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De Filippo, Trieste ha doppio strabismo, in tempo e spazio

De Filippo, Trieste ha doppio strabismo, in tempo e spazio

L'autore a vicino/lontano con il suo libro Trieste è un'isola

UDINE, 11 maggio 2024, 18:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Trieste è un'isola! Sulle isole i connotati della terraferma sono sfumati, le regole assecondate al vivere locale, gli usi e costumi spiccatamente specifici.
    L'isola, ogni isola, ha una sua precipua personalità che ne fa un luogo unico. Trieste, città italiana circondata non dal mare, ma dalla Slovenia, per le sue particolarità è un'isola". Ne è convinto lo scrittore e giornalista Francesco De Filippo, che al festival vicino/lontano in corso a Udine ha presentato il suo ultimo romanzo Trieste è un'isola (Castelvecchi editore) in una conversazione con il collega giornalista Oscar D'Agostino alla libreria Odòs. "Nella bella, elegante e asburgica Trieste tutti parlano dialetto e questo è un elemento identitario e la città vive una sorta di doppio strabismo", ha spiegato De Filippo. "Il primo è cronologico, perché la città è tenacemente attaccata alle proprie tradizioni - ha precisato - e contemporaneamente proiettata nel futuro con centri di ricerca all'avanguardia". Il secondo "strabismo" è geografico. "Come un avamposto di vedetta - ha aggiunto l'autore - da qui lo sguardo domina Occidente e Oriente". Sulla trama del romanzo, De Filippo ha evidenziato che il protagonista Vincenzo Tagliente, "uomo legato ai servizi, vorrebbe trascorrere senza problemi il periodo di temporaneo esilio da Napoli, invece viene risucchiato in una storia che apparentemente sembra un insignificante 'cold case' e invece si rivelerà un intrigo pericoloso e internazionale". "Ed è proprio nel lento dipanarsi di questa vicenda - ha concluso - che scoprirà Trieste, i suoi luoghi, i suoi misteri".
   

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