1984 di George Orwell: riassunto, analisi e significato | Studenti.it

1984 di George Orwell: riassunto, analisi e significato

1984: trama, descrizione e analisi del romanzo distopico di George Orwell. L'ambientazione, il linguaggio e il significato dell'opera

1984 di George Orwell: riassunto, analisi e significato
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1984 di Orwell

1984 di Orwell: trama, ambientazione e significato
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1984 è un romanzo di fantascienza distopica dello scrittore, giornalista e saggista George Orwell, ambientato nella Londra del 1984 (il libro è stato scritto nel 1948, 36 anni prima) in un ipotetico mondo futuro. Ecco una celebre citazione tratta dal romanzo 1984:

"Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l’uno dall’altro e non vivono soli…a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto dall’età del livellamento, dall’età della solitudine, dall’età del Grande Fratello, dall’età del Bispensiero…tanti saluti!”.

1984 narra di un mondo controllato da un governo fortemente totalitario: nel romanzo la società è dominata dal Grande Fratello, un misterioso personaggio che nessuno ha mai incontrato di persona e che tiene costantemente sotto controllo la vita dei cittadini, mediante l’uso di speciali teleschermi “si poteva bensì abbassare ma non mai abbassare del tutto…nulla si possedeva di proprio se non pochi centimetri cubi dentro il cranio. Il Grande Fratello è infallibile ed onnipotente. Ogni successo, ogni risultato positivo, ogni vittoria, ogni conoscenza scientifica… si pensa provengano dalla sua guida e dalla sua ispirazione. Nessuno lo ha mai visto anche se egli è un volto sui manifesti, la voce dal teleschermo. Si può essere certi che non morirà mai, ed esiste un notevole margine d’incertezza per stabilire la sua data di nascita. Il Grande Fratello è la forma con la quale il Partito ha deliberato di presentarsi al mondo”. In questo mondo in cui la libertà è stata del tutto abolita, il protagonista del romanzo, Winston Smith, decide di ribellarsi e inizia a scrivere un diario: già questo è un gesto molto pericoloso, che, se scoperto, può portare all’arresto, alla tortura e alla soppressione.

La faccia dai baffi neri riguardava da ogni angolo. Ce n'era una proprio nella casa di fronte. IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA, diceva la scritta, mentre gli occhi neri fissavano con penetrazione quelli di Winston”.

Pur appartenendo al Partito Esterno (organizzazione politica che collabora col Grande Fratello falsificando i documenti a favore del governo), Winston è deciso a fare di tutto per rovesciare la società e inizia a indagare sul passato nella speranza di poter analizzare più chiaramente il suo nemico. Durante le ricerche Winston troverà alcune persone che lo aiuteranno nel suo proposito. La prima è Julia, descritta come “una ragazza dall’aria risoluta, di circa ventisette anni, con una gran capigliatura nera, faccia lentigginosa e movimenti svelti e atletici” che, come Winston, lavora nel Partito Esterno. Julia è intelligente, costretta a fingere come Winston, intenzionata a ribellarsi al sistema che la opprime e che le ruba la libertà. Tra Julia e Winston nasce subito una storia d’amore che resterà segreta e i due si incontreranno solo di nascosto.

Entrambi entreranno nella “Fratellanza”, un’associazione segreta che vuole distruggere il Grande Fratello; saranno contattati da O’Brien, che Winston ritiene essere uno dei membri di questa confraternita, ma che invece si rivelerà uno dei massimi dirigenti del regime.

1984: dove è ambientato

La storia è ambientata a Londra in un tempo futuro rispetto agli anni in cui è stato scritto il racconto, un periodo in cui la città è in totale decadenza. I paesaggi sembrano lo specchio dello stato d’animo della popolazione: sembrano anche loro sottomessi al Grande Fratello. “Il mondo pareva freddo. Giù, nella strada, mulinelli di vento giravano polvere e carta straccia a spirale e, sebbene splendesse il sole e il cielo fosse di un luminoso azzurro, nessun oggetto all'intorno sembrava rimandare il colore, con l'eccezione dei cartelloni, che erano incollati da per tutto. La faccia dai baffi neri riguardava da ogni angolo”.
Gli unici luoghi che non sembrano ancora contaminati dal regime sono la campagna, descritta come un luogo aperto e vivo, e la stanza dove Winston e Julia si incontrano, un luogo accogliente dove è ancora possibile trovare la privacy che, altrove, è stata portata via dai teleschermi.

1984: dove si svolge l'azione

L’azione si svolge soprattutto nei vari ministeri in cui è strutturata la società, in casa di Winston, nei luoghi in cui si incontrano i due amanti e, alla fine del romanzo, nel Ministero dell’Amore, dove il protagonista viene torturato.

L’ambiente sociale rispecchia quello dei regimi totalitari: il Grande Fratello è a capo della Nazione, più in basso si trovano il Partito Interno, il Partito Esterno e alla base la massa della popolazione.

