Imparare ad amare se stessi, come fare se si è single | iO Donna
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Vita da single: prima di amare qualcuno, bisogna imparare ad amare se stessi. Ecco come

Prima di iniziare una relazione di coppia è fondamentale imparare ad amare se stessi. Un concetto tanto semplice quanto difficile da mettere in pratica. Amarsi, e imparare a farlo, non è infatti facile. Di noi stessi conosciamo quasi tutto, soprattutto i difetti, e non solo accettarli ma soprattutto amarli non è mai semplice. Eppure questo step è fondamentale perché permette di evitare di instaurare rapporti sentimentali tossici e di dipendenza emotiva, altamente disfunzionali.

Imparare ad amare se stessi, perché è così importante?

«Imparare ad amare se stessi non è facile. Soprattutto perché l’amore è un sentimento che non può essere insegnato né “azionato”. Quello che però si può iniziare a fare verso se stessi è cominciare a “trattarsi” in maniera più gentile. Nella pratica iniziare ad avere dei comportamenti più amorevoli, gli stessi che avremmo con una persona che si reputa amabile prendendosene quindi cura, avvia il processo facendolo diventare più semplice» spiega Luca Proietti, psichiatra. Questo vuol dire iniziare a fare gesti concreti che comunicano a noi stessi che ci stiamo occupando di noi. Così facendo, lentamente si comincia anche ad amarsi.

«Questo succede perché il sistema motivazionale, cioè la spinta biologica che porta naturalmente l’uomo a ricercare una persona che possa proteggerlo e prendersi cura di se stesso, è correlato all’immagine che abbiamo di amabilità. In altre parole, una persona che riceve cure ha “attivo” in sé l’idea di essere una persona amabile e, in amore, sarà più propensa ad avere un rapporto sentimentale più “sano”. Questo dogma non vale solo nel rapporto interpersonale ma anche in quello con se stessi e vale anche verso tutte quelle persone che hanno un senso di accudimento molto forte». Essere accuditi ci fa quindi sentire di essere amati e questo dà la percezione, soprattutto a noi stessi, di essere persone amabili instaurando rapporti sentimentali funzionali.

L’importanza di imparare ad amare se stessi

Come imparare ad amarci? E soprattutto perché è così importante farlo? «Il bisogno di essere accuditi e amati è tra i più importanti dell’uomo ma non sempre può essere soddisfatto. Soprattutto quando si diventa adulti». In particolare, alla fine di una storia oppure se si è single da molto tempo, il dubbio di poter essere persone “non amabili” sfiora sempre la mente di ognuno. Ed è un dubbio che ha le sue radici nel profondo. È a questo punto che subentra l’amore che impariamo a provare per noi stessi.

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Come si iniziare a prendersi cura di sé? «Cominciando da attività che ci fanno stare bene e ci gratificano. Attività di qualsiasi tipo, dal vedere la serie tv preferita all’andare a fare una passeggiata per il puro piacere di stare all’aria aperta. Iniziare a gratificarsi con piccoli gesti quotidiani è il primo gesto di amore verso noi stessi». Non devono essere attività per forza costruttive: «Per esempio, se è vero che curare l’alimentazione vuol dire prendersi cura di noi stessi, è altrettanto vero che concedersi un momento di piacere, mangiando qualcosa che ci dà vera soddisfazione, è un bisogno insito in noi».

Allo stesso modo, ritagliarsi dei momenti di rilassamento e di svago è fondamentale soprattutto nella società attuale che chiede grandi performance e di essere sempre molto attivi e prestanti. Soddisfare i propri desideri è utile «perché permette di soddisfare l’immagine di persone amabili, ma aiuta anche a “performare” meglio. Imparare a rallentare in questo caso permette anche di mantenere alti gli standard imposti dalla società».

Imparare a dire no per evitare relazioni disfunzionali

La cosa più difficile di questo aspetto è imparare anche a mettere dei paletti. Imparare ad amare se stessi non vuol dire necessariamente essere sempre disponibili verso gli altri. Tutt’altro. Vuol dire imparare anche a dire no quand’è necessario, soprattutto se ci si trova in situazioni che mettono a disagio o che creano dipendenza affettiva.

Una delle grandi paure del non amare se stessi è infatti la solitudine affettiva: è uno stato che si prova soprattutto attorno ai 40 anni quando ci si ritrova single dopo la fine di relazioni anche importanti, come per esempio un matrimonio. La solitudine affettiva è una sensazione di vuoto o una mancanza di connessione emotiva profonda, la possibilità di non poter più condividere le proprie emozioni e i propri sentimenti con un’altra persona. Solitamente ne soffrono non solo i single ma soprattutto chi soffre di anuptafobia, cioè coloro che hanno paura a restare single e quindi magari intraprendono una serie di relazioni non adatte per paura di rimanere da soli.

Imparare ad amarsi, ad avere degli interessi, a gratificarsi quando serve, a dare spazio alla soddisfazione dei propri desideri, non solo ci fa sentire amati e coccolati da noi stessi ma soprattutto permette di combattere la solitudine affettiva. Avere delle relazioni sociali, dalla famiglia agli amici oppure farsene anche di nuove, scoprire nuove passioni e interessi, permette di lavorare sulla propria autostima, rafforzandola e rinforzando anche la fiducia in se stessi: «Svolgere un’attività in solitaria, non solo permette di uscire dalla propria comfort zone ma permette anche di non andare troppo in “sovraccarico” delle altre persone, arrivando anche a “non sopportarle” più. È quindi fondamentale avere i propri spazi e i propri svaghi» spiega l’esperto.

Tutto questo meccanismo porta a riconoscere quelle relazioni sentimentali che possono essere nocive e che quindi non vanno più bene per noi. Per questo è fondamentale imparare ad amare se stessi, innalza l’autostima, permette di amare l’altra persona in maniera genuina, senza il costante bisogno di ricevere affetto rischiando di diventarne dipendente o di soffrire di anuptofobia.

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