Distretto 13- Le brigate della morte (1976) – Anni70
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Cinema

Distretto 13- Le brigate della morte (1976)

Distretto 13- Le brigate della morte (1976)

E’ il 1976 ed il giovane John Carpenter, ancora quasi un esordiente, dirige “Distretto 13”, un moderno western che deve qualcosa (e anche più di qualcosa) all’horror romeriano de “La notte dei morti viventi”, ma anche alla blaxploitation così tanto di moda nella prima metà del decennio (il tenente del distretto è nero). Al western classico rimanda il tema centrale dell’assedio (il distretto 13 di Los Angeles è isolato e letteralmente assaltato da forze preponderanti), all’horror l’atmosfera angosciosa e l’aspetto “zombesco” (si potrà dire? ) degli assalitori nel buio, che non parlano mai, ma agiscono, eccome! Ci sono anche aspetti da cinema “splatter”, come il tanto sangue versato (perfino raccolto in una ciotola per un giuramento!) e, in particolare, l’uccisione scioccante di una carinissima bambina con le treccine. Ma è il western classico sicuramente la fonte di ispirazione primaria: non a caso, il tenente si chiama Ethan (spero per voi abbiate visto quel capolavoro che è il fordiano “Sentieri selvaggi”, il cui protagonista, interpretato da John Wayne, così si chiamava) ed inoltre, Carpenter firma il montaggio del film usando come pseudonimo il nome che ancora il “Duca” aveva in un altro western classico, stavolta di Howard Hawks, “Un dollaro d’onore”, del quale, a detta di tutti, il film di Carpenter sarebbe un libero rifacimento. Come in un altro celebre modello fordiano, “L’uomo che uccise Liberty Valance”, all’eroe “ufficiale”, che vive nel rispetto della legge, si affianca, surclassandolo decisamente, l’eroe “alternativo”, quello che non ti aspetti: si tratta di Napoleone Wilson, un condannato a morte. Bella la “storia d’amore” impossibile fra lui e la coraggiosa impiegata, sua degna “controparte” femminile. Il film ti incolla dall’inizio, con una splendida colonna sonora (firmata dallo stesso Carpenter) e con un ritmo incalzante con pochissimi rallentamenti (sempre funzionali). La metropoli notturna preda di bande sanguinarie tornerà in un altro filmone del ’79: “I guerrieri della notte”, di Walter Hill. Carpenter poi farà altre grandi cose, a partire da un film televisivo del ’78 difficile da trovare (io l’ho visto una sola volta), “Pericolo in agguato”, con David Birney (il Serpico televisivo) e Lauren Hutton ( con Gere in “American gigolo”), con il tema dell’assedio psicologico da parte di un pericolo misterioso, fino al famosissimo “Halloween”, solo per limitarci al nostro decennio.

Visto appena due giorni fa (finalmente!), durante un pomeriggio rovente em_caldo (e grazie all’aria condizionata :D ). Lo consiglio a tutti (sconsigliato, però, a chi non ama vedere scene con spargimento di sangue)!

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