Vinicius de Moraes, O Poetinha: storia del cantante e compositore

Vinicius de Moraes, O Poetinha | STORIA DELLA BOSSA NOVA

Vinicius de Moraes è stato poeta, drammaturgo, giornalista, diplomatico, cantante e compositore. Ma era anche bohémien, fumatore, amante del whisky e noto per essere un grande conquistatore. Artista polivalente e trasversale, la sua opera passa attraverso la letteratura, il teatro, il cinema e la musica. Ecco la sua storia…

Vinicius de Moraes è stato il poeta della bossa nova, la personalità di maggior spicco in un gruppo di giovani musicisti sconosciuti. Lui comprese che le parole di una canzone dovevano essere funzionali all’andamento ritmico e andare di pari passo con la metrica musicale. Tutto ebbe inizio con Chega de saudade, la prima bossa nova, che da quel momento cambiò il modo di scrivere i testi nella musica brasiliana.

Vinicius non è stato solo questo, ma una delle personalità culturali e artistiche più importanti del ‘900 brasiliano, la cui opera poetica è stata apprezzata anche all’estero, in particolare in Italia.

O Poetinha (Piccolo Poeta), vezzeggiativo attribuitogli da Tom Jobim, si sposò ben nove volte. Uno spirito libero ma eternamente innamorato. C’è una canzone autobiografica, scritta con Toquinho, O poeta aprendiz (L’apprendista poeta), che spiega come la passione per l’universo femminile sia radicata in lui sin dall’infanzia.

Vinicius de Moraes: la sua storia

Vinicius de Moraes nacque nel 1913 nel quartiere Gávea di Rio de Janeiro. Suo padre era un impiegato del municipio, nonché poeta e violinista dilettante, mentre la madre era una pianista, anch’ella dilettante. Lui era il secondo di quattro figli.

Nel 1924, entrò nel Colégio Santo Inácio, una scuola gestita da sacerdoti gesuiti e nel 1933 si laureò in Giurisprudenza. Successivamente, lavorò presso il Ministero dell’Istruzione e della Sanità, poi vinse una borsa di studio del British Council per studiare lingua e letteratura inglese all’Università di Oxford. Nel 1946 assunse il suo primo incarico diplomatico come viceconsole a Los Angeles, poi lavorò in ambito diplomatico anche a Parigi e a Roma.

Alla fine del 1968, il regime militare emise l’Atto Istituzionale n.5, con cui Vinicius veniva rimosso dalla carriera diplomatica e collocato a riposo d’ufficio. Il motivo dell’allontanamento era il suo comportamento da bohémien che gli impediva di svolgere correttamente le sue mansioni.

Solo nel 2010, la Camera dei Deputati ha approvato la promozione postuma del poeta alla carica di “ministro di prima classe” del Ministero degli Affari Esteri (equivalente di ambasciatore), che è la carica più alta della carriera diplomatica.

La sua carriera musicale iniziò a decollare a metà degli anni Cinquanta, grazie soprattutto all’incontro con Tom Jobim, con cui scrisse alcune delle canzoni più belle e importanti della musica brasiliana. Da quel momento, iniziò il suo periodo d’oro e collaborò con compositori come Baden Powell, Carlos Lyra e Francis Hime.

Negli anni Settanta, già affermato e con un nuovo partner, il chitarrista Toquinho, Vinicius pubblicò album e libri di grande successo. Morì il mattino dell’8 luglio 1980 assistito dalla moglie e dall’amico Toquinho.

La cover del disco Orfeu da Conceição
La cover del disco Orfeu da Conceição

La carriera artistica

Il suo primo disco come paroliere risale al 1928, quando compose (con Haroldo) Loira ou Morena. Il primo libro di poesie, O Caminho para a Distância, è del 1933, poi seguito da altri nello stesso decennio.

Nel 1954, pubblicò Antologia Poética e la sua opera teatrale Orfeu da Conceição, per la quale cercava qualcuno che mettesse in musica l’opera. L’amico Lúcio Rangel gli consigliò di lavorare con Antônio Carlos Jobim, un giovane pianista che viveva vendendo musica e arrangiamenti e suonando nei locali di Copacabana, i cosiddetti inferninhos.

Da quell’incontro, di cui abbiamo già parlato nel capitolo dedicato a Tom Jobim, nacque uno dei sodalizi più importanti della musica moderna. Oltre alla colonna sonora dell’opera, il duo compose capolavori come A Felicidade, Chega de Saudade, Eu sei que vou te amar, Garota de Ipanema, Insensatez.

