ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùCriptovalute

The Rock Trading, arriva la liquidazione giudiziale

Il Tribunale di Milano dichiara l’insolvenza della piattaforma la cui operatività è congelata dallo scorso febbraio

di Stefano Elli e Pierangelo Soldavini

(NurPhoto via AFP)

3' di lettura

Era attesa e alla fine è arrivata: la liquidazione giudiziale (l’ex declaratoria di fallimento) di The Rock Trading, l’exchange la cui operatività è congelata dallo scorso febbraio con il blocco dell’accesso dei circa 30mila clienti ai loro conti per «difficoltà riscontrate nella gestione della liquidità».

I giudici del Tribunale ordinario di Milano, Sezione procedure concorsuali, hanno dunque accolto la richiesta della Procura milanese di dichiarare l’insolvenza della società.

Loading...

La giudice delegata a seguire la vicenda sarà Caterina Macchi, mentre il curatore designato è Luigi Giovanni Battista Saporito che avrà modo di interfacciarsi con il commissario giudiziale della capogruppo, la Digital Rock Holding, l’avvocato e commercialista Carlo Pagliughi.

Tempi lunghi

Lunghi i tempi tecnici dell’iter: il 25 ottobre 2023 è stata fissata l’udienza per l’esame dello stato passivo, mentre il termine per le presentazioni delle domande d’insinuazione è stato fissato al 25 settembre 2023.

L’exchange, fondato dal genovese Andrea Medri e dal padovano Davide Barbieri, sino allo scorso febbraio era noto come uno dei marchi più rodati e affidabili dell’ecosistema cripto nazionale, tanto che la sua operatività era seguita con attenzione mirata anche da istituti di credito di primaria importanza interessati allo sviluppo di servizi ad hoc in un mercato in forte crescita indipendentemente dalla volatilità delle quotazioni.

In seguito al blocco dell’operatività, all’acuirsi delle tensioni tra gli investitori e alla presentazione dei primi esposti in Procura, il primo marzo scorso gli uffici di The Rock Trading erano stati perquisiti dagli uomini del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza milanese oltre a quelli del Nucleo di polizia valutaria. Entrambi stavano approfondendo ipotesi di reato quali truffa e appropriazione indebita.

I potenziali capi di imputazione

Con la liquidazione giudiziale, tuttavia, il quadro dei potenziali capi d’imputazione potrebbe rapidamente cambiare: agli indagati potrebbero essere contestati anche reati di bancarotta sui quali a indagare sarà il primo dipartimento della Procura milanese, coordinato dall’aggiunta Laura Pedio che segue il caso con il sostituto Pasquale Addesso.

Tra le conseguenze della prevalenza delle ipotesi di reati di bancarotta (più gravi rispetto a quelli di truffa) potrebbe anche esservi l’attrazione su Milano di un’analoga inchiesta aperta nello stesso periodo presso la procura di Firenze.

Gli investitori

Nel frattempo il Sindacato italiano di tutela per gli investimenti, attraverso il suo presidente Domenico Bacci, ha reso noto di avere intenzione di costituirsi parte civile nell’eventuale processo. «Questo – ha dichiarato Bacci – sia in rappresentanza del migliaio di azionisti della holding, la Digital Rock, che nel 2021 sono stati coinvolti nella vicenda attraverso una pervasiva operazione di crowdfunding, sia dei circa 600 investitori coinvolti nel dissesto della capogruppo che rappresentiamo».

Il Siti sul fronte civile sarà seguito dall’avvocato Dario Trevisan, mentre sul fronte penale dall’avvocata Federica Rinaldini.

Per quanto riguarda la quantificazione del danno emergente le cifre continuano a oscillare tra i 15 e i 20 milioni di euro. Sotto il profilo tecnico poi resta tuttora insoluto il mistero degli hard wallet in cui la società conservava le riserve in criptovalute, wallet che, secondo quanto trapelato da fonti interne alla società, risulterebbero almeno in parte, se non del tutto, svuotati.

La particolarità emersa è che la società che deteneva gli hard wallet, la Onedime Srl, risulta essa stessa controllata dalla Digital Rock Holding, e che fosse presieduta e amministrata dagli stessi Medri e Barbieri. Ora le chiavette che custodivano gli asset sono state sequestrate e sono in mano alla Guardia di Finanza che ne sta verificando il contenuto.

Riproduzione riservata ©
Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti