Sherlock Jr., 100 anni del capolavoro di Buster Keaton
Buster Keaton, Sherlock Jr. compie 100 anni

Sherlock Jr., 100 anni di puro Buster Keaton!

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Nel 2024, il capolavoro di Buster Keaton, Sherlock Jr. (La palla nr.13 nel titolo italiano), compie un secolo! La domanda che ci facciamo, e a cui cercheremo di dare una degna e gloriosa risposta in questo articolo, è: cosa rende l’opera di Keaton così magica? E, soprattutto, perché continua a stupire il pubblico di tutto il mondo?

Sherlock Jr., fare Cinema con il Cinema

Una scena da Sherlock Jr. di Buster Keaton

In Sherlock Jr. troverete comicità, azione e tante gag divertenti, ma attenzione: le risate sono ben pensate e studiate a tavolino dalla mente brillante del genio comico di Buster Keaton. Perché nell’epoca d’oro della vecchia Hollywood, due erano i comici che si dividevano il flusso e l’amore del pubblico al cinema: Buster Keaton e Charlie Chaplin.

Entrambi protagonisti e rappresentanti di un modo di fare cinema che oggigiorno definiremmo fuori dall’ordinario e fuori da ogni logica, che però li ha resi delle vere icone tra tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori, portandoli così all’immortalità. La loro comicità, intrisa di una malinconia che rende l’uomo buffo e clownesco un puro specchio dell’altro, è così pungente e diretta che è riuscita a scalfire la serietà di intere generazioni, destando in loro la risata più genuina che si potesse ottenere.

Buster Keaton, vera icona del cinema muto, in quello che per molti è tutt’ora il suo più grande capolavoro, insieme a The Cameraman (1928), ha voluto realizzare un’opera cinematografica che utilizzasse il concetto di fare cinema come strumento. In Sherlock Jr., il protagonista è il proiezionista di un cinema interpretato da Keaton stesso; l’uomo, però, coltiva il sogno di diventare un abile detective. Dopo aver dato prova di non essere così lucido e bravo sul piano reale, dal momento che gli si presenta l’occasione di mettere in pratica le sue abilità in campo investigativo, viene trasportato nel piano fantastico del Cinema, diventando così un vero detective degno di tale nomea: Sherlock Jr., per l’appunto.

Così facendo, Keaton ottiene una pellicola che omaggia il Cinema e l’Arte e che rende lo spettatore attore, portandolo su un piano fittizio e verosimile che non riesce a controllare, ma che può solamente subire. Il proiezionista di Sherlock Jr. è l’attore protagonista di una farsa da egli stesso architettata. La tematica del sogno qui elaborata rende Buster Keaton un autentico visionario.

La forza del pensiero di Keaton, intrisa di colore e di magia, si contrappone, vincendo il duello, con una realtà triste e monotona, dove le persone camminano nell’indifferenza, portando in volto la fatica quotidiana del vivere una routine dettata da una società che ha continue aspettative. Sherlock Jr. insegna che la realtà può essere modellata a piacimento, può essere resa “altro” solo se lo vogliamo, poiché l’immaginazione, come fuga dalla vita reale, rimane tutt’ora il mezzo più congeniale a noi per vivere altre vite e realizzare in parte alcuni dei nostri sogni e desideri più segreti.

Sherlock Jr., il sogno dentro al Cinema

Buster Keaton in Sherlock Jr.

Se il Cinema è per la maggior parte di noi la fabbrica dei sogni, l’unico modo per entrarci allora è sognare. Infatti, il proiezionista entra letteralmente all’interno dello schermo passando per il mondo onirico. Riposando tra le braccia di Morfeo, inizierà la sua avventura metacinematografica, realizzando così il suo sogno. Allora lo spettatore vedrà vivere sullo schermo le mille acrobazie e magie che Buster Keaton è in grado di fare. Tra salti, cadute, corse e sguardi furbi di chi sa il segreto di come si può sopravvivere alla morte, è un illusione che si consuma ad occhi aperti (quelli di noi spettatori).

La spettacolarità e la genialità di Sherlock Jr. sta nel aver saputo realizzare degli effetti speciali che ancora oggi reggono il passaggio del tempo. Guardando la pellicola di Buster Keaton non siamo per nulla infastiditi dal fatto che si tratta di un film girato nel 1924. Anzi, restiamo meravigliati dalla cura e dall’amore che quel buffo e malinconico uomo ha profuso in una storia semplice ma straordinaria.

Perché al centro di tutto, c’è il desiderio che più di tutti ci accomuna: veder realizzati i nostri sogni. E così, avviene. Oggigiorno ci risulta difficile trovare un degno erede di Buster Keaton, ma forse è giusto che non ci sia. Tali icone devono ispirare, non essere replicate. Non abbiamo bisogno della copia di un genio, ma di un nuovo talento che guardi al passato per imparare. Il segreto sta tutto lì: le vecchie pellicole, di cent’anni, se non di più, continuano ad insegnarci come si fa il Cinema. E Buster Keaton, con il suo Sherlock Jr., continua e continuerà indubbiamente a farlo.


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