Iron Maiden – Recensione: Eddie’s Archive

Iron Maiden – Recensione: Eddie’s Archive

Venticinque anni di attività nel colorato (con perenne sfondo nero) mondo dell’heavy metal sono tanti, più di quelli che ci saremmo immaginati all’epoca delle scuole superiori. Allora eravamo i più giovani, i più forti, e i ‘nemici’ nulla potevano se non restare a guardarci mentre schizzavamo via con una birra, un walkman, la cassetta di ‘The Number Of The Beast’ e le nostre magliette incomprensibili. Un’immagine immutabile. O almeno così sembrava. Invece anche gli Iron sono invecchiati, e noi insieme a loro, continuando ad amarli, anche tra cambi formazione, dischi così così e magagne varie. Fortunatamente non tutto è andato perduto di quegli anni e questa raccolta di materiale raro, registrazioni live inedite e radio-shows è qui per ricordarci il motivo di tanta passione. Se stavate pensando di lamentarvi di fronte al tentativo di una band alla frutta di campare sul proprio passato, lasciate perdere, avreste decisamente mancato il bersaglio. ‘Eddie’s Archive’ è al contrario un compendio indispensabile per chiunque abbia voglia di saperne di più sulla storia della band e sono molti i punti a favore di una tale operazione. In primo luogo c’è la qualità del materiale. Salvo qualche sbavatura le registrazioni dal vivo sono tra le migliori mai pubblicate: ‘Beast Over Hammersmith’, in particolare, fotografa all’opera una band al massimo, con Dickinson inavvicinabile da chiunque (spesso anche da se stesso) e Clive Burr a pestare come un dannato. Non da meno la data al Reading Festivak del ’82. Impressiona poi ascoltare la band al ‘Monsters Of Rock’ di Donington nel 1988 e fare parecchia più fatica; basta questo per rendersi conto come anni passati on the road e in studio di registrazione abbiano diminuito in modo evidente l’impatto e la convinzione di qualche anno prima. Con il senno di poi si direbbe che non era difficile prevedere la crisi in arrivo all’orizzonte. Indispensabile anche ‘Best Of The B-Sides’, che raccoglie gran parte del materiale pubblicato sui singoli: studio tracks inedite del periodo con Di’anno (Invasion, Burnin Ambition), tutte le cover incise dalla band, tra cui la bellissima ‘Cross Eyed Mary’ e brani live vari. Di particolare interesse sono poi ‘Reach Out’, unico pezzo cantato da Adrian Smith e la divertente ‘The Sheriff Of Huddersfield’, fun-song dedicata al manager e amico Rod Smallwood. Purtroppo inevitabile la presenza dei brani incisi con Blaze Bayley, non a caso i peggiori di tutta la tracklist. Da non perdere poi l’elegante veste grafica, con libretti da 24 pagine curatissimi, note di Rod e foto a profusione. Un consiglio, se qualcuno vi chiede cosa spinge oggi quel ragazzo in fondo all’autobus con in testa le cuffie e la maglietta nera ad ascoltare quella vecchia cassetta rubata al fratello maggiore… non state a perdere tempo, dategli in mano questo cofanetto e vedrete che la risposta la troverà da solo. Nel frattempo ci aspettano i festeggiamenti per l’anniversario e come potevano i nostri amici non includere nel packaging un bicchierino per invitarci a brindare con loro? Alla vostra quindi… sperando di ritrovarci ancora qui per il cinquantenario.

Etichetta: Emi

Anno: 2002

Tracklist:

CD 1 - BBC ARCHIVE:

Disc 1: Friday Rock Show Session 1979 Iron
Maiden / Running Free / Transylvania / Sanctuary; Reading Festival 1982 Wrathchild / Run To The Hills / Children Of The Damned / The Number of The Beast / 22 Acacia Avenue / Transylvania / The Prisoner / Hallowed Be Thy Name / Phantom Of The Opera / Iron Maiden

Disc 2: Reading Festival 1980 Prowler / Remember Tomorrow / Killers / Running Free / Transylvania / Iron Maiden; Monsters Of Rock Festival Donington 1988 Moonchild / Wrathchild / Infinite Dreams / The Trooper / Seventh Son of a Seventh Son / The Number Of The Beast / Hallowed Be Thy Name / Iron Maiden

CD2 - BEAST OVER HAMMERSMITH:

Disc 1: Murders In The Rue Morgue / Wrathchild / Run To The Hills / Children Of The Damned / The Number of The Beast / Another Life / Killers / 22 Acacia Avenue / Total Eclipse

Disc 2: Transylvania / The Prisoner / Hallowed Be Thy Name / Phantom Of The Opera / Iron Maiden / Sanctuary / Drifter / Running Free / Prowler

CD3 - BEST OF THE B'SIDES:

Disc 1: Burning Ambition / Drifter - Live / Invasion / Remember Tomorrow - Live / I've Got The Fire / Cross-Eyed Mary / Rainbow's Gold / King Of Twilight / Reach Out / That Girl / Juanita / The Sheriff Of Huddersfield / Black Bart Blues / Prowler '88 / Charlotte The Harlot '88

Disc 2: All In Your Mind / Kill Me Ce Soir / I'm a Mover / Communication Breakdown / Nodding Donkey Blues / Space Station No.5 / I Can't See My Feelings / Roll Over Vic Vella / Justice of The Peace / Judgement Day / My Generation / Doctor Doctor / Blood On The Worlds Hands- Live / The Aftermath-Live / Futureal - Live / Wasted Years '99 - Live


riccardo.manazza

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Incapace di vivere lontano dalla musica per più di qualche ora è il “vecchio” della compagnia. In redazione fin dal 2000 ha passato più o meno tutta la sua vita ad ascoltare metal, cominciando negli anni ottanta e scoprendo solo di recente di essere tanto fuori moda da essere definito old school. Il commento più comune alle sue idee musicali è “sei il solito metallaro del cxxxo”, ma d'altronde quando si nasce in piena notte durante una tempesta di fulmini, il destino appare segnato sin dai primi minuti di vita. Tra i quesiti esistenziali che lo affliggono i più comuni sono il chiedersi il perché le band che non sanno scrivere canzoni si ostinino ad autodefinirsi prog o avant-qualcosa, e il come sia possibile che non sia ancora stato creato un culto ufficiale dei Mercyful Fate.

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