Biografia - Giovanni Passannante - Savoia di Lucania

Biografia

I regni sorti dalle rivoluzioni cadono con le rivoluzioni

Giovanni Passannante nasce a Salvia il 19 Febbraio 1849. Si trasferisce a Salerno dopo aver conosciuto a Potenza un ex capo dell’esercito Napoleonico anche lui originario di Salvia, tale Giovanni Agoglia che lo assume come domestico fornendogli un’istruzione.

Il 17 Novembre 1878 quando i Savoia fecero visita a Napoli, Passannante acquistò un coltello di 4 dita vendendo la giacca e al grido di “Viva la Repubblica universale, Viva Orsini” attenta alla vita di Umberto I ferendolo leggermente ad un braccio, sulla carrozza era presente la regina Margherita che sviene e il ministro Benedetto Cairoli che afferra Passannante per i capelli e viene ferito ad una gamba, in quel momento interviene il capo dell’esercito che arrestò Giovanni.

La sera stessa dell’attentato il Ministro dell’Interno Giuseppe Zanardelli manda una comunicazione al prefetto di Potenza per perquisire la casa di Passanante. L’intera famiglia dell’attentatore fu dichiarata folle e suo fratello Giuseppe, risultato affetto da alienazione mentale, fu internato nel manicomio criminale di Aversa.

Il sindaco di Salvia, Giovanni Parrella, si recò a Napoli per incontrare il re per porgere le scuse. Per l’incontro prelevò denaro dalle casse del comune per affittare un vestito. Il re affermò che “Gli assassini non hanno patria!” e gli impose di cambiare il nome del paese da Salvia a Savoia. Il sindaco accetto e con regio decreto del 3 Luglio 1879 Salvia divenne Savoia di Lucania.

Il 6/7 Marzo del 1879 Passannante fu processato e fu condannato a morte, questo suscitò delle proteste da parte degli internazionalisti ma il 29 Marzo il re concesse la grazia a Passannante per far vedere la sua magnanimità. Passannante era disposto a morire per l’insorgere della popolazione che avrebbe portato alla scomparsa del re e alla realizzazione magari della Repubblica universale. Si dice inoltre che fu anche il gesto di Passannante ad ispirare l’anarchico Gaetano Bresci che il 29 luglio del 1900 uccise il re con un colpo di rivoltella. Il re condannò Passannante all’ergastolo e scontò la sua pena nel carcere di Portoferraio sull’Isola d’Elba.


La cella si trovava nella torre della Linguella (oggi da alcuni rinominata Torre Passannante) si trovava sotto il livello del mare, era buia e alta 150cm mentre Giovanni era alto 160cm, fu legato ad una catena di 18kg che gli consentiva di muovere 2 o 3 passi. Visse in quelle condizioni per 10 lunghi anni dove arrivò a mangiare persino le proprie feci per sopravvivere.


Del suo caso si interessarono l’onorevole Agostino Bertani e la giornalista Anna Maria Mozzoni che gli fecero fare una perizia psichiatrica dove fu dichiarano insano di mente e nel 1889 fu trasferito nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino.

Morì il 14 Febbraio del 1910, il suo corpo venne decapitato e il cranio e il cervello furono sottoposti a studi secondo i quali a partire da alcune caratteristiche fisiche si poteva riconoscere un criminale, tesi poi screditata.

Dopo gli studi il cranio e il cervello furono esposti al museo criminologico di Roma e poi il 10 Maggio del 2007 Passannante fu seppellito nel cimitero di Savoia di Lucania.