Winston fa parte del Partito Esterno, quello che subisce maggiormente i condizionamenti del Grande Fratello: infatti mentre i membri del Partito Interno possono spegnere i teleschermi e i prolet vengono considerati poco pericolosi, a questa sezione appartiene la maggior parte dei ribelli.

1984: il linguaggio

Il linguaggio impiegato dai vari personaggi aderisce al tenore sociale di chi parla: O’Brien, per esempio, ha un registro linguistico molto più elevato rispetto ai prolet con cui si confronta Winston durante la sua indagine sul passato. Riguardo al linguaggio è importante mettere in risalto come esso sia uno strumento del partito che lo usa per controllare la popolazione: nella società del Grande Fratello si parla la “Neolingua”, linguaggio in cui tutto è ridotto all’essenziale (caratteristica che risalterà anche nella struttura stessa del libro), a cui sono state tolte tutte le parole che possono creare sentimenti rivoluzionari (perché se viene abolita ogni parola che ricorda la libertà, nessuno potrà mai pensare a un concetto che le corrisponde, non avendo i mezzi per esprimerlo). “L’ignoranza è forza”.

La narrazione in 1984

Il manifesto: "Grande fratello ti guarda"
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I fatti narrati seguono un ordine cronologico consequenziale anche se qualche volta Winston è protagonista di brevi flash-back che lo riportano alla sua infanzia e al ricordo di sua madre. Il narratore è esterno alla vicenda, ma assume le sembianze di Winston raccontando in terza persona ciò che dice e pensa il protagonista (discorso indiretto libero).

Il tempo è sempre chiaro anche se a volte traspare un certo indice di incertezza, “non era affatto sicuro che quello fosse il 1984”, tranne nel periodo in cui Winston è prigioniero nel Ministero dell’Amore. In questa circostanza lui stesso ammette di non riuscire a distinguere giorno e notte e di non capire da quanto tempo sia lì.

L’autore nel suo libro ha lanciato diversi messaggi al lettore, soprattutto riguardanti la comparsa sempre più invasiva della tecnologia nella vita dell’uomo, di cui rischia di diventare schiavo. Winston e Julia risultano figure rudimentali perché stanno lentamente imparando, e con grave rischio personale, che cosa significa essere uomini. Una delle scene più rappresentative è quella in cui Winston, cercando di scoprire come fosse la vita prima del Grande Fratello, parla con un vecchio prolet proprietario di un pub che gli riferisce di ricordare solo frammenti sconnessi del suo passato, da cui non si può arrivare a nessuna conclusione. La società totalitaria è riuscita a distruggere il passato modificando o distruggendo documenti e dati di fatto oggettivi e, in molti casi, sia riuscita a eliminare anche la memoria stessa del passato disintegrando la coscienza individuale. Il problema della memoria ossessiona Winston ed egli cessa di essere un oppositore del sistema solo quando cessa di credere al passato.
Ciò che colpisce è la passività con cui i cittadini accettano come “verità”, qualcosa che sanno benissimo non essere vero; la passività con cui accettano l’esistenza di un ministero in cui gli impiegati hanno l’unico compito di cambiare quotidianamente i giornali e i libri di storia per adeguarli alla situazione attuale e far apparire più eroico il Grande Fratello.

Poiché in realtà il Grande Fratello non è onnipotente, e il partito non è infallibile, si rende necessaria una instancabile capacità d’adattamento nell’interpretazione dei fatti che vanno aggiornati di continuo e veramente…non si trattava nemmeno di una falsificazione, ma solo della sostituzione di uno sproposito con un altro sproposito…tutto quel che si richiedeva era soltanto una serie infinita di vittorie sulla propria stessa memoria. Controllo della realtà lo chiamavano. E in neolingua bispensiero”.

Il passato, dunque, viene cancellato, la cancellatura dimenticata e la menzogna diventa verità. Un’enorme redazione di esperti sta preparando la nuova edizione del “Dizionario della neolingua” e tra i collaboratori di questa redazione, lavora Syme, “un ometto anche più piccolo di Winston, coi capelli neri e ceri occhi grandi e sporgenti, con una forte disposizione insieme alla melanconia e al riso, e che sembrava andare sempre cercando qualcosa nella faccia dell'interlocutore”. Syme è l'unica persona che Winston considera suo amico, anche se forse amico non è la definizione più corretta perché “non si avevano amici, allora si avevano camerati”.Il protagonista si preoccupa per la sorte di Syme, perché lui è “troppo intelligente, vede le cose e le sa esprimere con troppa chiarezza”: il Partito diffida di gente simile e un giorno sparirà dalla circolazione, sarà «vaporizzato» (sarà cancellata ogni traccia della sua esistenza).

Winston, come Syme, ha capito come funziona il Partito ma non sa perché esso agisce in questo modo. “Capisco come: non capisco perché”.

