Maltempo: un mese di precipitazioni in appena 48 ore
Ticino

Maltempo: un mese di precipitazioni in appena 48 ore

È il dato, significativo, legato al Luganese, come ci conferma Guido Della Bruna di MeteoSvizzera: «Parliamo di 150-160 millimetri totali»
© CdT/Gabriele Putzu
Marcello Pelizzari
16.05.2024 10:45

La pioggia. Costante. Incessante, anche. I vari gradi di allerta, il rischio di piena per la Tresa e il Ceresio, con i battelli della Società Navigazione del Lago di Lugano che, oggi, non effettueranno le corse sul bacino sud. E questo perché, banalmente, i mezzi non possono transitare sotto il Ponte di Melide. E ancora: gli accumuli importanti, per dirla con MeteoSvizzera. Le ultime quarantotto ore, lo dicono i dati radar, sono state piuttosto intense. Nel Luganese, in particolare.

I dati radar pubblicati da MeteoSvizzera. © X/MeteoSvizzera
I dati radar pubblicati da MeteoSvizzera. © X/MeteoSvizzera

«Sul Ticino meridionale e nello specifico sul Luganese – conferma il meteorologo Guido Della Bruna – sono caduti fra i 150 e i 160 millimetri totali. È stata questa, indubbiamente, la zona più colpita. A nord, invece, è piovuto meno, con quantitativi fra i 50 e 100 millimetri a seconda delle zone». In ogni caso, al netto dei pericoli di piena, non sono stati segnalati grandi disagi né tantomeno danni rilevanti. Nonostante gli accumuli, già. «Il motivo è presto detto» spiega il nostro interlocutore. «Parliamo di precipitazioni cadute in modo abbastanza regolare e non di temporali improvvisi e intensi». Tradotto: non c’è stata quella che, impropriamente, molti chiamano bomba d’acqua. «Sono proprio gli eventi di quel tipo a provocare frane o smottamenti. A questo giro c’è stato qualcosina in Val Colla, mentre i pompieri hanno lavorato per rimediare ad alcuni allagamenti nel Mendrisiotto. Ma nulla di eccezionale. Farei rientrare tutto nella normale amministrazione».

Certo, sul Luganese di acqua ne è caduta. L’evento di queste quarantotto ore, spiega Della Bruna, «corrisponde in termini di quantitativi ai millimetri che normalmente cadono per tutto maggio». La situazione di sbarramento in corso sul versante sudalpino, insomma, rientra (quasi) negli eventi rari. «Diciamo che non siamo di fronte a qualcosa di comunissimo, almeno se guardiamo la media pluriennale. Se prendiamo la somma sulle 24 ore, necessaria per un confronto con i dati vecchi, vediamo che i quantitativi caduti fra martedì e mercoledì mattina sono stati il decimo valore più alto registrato per il mese di maggio. Non siamo nel campo dell’evento raro ma neppure nella normalità, ecco».

Bene, benissimo. E il sole? Quando lo rivedremo, finalmente? E quando abbracceremo una volta per tutte la stagione calda? «Oggi, posso anticiparvelo, il sole non lo vedremo» conclude Della Bruna. «Domani, per contro, soprattutto al mattino assisteremo a schiarite mentre nel pomeriggio ci sarà ancora qualche rischio di rovescio. Un ritornello che si ripeterà nei prossimi giorni». Ancora acqua, quindi. Ma con una differenza importante: «Avremo sì una situazione instabile, tuttavia senza il cosiddetto sbarramento da sud. Quello che ha caratterizzato gli ultimi giorni. Avremo un ciclo diurno di nuvolosità accompagnato dal rischio di rovesci e temporali». Qualcosa di tipico, di più tipico per un mese come maggio. «Sì, anche perché farà sicuramente più caldo».

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