Pensieri negativi? Il cervello sa cancellarli. Ecco come aiutarlo

È lui il nostro alleato per sconfiggere ricordi angosciosi o esperienze spiacevoli: la sua struttura infatti è costruita in maniera tale da cancellare quello che ci fa soffrire o è superfluo. Ecco come fa e in che modo possiamo aiutarlo

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Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

Brutti ricordi, pensieri negativi, memorie di situazioni spiacevoli: spesso ci capita di essere sopraffatte dall’ansia e da preoccupazioni legate a esperienze tristi che abbiamo vissuto. Talvolta basta una musica, un oggetto, una frase per evocare momenti dolorosi. E quante volte la nostra mente accumula informazioni superflue per la nostra vita? “Dovrei pensare ad altro”, ci diciamo, sia nel caso di ricordi fastidiosi che di dati inutili: in effetti, non possiamo preoccuparci ancora di ciò che è stato, o ricordare tutto ciò che ci viene detto.

Le grandi pulizie del cervello

Ma dal momento che siamo macchine (quasi) perfette, abbiamo in noi il meccanismo ideale per fare pulizia di vani rimpianti, ricordi angoscianti e sterili rimorsi, ma anche di notizie banali. Ed è per questo che il cervello ha una funzione di “autopulizia” che si attiva ogni volta che ne abbiamo bisogno, cancellando le cose negative e irrisorie che ci fanno solo preoccupare.

Agisce quando siamo a riposo

Il nostro fantastico cervello seleziona ed elimina le notizie per far sì che la mente possa continuare ad apprendere. Immaginiamo il nostro cervello come un giardino, ma al posto dei fiori il cervello coltiva connessioni tra i neuroni che sono attraversate dai neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina. A compiere quest’opera sono le cellule gliali, che fanno parte del sistema nervoso. Ed è durante il sonno, o nei momenti di estremo relax, che queste fanno il loro lavoro. Infatti il nostro “giardino cerebrale” si pulisce da solo quando dormiamo, ovvero siamo rilassate e riposate: le cellule cerebrali si riducono per creare spazio affinché i “giardinieri” possano entrare in azione per eliminare i rifiuti e “ripulire” le sinapsi. Non è un sistema fenomenale?

Memorie negative? Bloccate!

Ma il Signor Cervello ci dà una mano anche quando i brutti ricordi sembrano non volersene andare. C’è una parte di esso che riserva un trattamento particolare alle memorie negative che ci rincorrono. Si tratta di una sorta di inibitore che viene attivato quando c’è da rimuovere dalla nostra mente un pensiero che non ci fa stare bene. È un neurotrasmettitore che agisce sull’ippocampo, la parte del cervello che funge da “magazzino” della memoria: passa, controlla e inibisce il ricordo antipatico. Niente male!

Collaboriamo con la nostra mente

Se una parte del lavoro lo fa Mr. Brain, un’altra porzione la dovremmo fare noi. La collaborazione tra noi e lui porta a risultati eccellenti! Aiutiamolo quindi a fare pulizie: se siamo particolarmente stressate e sentiamo il bisogno di far sparire i pensieri negativi, dobbiamo regalare al nostro cervello le condizioni ideali per poter lavorare in questo senso. Come fare? Cerchiamo semplicemente di rilassarci: basta una passeggiata al mare o in un bosco, un po’ di meditazione, leggere, ascoltare musica distensiva, fare attività fisica piacevole, dedicarsi a un hobby gratificante… insomma, cerchiamo di dedicarci ad attività che ci aiutino a stare in pace e alleggerire la mente.

Trasformiamo la prospettiva

Da solo, il nostro cervello fa veramente un gran lavoro, ma se non lo aiutiamo ci metterà più tempo a mitigare il peso dei pensieri. Un altro aiutino che possiamo dargli è trasformare i pensieri negativi in positivi. Ricordiamoci che ogni crisi è un’opportunità di crescita che ci spinge a cambiare per migliorare. E questo vale per ogni aspetto della nostra vita. Anche dalle esperienze peggiori ci si rialza più forti e più consapevoli: questo il cervello lo sa già, e infatti è pronto ad aiutarci attenuando o cancellando ciò che ci fa soffrire o ci è inutile.

Coccoliamo Mr. Brain così

Riposiamo correttamente: non esageriamo con le ore piccole, cerchiamo di dormire bene e per un numero di ore sufficienti a ritemprare le forze.

Evitiamo al Signor Cervello elementi tossici come alcool, fumo, sostanze. Lui non se ne fa niente, anzi ci sta male.

Regaliamogli stimoli: leggiamo, informiamoci, vediamo concerti, mostre, film, paesi nuovi, persone diverse da noi. Tutto questo è nutrimento per il cervello.

Mangiamo sano: una dieta intelligente e bilanciata fa bene a tutto il corpo, ma in particolare il nostro cervello adora questi cibi:

  • Cereali integrali. Pasta integrale, pane integrale, riso integrale contengono acido folico e tiamina, sostanze che facilitano l’afflusso del sangue al cervello e lo aiutano a lavorare meglio.
  • Noci. Sono ricche di acidi grassi come omega-3 e omega-6, sostanze protettive delle attività cerebrali.
  • Mirtilli (e in generale frutta e verdura di colore rosso scuro e viola come uva nera, ciliegie, fragole, lamponi, more, pomodori). Attivano il naturale processo di “pulizia” del cervello dalle tossine.
  • Tè verde. Diminuisce gli effetti di stress ossidativi e protegge l’ippocampo, struttura del cervello essenziale per la memoria.
  • Pesce azzurro. I suoi grassi omega 3 aiutano la funzionalità cerebrale, cardiaca, articolare e migliorano la gestione dello stress. L’alternativa vegana? Semi di lino, di chia e frutta secca.
  • Cioccolato. Quello fondente aumenta l’afflusso di sangue al cervello, contribuendo a migliorare le funzioni cognitive e ha un effetto positivo sull’umore: bastano uno o due quadratini.

Ma se non ce la fa da solo?

Se siamo tormentate da brutti pensieri ricorrenti e memorie stressanti che ci rovinano la giornata e affollano di angosce i nostri sogni, forse il nostro cervello non riesce da solo ad alleviarci i disturbi. Prendiamo in considerazione l’ipotesi di rivolgerci a una psicoterapeuta. Ci sono varie tecniche per aiutarci a liberare la mente da quel particolare ricordo doloroso (la fine di una relazione, la perdita de lavoro, una malattia difficile) che ci perseguita. Ad esempio, l’EMDR (acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing) attraverso i movimenti oculari, può riuscire a depotenziare e rielaborare ricordi più dolorosi, facendo loro perdere la carica emotiva negativa che possiedono. Parliamone con un’esperta specialista accreditata.