Il 1958 segnò dunque l’inizio della Bossa Nova. Il primo segnale fu l’album Canção do Amor Demais, inciso dalla cantante Elizeth Cardoso. Il disco conteneva in particolare una canzone di Vinicius e Tom, Chega de Saudade, con l’accompagnamento di un giovane chitarrista che aveva un modo tutto suo di tenere il ritmo. La famosa batida di João Gilberto, che diede il marchio definitivo alla bossa nova.

Intanto, nel 1959 uscì il film del regista francese Marcel Camus, tratto dall’opera teatrale di Vinicius. Il titolo era Orfeu do Carnaval e vinse la Palma d’Oro a Cannes nel 1959 e l’Oscar nel 1960 come miglior film in lingua straniera. Mentre una sua commedia del 1961, scritta con Pedro Bloch e Gláucio Gil, Procura-se uma rosa, fu ripresa dal cinema italiano in un film con il titolo Una Rosa per Tutti, girato a Rio e interpretato da Claudia Cardinale.

In quel periodo iniziò anche la collaborazione con il chitarrista Baden Powell, da cui nacquero altre canzoni immortali, tra cui Apelo, Canto de Ossanha, Samba da Bênção, Samba Em Prelúdio.

(Inserire foto VDM03 con la didascalia “La cover del disco La vita, amico, è l’arte dell’incontro”)

Vinicius cantante

Nel giugno 1962, Aloysio de Oliveira, organizzatore di spettacoli, venne contattato dall’impresario Flávio Ramos, che aveva preso in gestione uno dei locali notturni più famosi di Rio de Janeiro, Au Bon Gourmet, poi solo Bon Gourmet. Ramos voleva un grande show di bossa nova e Aloysio propose subito uno spettacolo con Vinicius, Tom Jobim, João Gilberto e il gruppo Os Cariocas.

Dopo pochi giorni iniziarono le prove, ma si presentò un problema di non poca rilevanza: né Vinicius né Jobim volevano cantare.

Il primo sosteneva che gli era da impedimento la sua condizione di diplomatico, specie nel periodo in cui ambiva ad essere trasferito a Parigi, ma in soccorso di Aloysio intervenne João Gilberto, che andò a casa di Vinicius e gli disse:

«Chi può cantare il Samba da benção se non tu?»
«Non sono un cantante» rispose il poeta.
«Tutti hanno il diritto di cantare!» disse João, in maniera così decisa che gli fece cambiare idea.

Tom Jobim, invece, era semplicemente bloccato dal fatto di non avere tecnica per cantare, così avrebbe potuto rovinare lo show. Ma Aloysio lo convinse, dicendo che tutti sapevano che lui non era un cantante ma un compositore, anche perché la voce dello spettacolo era quella di João Gilberto. Così, anche Tom si convinse e lo show poté partire.

Una volta rotto il ghiaccio, Vinicius pubblicò nel 1963 il suo primo disco con l’attrice Odete Lara, con canzoni scritte in collaborazione con Baden Powell, come Berimbau, Mulher Carioca, Samba em Prelúdio. Nel 1965, due sue canzoni parteciparono al I Festival Nazionale di Musica Popular Brasileira. Il primo posto andò a Arrastão, cantato da un’emergente Elis Regina, mentre il secondo posto fu assegnato a Valsa do Amor que Não Vem, da lui scritta con Baden Powell e interpretato da Elizeth Cardoso.

Nel 1966, Vinicius fu invitato a far parte della giuria del Festival di Cannes, e scoprì casualmente che la sua canzone Samba da Bênção era stata utilizzata, senza l’attribuzione di alcun credito, nella colonna sonora del film Un uomo e una donna di Claude Lelouch, poi vincitore del festival. Dopo una minaccia di denuncia, Lelouch accreditò la canzone a Vinicius. Insomma, come per Orfeu do Carnaval, i francesi non perdevano il vizietto.

Il 1968 segnò la fine della carriera diplomatica di Vinicius de Moraes. Dopo ventisei anni di servizio, fu mandato in pensione con l’Ato Institucional n.5, emesso dalla dittatura militare brasiliana. Quel fatto lo ferì profondamente. Il giorno della pubblicazione dell’atto, Vinicius si trovava in Portogallo per un concerto con Baden Powell. Venne a conoscenza del provvedimento grazie ai giornalisti che lo cercarono per un commento.

