A Landriano (Pavia) inaugurato l'hub di Poste da 300 mila pacchi al giorno: "L'e-commerce è il nostro futuro" - la Repubblica

Milano

A Landriano (Pavia) inaugurato l'hub di Poste da 300 mila pacchi al giorno: "L'e-commerce è il nostro futuro"

L'interno del nuovo polo delle Poste a Landriano
L'interno del nuovo polo delle Poste a Landriano (fotogramma)
Su un'area di 80 mila metri quadrati sarà il centro di smistamento più grande d'Italia: "Giochiamo un ruolo chiave nello sviluppo del Paese"
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Sorge a metà strada tra Pavia e Milano il centro di smistamento pacchi più grande d'Italia di Poste Italiane. Il primo collo è stato processato oggi dall'amministratore delegato Matteo Del Fante insieme con il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Ne seguirà una lunga serie, dato che a Landriano (Pavia), negli 80 mila metri quadri di superficie dell'hub, di cui 40 mila coperti, pari a 5 volte piazza del Duomo a Milano, si possono smistare "fino a 300 mila pacchi al giorno". Lo ha detto Del Fante sottolineando che il centro "è un ulteriore passo nel processo di trasformazione della nostra struttura logistica, che punta sull'innovazione e sulla sostenibilità per rispondere meglio alle nuove abitudini d'acquisto online degli italiani".

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Poste Italiane sta facendo i conti con un cambiamento epocale: "Per contrastare il secolare declino della posta ordinaria - ha spiegato Del Fante - difendere il ruolo della nostra azienda e il lavoro di tutti i 60 mila colleghi, la metà di Poste, che si occupano di logistica abbiamo intuito qualche anno fa la necessità di focalizzarci sul mondo dei pacchi. Chiaramente la pandemia ha accelerato un trend sul quale ci eravamo già posizionati, quello del commercio elettronico. Lo abbiamo fatto a luglio del 2019 con l'apertura dell'hub di Bologna. Se Poste non avesse iniziato nel 2017 e 2018 a programmare gli hub di Bologna e quello inaugurato ora a Landriano non sarebbe riuscita a registrare i numeri che oggi abbiamo sulla crescita dei pacchi, +72% soltanto nel primo trimestre di quest'anno".

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Dopo aver consegnato 210 milioni di pacchi nel 2020, con una quota di mercato del 36,7%, Poste ha avviato "un percorso straordinario che entro il 2025 porterà ad oltre il 50% dei ricavi generata dal business dei pacchi", ha aggiunto il manager. La consegna dei pacchi è la nuova frontiera di Poste anche per Giorgetti, che ha definito il gruppo come un punto di equilibrio tra l'erogazione di servizi pubblici e lo sviluppo economico. "Negli anni Settanta - ha spiegato - era un carrozzone, un pachiderma travolgente, che gestiva posti di lavoro e servizi pubblici. Poi ha trovato la strada dello sviluppo economico, creando una sintesi felicissima".

La simbolica lavorazione del primo pacco
La simbolica lavorazione del primo pacco (fotogramma)

"Quella che appariva una diseconomia con la sua distribuzione capillare sul territorio - ha proseguito - da deficit ed elemento di negatività è diventata un vantaggio competitivo. Mentre la corrispondenza è diventata un'attività marginale la distribuzione di pacchi è ormai un elemento di successo".

Diventata centrale con la pandemia da Covid 19, la logistica ha però bisogno di punti fermi, secondo lo stesso ministro. "Bisogna che tutti rispettino le regole anche e soprattutto nei confronti dei lavoratori", ha sottolineato spiegando che "c'è una responsabilità sociale verso la quale tutti sono chiamati a rispondere anche rispetto a questa dimensione".

Poste intanto si prepara a rafforzare la propria rete fisica, che secondo Del Fante "sarà potenziata anche attraverso il supporto che arriverà dal nostro coinvolgimento nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Oggi più che mai l'azienda è nella posizione di giocare un ruolo chiave nel lungo periodo" per il rilancio dell'economia, usando la rete fisica per "aiutare il Paese nella sua transizione digitale", come è avvenuto con l'identità digitale (Spid).