa per la Germania per via dei numerosi raid Alleati.
Il Dopoguerra
Con la resa tedesca il 9 maggio 1945, durante la storia in breve della Norvegia nel nostro riassunto, tornarono nel paese i laburisti e il re. Nel 1944 il Paese, inoltre, aveva in comune con l’URSS una frontiera, aderisce quindi al Patto Atlantico, ma dichiara di non accettare truppe straniere durante i periodi di pace nel territorio. Per oltre 20 anni i laburisti rimangono al governo realizzando nella storia dei norvegesi una politica economica e di pianificazione, seguendo il modello del welfare britannico. Incrementano così le industrie elettrotecniche e la nazionalizzazione delle miniere. Il modello laburista vede la prima crisi, insieme allo stesso partito in tutti i paesi scandinavi, nel 1963.
Perdendo molti seggi, inizia la coalizione borghese con conservatori, liberali e partito Cristiano Popolare. Il Primo ministro e leader del Partito del Centro è Per Borten, che si impegna per per l’adesione durante la storia norvegese alla CEE, affermando ancora però la fedeltà alla EFTA. Dopo le accuse di aver pubblicato notizie riservate, nel 1971 da le dimissioni. Il potere passa ancora al Partito Laburista, con Trygve Brattelli fino al 1976, lasciando poi la carica a Odvar Nordli.
La storia norvegese moderna
Grazie anche alle attività tradizionali e al petrolio del Mare del Nord, la sua economia è florida e in forte crescita. La Norvegia, nella sua storia in breve nel riassunto, non entra nell’Unione monetaria Europea e si rafforzano i partiti borghesi. Nel 1981 termina l’era laburista per una coalizione di centrodestra, con conservatori e cristiano-popolari con a capo Kaare Willoch. Ci sono molti problemi a conciliare il modello scandinavo socialdemocratico, iniziando una fase di instabilità politica per 20 anni. Nel 1986 Willoch da le dimissioni, lasciando alla guida del governo Gro Harlem Brundtland.
Questa politica ultra-liberale porta però una forte instabilità, svalutando la moneta con molte manifestazioni nel 1989. Nel 1993 ha un nuovo successo elettorale, fallendo però ancora l’ingresso nella CEE. La Brundtland è in carica fino al 1996, sostituita poi da Thorbjorn Jagland, laburista, che da le dimissioni un anno dopo per Kjell Magne Bondevik, del Partito Progressista. Nel 2001, pur non essendo nell’UE, aderisce alla Convenzione di Schengen.
La Norvegia Oggi
Oggi, la Norvegia grazie alla sua storia, come abbiamo visto in breve in questo riassunto, è un paese scandinavo caratterizzato dal benessere e dalla stabilità economica. Inoltre, promulgata nel 1914, la costituzione norvegese è la seconda più antica nella storia e ancora oggi in vigore. In Norvegia sono presenti anche delle minoranze nazionali, come la popolazione indigena Sami. Spesso il paese è nelle classifiche dei migliori luoghi al mondo in cui vivere e il Regno di Norvegia è uno Stato monarchico parlamentare e la capitale è Oslo. Fa parte dell’ONU, della NATO e dello Spazio economico europeo.
Il suo territorio oggi è per la maggior parte nella penisola scandinava, arrivando alle isole Svalbard, all’isola Bouvet e all’isola di Jan Mayen. Un’altra risorsa importante per la Norvegia è sicuramente il turismo. Infatti, sono moltissimi i viaggiatori che ogni anno si recano qui per scoprire luoghi meravigliosi e le sue tradizioni profondamente radicate. Da Capo Nord, alle Lofoten, i suoi fiordi o alla scoperta dei musei di Oslo: sono innumerevoli le ragioni per visitare questo meraviglioso paese scandinavo!
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