Secondo un’intervista pubblicata da Veja il 12 gennaio 2000, l’ex presidente João Figueiredo spiegò le vere ragioni dell’allontanamento del poeta dall’Itamaraty: “Si dice che molte persone dell’Itamaraty furono allontanate per corruzione o pederastia. È vero. Ma nel suo caso si trattava di vagabondaggio. Ero il capo dell’Agenzia Centrale del Servizio e ricevevamo continuamente segnalazioni che lui, in servizio al consolato brasiliano di Montevideo, che guadagnava 6.000 dollari al mese, non si faceva vedere da tre mesi. Abbiamo consultato il Ministero degli Affari Esteri, che ha confermato l’accusa. Abbiamo controllato e abbiamo scoperto che non ha lasciato i bar di Rio de Janeiro, suonando la chitarra, esibendosi, con un bicchiere di whisky al suo fianco. Non abbiamo battuto ciglio. Mettiamo le cose in chiaro”.

La sua riabilitazione è avvenuta solo trent’anni dopo la sua morte, grazie alla legge 12 265 del 21 giugno 2010. In una cerimonia a Palazzo Itamaraty, Vinicius de Moraes è stato elevato al rango di ministro di prima classe, una posizione spesso associata a quella di ambasciatore.

Tra fine anni ’60 e inizio ’70 iniziò la sua collaborazione con un nuovo partner, il chitarrista Toquinho. Da quel sodalizio nasceranno classici come Como Dizia o Poeta, Tarde em Itapoã e Testamento.

Nel 1970 Vinicius si esibisce al Canecão, una casa di spettacolo di Rio, con Tom Jobim, Toquinho e la cantante Miúcha. Lo spettacolo, che rievocava la carriera del poeta, ebbe un grande successo e rimase in scena per quasi un anno.

Il sodalizio Vinicius/Toquinho fece molte tournée in Brasile e all’estero, soprattutto in Italia, dove sono stati sempre particolarmente amati, e nel 1971 uscì il primo di una lunga serie di LP in studio e live. Nel 1975 uscì il bellissimo album dal titolo O Poeta e o Violão (Il poeta e la chitarra). Registrato a Milano, con la partecipazione dei maestri Bacalov e Bardotti. L’anno successivo fu pubblicato un capolavoro della musica brasiliana made in Italy: La voglia, la pazzia, l’incoscienza e l’allegria con Ornella Vanoni, Vinicius de Moraes e Toquinho. Nel 1977 la casa discografica Som Livre pubblicò un altro piccolo gioiello: l’LP Tom, Vinicius, Toquinho e Miúcha – Ao Vivo no Canecão.

La cover del disco La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria
La cover del disco La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria

La fine

Nelle prime ore del 9 luglio 1980, Vinicius de Moraes iniziò a sentirsi male nella vasca da bagno della sua casa a Gávea e morì poco dopo. Il poeta aveva trascorso il giorno precedente con il suo amico Toquinho, con il quale stava pianificando gli ultimi dettagli del secondo volume dell’album Arca de Noé, con canzoni dedicate ai bambini. Venne sepolto nel cimitero di São João Batista a Rio de Janeiro.

Nel ventesimo anniversario della morte del poeta, nel 2000, la spiaggia di Ipanema è stata teatro di uno spettacolo in suo omaggio, in cui furono eseguite canzoni scritte da lui. Nel 2005, The Girl from Ipanema, interpretata da Astrud Gilberto, Tom Jobim, João Gilberto e Stan Getz e registrata nel 1963, è stata scelta come una delle 50 grandi opere musicali dell’umanità dalla Biblioteca del Congresso americano.

L’eredità di Vinicius de Moraes

Musicalmente, la sua grande intuizione fu quella di adattare la poesia alla musica. Le parole erano importanti, ma dovevano sposarsi alla perfezione con la canzone e il suo andamento ritmico, senza ignorare la metrica musicale. In un periodo in cui (non solo in Brasile) le parole spesso appesantivano il canto, lui comprese che il testo doveva rispettare gli accenti della musica. La prima bossa nova fu Chega de saudade, la canzone che cambiò il modo di scrivere i testi nella musica brasiliana.

Ha lasciato dietro di sé decine di capolavori, scritti con i più grandi compositori della MPB. Brani saccheggiati da musicisti colti fino a quelli improvvisati e che rappresentano il manifesto di un’epoca che travalica i confini verdeoro.

Ha lasciato anche versi immortali e la famosa frase, che sintetizza la filosofia della sua vita: “La vita, amico, è l’arte dell’incontro”.

