'Fantasy Island', altro che paradiso: l'isola dei sogni è un film dell'orrore - la Repubblica

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'Fantasy Island', altro che paradiso: l'isola dei sogni è un film dell'orrore

Al cinema il thriller-horror ispirato alla serie tv anni Ottanta 'Fantasilandia'. Ma qui il resort nell'oceano riserva ben altre sorprese

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«Ho rapito Fantasilandia all’immaginario collettivo e ne ho fatto un ibrido per le nuove generazioni. È come vedere gli horror Purge, Saw — L’enigmista danzare insieme ai funghi cinesi di Fantasia». Jeff Wadlow, co-sceneggiatore, regista e produttore, racconta così il sodalizio tra la Blumhouse Productions, lo studio che con budget pressoché inesistenti ha sfornato i fenomeni da box office Paranormal Activity e Insidious fino a diventare uno dei protagonisti di Hollywood grazie a Get Out e Halloween, e l’effetto nostalgia della serie trasmessa in Italia da Canale 5 dal 1980 al 1986, con l’attore messicano Ricardo Montalbán nel ruolo del misterioso Mr. Roarke e Hervé Villechaize, francese di origini filippine, il braccio destro Tattoo.

Gli ospiti dell’isola vedevano avverarsi le loro fantasie in un resort sull’Oceano Pacifico: “Aeroplano! Aeroplano!”, era il grido di Tattoo da una torre d’avvistamento, mentre annunciava l’arrivo dei turisti con due rintocchi di campana. Nel thriller sovrannaturale della Blumhouse appena uscito al cinema la Fantasy Island del titolo non è più una zona di confine tra terra e sogno, tra scienza e superstizione, ma un parco degli orrori. «Vogliamo spingerci nella zona dei desideri proibiti e dei sogni che portano sempre con sé la targhetta del prezzo. E, in questo caso, lo scotto da pagare è la vita» ci dice il produttore Jason Blum. «Ricardo Montalbán è un’icona della cultura tv americana e del mondo. Nel nostro Fantasy Island abbiamo tenuto l’inizio cult con l’aereo nei cieli e gli ospiti che vengono accolti alle Fiji da Mr. Roarke, interpretato da Michael Peña, ignari di ciò che li attende. Per tutte e sette le stagioni della serie originale ci siamo sempre chiesti se Roarke fosse un po’ perverso o malevolo e si spingesse mai oltre nel voler dare una lezione a chi desidera l’impossibile. Ora lo sapremo».

Ricardo Montalbán e Hervé Villechaize in 'Fantasilandia', il telefilm andato in onda in Italia su Canale 5 dal 1980 al 1986 e al quale si ispira 'Fantasy Island' 


Le “fantasie” di Blum, una per ospite, racchiudono stanze della tortura, spiagge assassine, mostri delle paludi, ologrammi di bimbi morti, ex bulli della scuola fatti riapparire apposta per scatenare una pioggia di sangue. La sola ad avere un desiderio più umano degli altri è Maggie Q, (l’attrice della serie Nikita) che vorrebbe tornare indietro nel tempo e cambiare le cose. L’attrice Lucy Hale, già imbrattata di liquami e vernici rosse nel film Obbligo o verità, sbarca sull’isolotto per vendicarsi delle ingiustizie subite da piccola, quando era vittima di bullismo. «La bulla in questione è Sloane Maddison, interpretata da Portia Doubleday, ma cercare di fargliela pagare non porterà a nulla di buono, credetemi» commenta Hale. «Chi ha detto che l’horror non abbia pure il compito di dare messaggi sulla morale e sul valore dei princìpi? Gli appassionati di serie come Ai confini della realtà non dimenticano che dietro il baratro, le invasioni marziane o le bestie tentacolari si annidano le paure della nostra infanzia. È un esorcismo di gruppo».

Con la casa di produzione Blumhouse non solo i mostri, anche le fantasie degli studios prendono vita: Universal e Jason Blum si preparano a far tornare L’uomo invisibile (nelle sale in questi giorni il film con Elisabeth Moss) e le versioni, tutte al femminile, de Il mostro della laguna nera e La moglie di Frankenstein. E a marzo arriva finalmente The Hunt, cancellato dagli schermi dopo le sparatorie di Dayton e El Paso. Una fantasia americana — la caccia e le armi — contro cui neppure Mr. Roarke può fare alcunché.
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