FÜSSLI, Johann Heinrich in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

FÜSSLI, Johann Heinrich

Enciclopedia Italiana (1932)

FÜSSLI (Fuseli), Johann Heinrich

Paul Ganz

Pittore e scrittore, nato a Zurigo il 6 febbraio 1741, morto a Londra il 16 aprile 1825. Lo studio approfondito di Dante e dello Shakespeare formò la base per la sua produzione artistica. Lasciata la sua città nativa, si trasferì in Inghilterra, dove, incoraggiato dal Reynolds, si dedicò fin dal 1767 alla pittura. Nel 1769, recatosi in Italia, si stabilì a Roma, e vi rimase 8 anni, studiando soprattutto le opere di Michelangelo e l'arte antica, formando così il suo stile classico. Per la Svizzera (1778) ritornò a Londra (1779), dove fu nominato professore all'Accademia reale e membro dell'Accademia. Su proposta del Canova l'accademia romana di S. Luca lo elesse a suo membro (1817).

Fu in arte un precursore del Romanticismo, nel sostituire alla grazia superficiale del rococò le passioni umane. Rievocò l'eroe del mondo antico prima di J. L. David; nella letteratura, descrisse con grande acutezza emozioni e stati d'animo. Fra le sue opere più note sono: l'Incubo (1781), le Tre streghe di Macbeth (1783), Sogno di una notte d'estate (1788), la collaborazione alla Galleria shakespeariana, commessa dal Boydell e alla Galleria miltoniana, rappresentazione in 50 quadri di scene del Paradiso perduto di Milton (1791-1801), delle scene dell'Inferno di Dante, e dei Nibelungi. I suoi discorsi sulla pittura furono pubblicati dal biografo Knowles. Le sue opere vennero riprodotte da molti incisori inglesi. Fra i suoi allievi furono il Blake e Sir Thomas Lawrence. Sue pitture sono nei musei di Basilea e di Zurigo, nella Tate Gallery di Londra, a Liverpool, Dresda e Weimar; la maggior parte di proprietà privata.

Bibl.: J. Knowles, The Life and Writings of H. F., Londra 1831; W. W., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con bibl.); P. Ganz, H. F., in Pages d'art, agosto 1926; W. Wartmann, Katalog der J. H. F. Ausstellung, Zurigo 1926; id., J. H. F. und E. A. Poe, in Kunst u. Künstler, XXIX (1930-31), pp. 356-58.

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