(Inserire foto VDM05 con la didascalia “La cover del disco Tom, Vinícius, Toquinho, Miúcha – Gravado ao vivo no Caneção”)

Discografia consigliata

Os Afro-sambas di Vinicius e Baden Powell, Forma, 1966

Questo disco antologico è il primo in cui strumenti tipici del candomblé, come atabaque, bongo, agogô e afoxé, sono suonati con strumenti tradizionali come flauto, chitarra, sax, batteria e basso. Nel 1962 Baden Powell rimase a Bahia per alcuni mesi ed ebbe modo di venire a contatto con il sincretismo religioso e le tradizioni africane nella cultura bahiana, con rituali e danze, candomblé e capoeira. Con Vinicius compone il capolavoro Berimbau e i due decidono di iniziare a scrivere canzoni sulla cultura afro-brasiliana. Un disco manifesto della cultura autoctona brasiliana.

O poeta e o Violão di Vinicius e Toquinho, RGE, 1975

La cover del disco O poeta e o violão
La cover del disco O poeta e o violão

Questo disco fu registrato da Vinicius e Toquinho in uno studio discografico di Milano nel 1975 in un’unica sessione live. Fra commenti, risate e battute e «in un clima di totale deconcentrazione», i due parceiros ripercorrono, con la sola chitarra di Toquinho, la carriera musicale del poeta da Jobim fino allo stesso Toquinho. Questa incisione testimonia una delle poche volte in cui Vinicius interpreta i suoi successi degli anni cinquanta e sessanta, compresa le mitiche Chega de saudade e Garota de Ipanema. La cover del disco indica la partecipazione speciale di Sergio Bardotti e Luis Bacalov, amici di Vinicius dai tempi della collaborazione con Sergio Endrigo. In realtà i due partecipano solo come pubblico, alla registrazione, non essendovi alcun intervento strumentale esterno nel disco salvo quello in cui Bacalov suona il pianoforte in O velho e a flor. È un disco dal grande fascino nella sua essenzialità, che restituisce appieno lo spirito della bossa nova degli anni cinquanta e sessanta.

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Storia della Bossa Nova e Musica Brasiliana

Discografia completa di Vinicius de Moraes

  • Orfeu da Conceição, Odeon, 1956
  • Vinicius de Moraes – Poesias, Forma, 1959
  • Brasília, Sinfonia da Alvorada, Columbia, 1961
  • Vinicius e Odete Lara, Elenco, 1963
  • Vinicius/Caymmi Com O Quarteto Em Cy E O Conjunto Oscar Castro Neves – No Zum Zum, Elenco, 1965
  • Os Afro-sambas, Forma, 1966
  • Vinícius, Elenco, 1967
  • La vita, amico, è l’arte dell’incontro, Cetra, 1969
  • Em Portugal, Festa, 1969
  • Amalia Rodrigues, Vinicius de Moraes – Amalia/Vinicius, Decca, 1970
  • Vinícius de Moraes en La Fusa con Maria Creuza y Toquinho, Trova, 1970
  • Vinicius con Marilia Medalha e Toquinho – Como dizia o poeta…, RGE, 1971
  • Per vivere un grande amore, Fonit Cetra, 1971
  • São Demais Os Perigos Desta Vida…, Rand, 1971
  • Toquinho e Vinicius, VIDB1, 1971
  • Vinícius + Bethania + Toquinho en La Fusa (Mar Del Plata), Trova, 1971
  • Vinícius Canta “Nossa Filha Gabriela”, Polydor, 1971
  • O Bem Amado, 1971
  • Toquinho, Vinícius e Amigos, Distribuidora Belgrano Norte, 1971
  • Maria Creuza / Toquinho / Vinicius – Eu sei que vou te amar, RGE, 1972
  • Marilia Medalha e Vinicius de Moraes – Marilia Vinicius, RGE, 1972
  • Poeta, Moça e Violão – Vinícius, Clara Nunes, Toquinho, 1973
  • Toquinho e Vinicius, 1974
  • Vinícius – Toquinho, 1975
  • O Poeta e o Violão (con Toquinho), RGE, 1975
  • La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria (con Ornella Vanoni e Toquinho), Vanilla, 1976
  • Deus lhe pague, 1976
  • The Best of Vinícius & Toquinho, Philips, 1977
  • Tom, Vinícius, Toquinho, Miúcha – Gravado ao vivo no Caneção, Som Livre, 1977
  • 10 Anos de Toquinho e Vinícius, Philips, 1979
  • A Arca de Noé, Arabella, 1980
  • Um pouco de ilusão, Arabella, 1980
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