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Giòstra

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giostra


giòstra (ant. anche giòsta) s. f. [dal fr. ant. joste, provenz. josta, der. di jostar: v. giostrare]. – 1. Nome generico di varî esercizî cavallereschi, spesso usato anche col sign. di torneo; in partic., combattimento di due cavalieri che, protetti da armatura, si correvano incontro con lancia in resta, costeggiando i lati opposti di un basso steccato, cercando di colpirsi al petto o alla testa e sbalzarsi l’un l’altro di sella: far g., entrare in g.; vidi gir gualdane, Fedir torneamenti e correr giostra (Dante). Con denominazioni proprie: la g. del Saracino (detta anche quintana), che ancora si rinnova annualmente nella città di Arezzo; la g. dell’anello, consistente in una gara a cavallo, durante la quale i cavalieri cercavano di infilare la lancia o la spada in un anello sospeso. 2. Per analogia: a. ant. Combattimento fra pochi nemici, scaramuccia: uscirono cavalieri della terra, e cominciarono giostre e badalucchi con quelli del campo (M. Villani). b. Più genericam., lotta, scontro, urto, contrasto, in senso proprio o anche fig.; in partic., vivace scontro verbale, dibattito, contraddittorio, anche come esibizione o esercizio di abilità polemica e di virtuosismo verbale: quelle g. oratorie mi rapivano in ammirazione (F. De Sanctis); nell’uso ant. e letter. g. amorosa, o lussuriosa, o di Venere, o anche, in contesti erotici e allusivi, semplicem. giostra, trattenimento amoroso. c. non com. Fare la g., fare la ronda, girare intorno a un luogo: faceva la g. alla casa dell’amata. d. fig., ant. Raggiro, burla, beffa dannosa: Rinaldo stava come stupefatto, Dubitando fra sé di qualche giostra Di Malagigi (Berni). 3. Gioco popolare consistente nel cercare di colpire un bersaglio passandovi sotto di gran corsa; g. dell’oca, dell’anitra, del gallo, del montone, del vitello, quando il bersaglio è costituito da un animale; g. dell’anello, quando il bersaglio è costituito da un cerchio; g. del buratto, quando il bersaglio è costituito da un secchio pieno d’acqua appeso per il manico ai piedi di un fantoccio. Anche, denominazione di altri tipi di gare, come, per es., quelle in cui i contendenti debbono strappare con le labbra o coi denti una moneta attaccata al fondo di una padella, o rompere a colpi di bastone e con gli occhi bendati una pentola di terracotta contenente i premî, sospesa a una fune attraverso la strada. 4. Struttura girevole attrezzata per il divertimento dei bambini, con cavalli di legno, imbarcazioni, vetture che girano a suon di musica (è in genere sinon., oggi più com., di carosello, nel sign. 2 a): portare i bambini alla g.; salire sulla giostra. Al plur., con sign. più generico, il complesso dei divertimenti, variamente denominati, che fanno parte di un Luna Park: siamo andati alle g.; ci sono le g. ai giardini pubblici. 5. fig. a. Rapido e tumultuoso succedersi di cose, persone, fatti, o anche immagini, sensazioni, ecc.: seguire la g. degli avvenimenti; una continua g. di gente che va e che viene; letter., una g. di luci, di colori; la g. dei sensi, la loro estrema eccitazione (l’espressione è soprattutto nota come titolo di un racconto-diario di A. Soffici, del 1918). b. roman. Confusione, vicenda intricata di fatti, affaccendamento, e sim.; soprattutto in espressioni esclam.: è una g.!, è stata una g.!; che giostra!; è la solita giostra! ◆ Dim. giostrina, giostra per bambini (v. sopra, il sign. 4), con cavallini, seggiolini, ecc.

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