Winston non è presentato come un uomo perfetto, è solo un uomo, ma non per questo è forte, infatti alla fine del romanzo diviene come tutti gli altri burattini che prima tanto disprezzava. Winston era il singolo, circondato da una massa di persone «omologate», e per questo era condannato sin dall’inizio. “Si sentiva solidale con quell’eretico deriso e solitario sullo schermo, unico custode di verità e di senno in un mondo di bugie”. È significativo che i rivoltosi vengano giustiziati soltanto dopo la loro “spontanea” adesione al regime, dopo essere stati portati alle soglie della pazzia per mezzo di atroci torture.

Anche Winston cadrà sotto le torture del Grande Fratello e la sua sconfitta arriverà nel momento in cui, disperato, tradirà Julia, perdendo l’ultimo sentimento umano e arrendendosi al Partito. “Troppo tardi, forse, troppo tardi, ma all’improvviso lui aveva capito che in tutto il mondo c’era una sola persona alla quale poteva passare la sua punizione…ed eccolo allora gridare come un forsennato: fatelo a Julia, fatelo a Julia, non a me! Potete fare tutto quello che volete, lacerarle la faccia, roderla fino all’osso, non m’importa nulla. A Julia, fatelo a Julia, non a me!”. La frase conclusiva del romanzo descrive in modo completo il cambiamento subito o voluto da Winson. “Egli era riuscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello”.

Il libro, inoltre, ha anche un forte carattere antipolitico, pieno di odio per il tipo di governo che strumentalizza gli individui e che priva l’uomo della libertà di pensiero. Il Partito considera la fede come qualcosa di sospetto e pericoloso, preferisce il consenso meccanico della massa al fervore intellettuale o alla fede ardente. Orwell ha capito che l’orrore sociale non consiste nel predominio di macchine diaboliche, e neppure nell’invenzione di automi marziani, ma nelle condizioni inumane imposte agli uomini, come ad esempio l’invasione dei teleschermi e lo sfruttamento dei bambini come spie a danno dei loro genitori. “Anche dopo vastissimi sommovimenti e mutazioni apparentemente irrevocabili, lo stesso schema si è sempre riaffermato, come un giroscopio che sempre torna in equilibrio, per quanto lo si spinga in un senso o nell’altro”. È molto inquietante il fatto che il partito non pretende di governare per amore o in nome dell’umanità, “il Partito mira al potere solo per se stesso. Non ci interessa il bene degli altri; ci interessa il potere e niente più”. Tuttavia, rimane il problema del perché essi uccidano milioni di persone, perché provino piacere nel torturare ed umiliare persone che essi sanno innocenti.

Solo i proletari, poiché sono alla base della piramide, sono liberi, a loro è concessa un po’ più di intimità, non sono costantemente spiati dal teleschermo, sono considerati individui ormai demoralizzati e privi di organizzazione.

Secondo Winston è proprio qui che il partito sbaglia, perché sottovaluta la forza della massa. Sfortunatamente il messaggio finale è di una perpetua sconfitta perché “fino a che i prolet non diventeranno coscienti del proprio potere, non saranno mai capaci di ribellarsi, e fino a che non si saranno liberati, non diventeranno mai coscienti del loro potere”. Ciò succede anche a livello psicologico nel nostro mondo. Fino a quando gli uomini si lasceranno influenzare dai mass media e dal potere non potranno mai sperare di sfruttare e vivere a pieno la loro libertà.

Il Partito non ha solo creato un inganno perfetto, ma ha trovato un sistema per non cadere mai: trovare tutti i traditori e annientarli psicologicamente. I nemici del Grande Fratello subiscono torture terribili fino a quando non si lasciano controllare e si convincono di amarlo.

1984, il significato di George Orwell

George Orwell vuole mandare un messaggio di ammonimento contro l'indifferenza che tollera forze che tendono ad annullare la libertà e la dignità individuale. Se non si combattono le ingiustizie, si rischia di essere sopraffatti da persone senza scrupoli che, per mezzo di stratagemmi vari (come ad esempio eliminare tutte le leggi), potrebbero togliere ogni diritto ai cittadini. Orwell intende esprimere un monito contro gli abusi di potere e le sopraffazioni mentali compiute da certe ideologie che derivano dall’accentuazione del nazionalismo e del fanatismo religioso.

Orwell 1984: il film

Il celebre romanzo 1984 di George Orwell è stato oggetto di diverse trasposizioni cinematografiche, più o meno fedeli al libro, tra tutte la più nota è Orwell 1984, film britannico diretto dal regista Michael Radford. Tra gli intrepreti principali ci sono gli attori John Hurt, Suzanna Hamilton e Richard Burton.

Una delle curiosità di questa pellicola riguarda la cronologia delle riprese: il film è stato girato tra marzo e ottobre del 1984, nello stesso periodo e negli stessi mesi in cui lo scrittore inglese aveva ambientato il suo romanzo.

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