Situato a Slotsholmen, letteralmente “isola dei castelli”, il Palazzo di Christiansborg è uno degli edifici di Copenaghen che meglio riassume la lunga storia della Capitale danese.

Nato come fortezza di proprietà della Chiesa nel XII secolo, è stato confiscato dalla corona per diventare la residenza ufficiale della famiglia reale. Di fronte al suo ingresso si sono inoltre svolte le rivolte popolari che hanno portato alla nascita della monarchia costituzionale a metà Ottocento.

La struttura odierna rappresenta poi la terza ricostruzione dell’edificio che, in passato, ha dovuto attraversare ripetuti incendi prima di trasformarsi nella sede del Parlamento e nello spazio adibito ai ricevimenti ufficiali.

Le origini della Residenza di Christiansborg a Copenaghen

La lunga e travagliata storia del Palazzo di Christiansborg a Copenaghen inizia ufficialmente nel 1167 quando, sull’isola Slotsholmen che ancora oggi ospita la struttura, venne edificato il Castello di Absalon. Voluto dall’omonimo vescovo di Roskilde, la fortezza si trovata in una posizione strategica della città, al centro delle principali rotte del commercio fluviale. Proprio per questo, fu causa di numerosi scontri tra Chiesa e corona per chi dovesse incassare le tasse pagate dai commercianti per il transito.

Alla morte del vescovo Absalon, il palazzo venne attaccato a più riprese, fino ad arrivare alla demolizione completa nel 1370. L’isola, tuttavia, continuò a fare parte dei possedimenti ecclesiastici e i vescovi di Roskilde decisero di edificare un nuovo, inespugnabile castello all’inizio del Quattrocento. Attraverso una decisione arbitraria del 1417, però, re Eric VII confiscò la proprietà e la trasformò nella propria residenza privata, ordinando diversi interventi di restauro.

Più di trecento anni dopo, si decise infine di avviare una nuova costruzione ex novo che diede vita alla storia recente del Palazzo di Christiansborg.

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Il primo Palazzo di Christiansborg

Il cantiere di edificazione del primo Palazzo di Christiansborg venne avviato nel 1733 per volere di re Cristiano VI. Gli architetti chiamati a dirigere il progetto furono Lauritz de Thurah e Nicolai Eigtved, collaboratori di fiducia della corona. L’ambizioso progetto del sovrano, tuttavia, dovette scontrarsi con la mancanza di fondi. I lavori proseguirono così in maniera lenta e intermittente fino al 1740, anno in cui l’ala principale della residenza venne parzialmente portata a termine.

Cristiano VI poté dunque trasferirsi nel palazzo insieme alla sua corte il 26 novembre, organizzando per l’occasione una delle cerimonie più sfarzose della storia della corona danese. I lavori proseguirono anche per i successivi anni, ma di questa prima struttura, oggi, rimane ben poco. Il 26 febbraio 1794, un devastante incendio causato da una stufa surriscaldata vicino alla Sala Grande coinvolse l’intera dimora, obbligando i reali a trasferirsi nel vicino Amalienborg, opera firmata sempre da Eigtved.

La seconda vita del Palazzo di Christiansborg

La storia del Palazzo di Christiansborg non si concluse con l’incendio del 1794. L’edificio venne infatti ricostruito negli anni successivi e tornò a essere una delle residenze a disposizione di re e regine della Danimarca tra il 1803 e il 1828. A capo del cantiere venne inoltre nominato l’architetto Christian Frederik Hansen, al tempo impegnato ad Altona, in Germania.

Al termine dei lavori, l’allora re Federico VI decise di non lasciare l’Amalienborg e di destinare la nuova dimora solo ai ricevimenti ufficiali e alle rappresentazioni teatrali. Il suo successore Federico VII, invece, fu l’unico sovrano della storia ad abitarvi stabilmente durante il regno, tra il 1852 e il 1863. Nonostante ciò, il Palazzo di Christiansborg poté comunque diventare il palcoscenico dei più importanti eventi della storia della corona danese.

Qui venne ad esempio portato a termine il processo di transizione dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale a metà Ottocento, grazie alle proteste del popolo che si svolsero proprio di fronte all’ingresso della struttura. Un nuovo incendio nell’ottobre del 1884, però, portò alla distruzione dell’edificio, che dovette così essere ricostruito da zero per la terza volta.

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Residenza di Christiansborg oggi

Il terzo Palazzo di Christiansborg di Copenaghen venne ultimato nel 1928 e fu adibito a sede ufficiale del Parlamento. Qui trovarono infatti spazio gli uffici del Primo Ministro e della Suprema Corte di Danimarca, oltre a diverse sale di rappresentanza rimaste a disposizione della famiglia reale.

L’edificio è attualmente aperto al pubblico, almeno in alcune sue sezioni, e può essere visitato solo attraverso delle visite guidate. Il percorso permette di attraversare le sale principali, tra cui spiccano la Sala del Trono e la Sala Grande, rispettivamente utilizzate come reliquia storica della monarchia assoluta e salone di ricevimento per le cene di gala ufficiali. Si passa poi attraverso la cappella palatina e il Museo del Teatro, che ricostruisce l’antico palcoscenico riservato alle rappresentazioni.

Per accedere al palazzo è necessario recarsi in Prins Jørgens Gård muniti di biglietto d’ingresso da acquistare in loco o attraverso il sito ufficiale, dove vengono comunicati gli orari di apertura che variano in base agli impegni del Parlamento e della famiglia reale.




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