Henri Matisse: vita, opere e il movimento del fauvismo | Studenti.it

Henri Matisse: vita, opere e il movimento del fauvismo

Vita e opere di Henri Matisse, il più importante esponente del movimento dei Fauves. Caratteristiche dello stile e analisi di alcune delle opere più importanti
Henri Matisse: vita, opere e il movimento del fauvismo
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1Chi è Henri Matisse?

Henri Matisse nel suo studio a Nizza nel 1952
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Henri Matisse (1869-1954) fu un pittore, incisore, illustratore e scultore francese. Fu l’esponente più importante della breve esperienza avanguardistica dei Fauves (1905-1907).  

Per questi artisti d’avanguardia il colore era l’elemento compositivo fondamentale, perciò lavoravano direttamente su tela, come già fecero gli artisti post-impressionisti quali Paul Cézanne (1839-1906), Paul Gauguin (1848-1903) Vincent Van Gogh (1853-1890).  

2Biografia di Henri Matisse

2.1Giovinezza e formazione

Henri Matisse nel suo studio a Parigi
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Matisse nacque il 31 dicembre 1869, nella Francia nord-orientale, da commercianti di sementi. Nel 1887 andò a Parigi, studiò legge e divenne impiegato. Incominciò poi a dipingere solo a 20 anni, nel 1889.

Tra 1897 e 1898 Matisse visitò John Peter Russell (1858-1930), il quale lo introdusse all'Impressionismo e a Van Gogh. Dopo questo incontro il pittore cambiò completamente stile, eleggendo quindi il colore come il centro della sua arte.

2.2Matisse e il fauvismo

Lavorando con André Derain (1880-1954) si accentuò l’enfatizzazione del colore. Nel 1905 al Salon d’Automne di Parigi presentò Finestra aperta (1905) e Donna col cappello (1905) Gli artisti che parteciparono all’esposizione vennero chiamati in maniera dispregiativa Fauves.   

Il vicedirettore del Salon George Desvallières (1861-1950), ebbe l’idea di riunire in una sola sala le tele degli artisti fauves per aumentare l’effetto dirompente delle loro opere. Fu poi il critico d’arte Louis Vauxcelles (1870-1943) a definire questa pittori Fauves, esclamando "Ecco Donatello fra le belve!”.   

2.3Rapporti, committenti e iniziative

Matisse divenne amico di Pablo Picasso (1881-1973) nel 1904, nonché suo artista rivale. Si conobbero nel salotto parigino di Gertrude Stein (1874-1946) che sovvenzionò entrambi gli artisti, collezionando centinaia di opere. 

Proprio nel periodo tra il 1906 e il 1917 Matisse compose le sue opere più famose, come per esempio la Gioia di vivere (1906) e La Danza II (1909-1910). Quest’ultima fu su commissione del collezionista russo Sergej Ščukin (1854-1936). 

Matisse fondò una scuola privata, l’Académie Matisse, che tra il 1911 e il 1917 vedeva il pittore educare i giovani artisti senza scopo di lucro. Nel mentre due sue opere furono esposte, tra cui Nudo blu (Souvenir de Biskra) (1907), alla mostra d’arte moderna americana dell’Armory Show del 1913. 

2.4Dopo Parigi e ultimi anni

Cappella di Santa Maria del Rosario decorata da Matisse
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Nel 1917 Matisse si trasferì a Nizza, e ritornò ad armonie classiche in modo simile ad altri artisti dopo la Prima guerra mondiale. Dal 1930 invece riprese con la sperimentazione.

Nel 1930 fece diversi viaggi tra Francia, Germania, Italia, Inghilterra, Stati Uniti. Si separò dalla moglie nel 1939, e nel ’41 gli fu diagnosticato un cancro intestinale. Sopravvisse all’intervento, ma fu costretto alla sedia a rotelle.

A causa delle grosse difficoltà nel dipingere, da questo momento in poi incominciò ad interessarsi di grafica, soprattutto per mezzo di grandi collages. Nel 1947 Matisse pubblicò Jazz, un libro in tiratura limitata contenente stampe a colori di collages, accompagnati dai suoi pensieri.

Negli ultimi anni, per la sua salute era spesso ospite in un monastero di domenicane di Vence, in Francia. Le suore invitarono Matisse a progettare e realizzare per loro la Chapelle du Saint Marie du Rosaire. L’artista accettò e abbellì la cappella anche con diverse statue tra il 1949 e il 1951. Morì nel 1954 di attacco cardiaco a Nizza.

3Stile di Matisse

3.1Modelli

Lezione di pianoforte di Henri Matisse
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Matisse ebbe molti modelli: da giovane Russel gli insegnò l’uso del colore, successivamente fu poi influenzato da altre esperienze pittoriche, come la sintesi di Cézanne, la linea di Gauguin, la pennellata di Van Gogh (1853-1890) e l’accostamento cromatico di Paul Signac (1863-1935).    

Nel 1898 andò a Londra a studiare William Turner (1775-1851). L’Africa, la cultura islamica e anche l'arte giapponese furono potenti fonti di ispirazione per Matisse.  

Infine fu fondamentale il rapporto con Picasso poiché i due rimasero legati tutta la vita, influenzandosi a vicenda, sia nella teoria che nelle tecniche, scambiandosi opinioni, idee, pur continuando a discutere aspramente: una continua e prolifica tensione connotata da competizione e da stima reciproca.    

3.2Caratteristiche formali

Henri Matisse a Cannes
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L’arte di Matisse cambiò nel tempo. La sua attività pittorica si svolse per decenni, passando per diverse fasi. La sua costante sperimentazione lo condusse ad un affinamento stilistico progressivo che toccò le soglie dell’astrattismo, come per esempio con i suoi collages su carta

Matisse partiva dalla raffigurazione della realtà, per poi semplificarla e appiattirla, tramite l’accostamento di colori primari e di secondari puri, accesi, luminosi, privi ormai di riferimento alla descrizione naturale, non avvalendosi più della linea di contorno.

La forza del colore veniva usata da Matisse in funzione espressiva. La sua ricerca riguardava il rapporto tra i colori, il loro accordo o contrasto, non il colore in sé. Il colore era distribuito con veemenza sulla tela senza coprirla totalmente.

Ai colori primari Matisse accostava i colori complementari con il fine di rafforzarne il contrasto. Ne risultava un insieme molto vivace con un evidente gusto per il decorativo.

Henri Matisse e la tecnica del cut-out
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Dopo un viaggio in Algeria nel 1906 e in Marocco nel 1912 e nel 1913, si interessò all'arte islamica, per il rifiuto della figurazione e le superfici ritmiche e ripetitive. Molte delle opere tra il 1899 e il 1905 fanno uso del pointillisme di Signac.

La sua serie di Nudi Blu rappresenta un esempio della tecnicadipingere con le forbici” — erano collages —, per i quali usava cartoncini leggeri. Prima a matita tracciava il disegno sul foglio e poi preparava le figure colorate da incollare.

4Opere

4.1La Gioia di vivere

Gioia di vivere è considerata l’opera più audace della fase Fauves di Matisse. Dipinta nel 1906, la tela riproduce molte figure nude che riempiono questo spazio ‘naturale’ con pose e posizioni differenti le une dalle altre.

In questo quadro Matisse esplorò le diverse soluzioni della linea e del colore: nel primo caso il tratto è un arabesco decorativo che sintetizza le forme; mentre, nel secondo, le tinte accese, luminose e innaturali tendono alla ricerca di “una pittura di gioia”.

Gioia di vivere è un inno per un ritorno ad un rapporto antico e armonioso tra l’uomo e la natura. Sia la composizione che le idee di questa tela hanno come precedenti passati importanti, quali: la Colazione sull’erba (1863) di Édouard Manet (1832-1883), le Bagnanti (1900-1906) di Cézanne

I movimenti concentrici delle figure sono la forza ipnotica di questo quadro: non a caso il cerchio umano al centro della composizione sarà poi approfondito successivamente con La Danza

4.2Matisse e La Danza II

La danza di Matisse
Fonte: ansa

Quando si parla de La Danza ci si riferisce in realtà a due distinte opere d’arte: La Danza I è conservata al MoMA di New York, La Danza II è all’Ermitage di San Pietroburgo.

La seconda versione, commissionata da Ščukin nel 1909 e terminata nel 1910, ricevette l’anno successivo giudizi negativi dalla critica, che la descrisse come “cacofonia demoniaca”. L’opinione attuale invece considera La Danza II come dei suoi capolavori.

In questa versione Matisse mette molto di più in rilievo le relazioni tra gli elementi che il soggetto stesso. Qui le linee sono semplificate, i colori sono stesi uniformemente, le figure unite in un circolo danzante sono caratterizzate da un forte senso del ritmo. Questo è un dipinto che canta il continuo movimento della vita.

I colori dominanti sono lo sfondo blu, il verde sottostante, e le figure di un rosso vivido. Ogni elemento è facilmente distinguibile, così la composizione di insieme è messa in risalto, creando una spazialità ideale.

4.3La serie di Nudi Blu

"Nu bleu 1" di Henri Matisse
Fonte: getty-images

Matisse realizzò una serie di lavori di découpage chiamata Nudi Blu. Con questa serie si avvia un nuovo momento della sua arte. Il soggetto della serie è sempre una donna nuda ripresa in più posizioni, il corpo blu, lo sfondo chiaro.

Si tratta di silhouette ritmate, essenziali, astratte. Sono composizioni di stile decorativo, ad un solo colore, prima ritagliate e poi incollate sopra dei cartoncini leggeri e infine contornate da sottili margini bianchi.

La serie Nudi Blu di Henri Matisse venne completata nel 1952. Il blu rappresentava per Matisse distanza e volume. La serie rappresenta una sintesi del suo passato fauvista e delle sculture di Tahiti che lo colpirono nel 1930.

Si nota subito l’assenza di prospettiva, quasi una bidimensionalità dello spazio, le forme semplificate, l’assenza di chiaroscuro. C’è la grande esaltazione del colore tanto ricercata dal pittore francese. 

5Eredità di Matisse

Matisse, per il suo ingresso tardivo nella vita artistica, non dovette procedere nella fatica di decostruire ciò che aveva imparato, come fu invece per Picasso, bensì rinnovò l’arte quasi seguendo il capriccio.

I molti modelli e ispirazioni, la vita riservata, il desiderio di donare pace attraverso le sue opere illuminano un nucleo ingenuo e forse primigenio della sua arte. Ma i suoi lavori, pensati con cura, divennero presto dei classici.

La sua biografia avventurosa e allo stesso tempo calma dice qualcosa della sua arte, nella quale ha infuso tutto sé stesso. La sua creatività incessante ha aperto la porta al Cubismo, all’Espressionismo e al Futurismo.

Matisse era anche un appassionato collezionista d'arte. La sua collezione personale comprendeva opere di artisti che ammirava, tra cui Rodin, Gauguin, Van Gogh e Cézanne, oltre a oggetti d'arte africana e asiatica che influenzarono profondamente il suo lavoro.