Mosca, rimossa la direttrice della galleria Tretyakov: nel museo esposizioni "troppo pessimiste" - la Repubblica

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Mosca, rimossa la direttrice della galleria Tretyakov: nel museo esposizioni "troppo pessimiste"

Zelfira Tregulova
Zelfira Tregulova 
Zelfira Tregulova, che aveva curato particolarmente i rapporti internazionali dell'istituzione, farà posto a una figura ritenuta più funzionale alle esigenze del Cremlino, Elena Pronicheva, figlia di un ex Kgb
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MOSCA - Profondo pessimismo, vuoto e disperazione: è quanto afferma di aver provato un visitatore della Nuova Galleria Tretyakov di Mosca, tale Sergej Shadrin, che si è detto turbato dall'arte della fine del XX secolo. Sembrerebbe poco più che la recensione negativa di un semplice cittadino se quelle parole non avessero portato alla rimozione della direttrice, Zelfira Tregulova. La vicenda sembra ancora una volta legata al nuovo corso intrapreso dalla Russia con l'avvio dell'operazione militare in Ucraina, che spinge l'intero Paese ad arroccarsi intorno ai cosiddetti valori tradizionali.  

In seguito alle lamentele il Ministero della Cultura ha chiesto alla direttrice della Tretyakov di riferire "sull'adeguamento delle esposizioni ai valori spirituali e morali" che trovano fondamento legale nel relativo Decreto presidenziale dello scorso novembre. Il documento è carico di riferimenti alle minacce culturali provenienti da paesi ostili, Usa in prima fila, e da parte organizzazioni transnazionali opportunamente sponsorizzate da occidente per destabilizzare il Paese dalle fondamenta. 

Sebbene alcuni interlocutori del quotidiano russo Kommersant abbiano collegato il licenziamento ai problemi accumulati dalla Galleria, che negli anni dell'amministrazione Tregulova è stata anche teatro di atti vandalici e furti, con il cambio della direzione il governo avrebbe voluto imprimere un'inversione di tendenza alle attività del prestigioso museo.    

L'attività di Tregulova negli otto anni alla direzione della Galleria è stata in gran parte legata alla sfera internazionale, rispetto alla quale il paese vive ora una necessaria involuzione. "Nel contesto attuale, tali funzioni non sono necessarie e in qualche modo risultano anche un po' sospette", ha dichiarato a Kommersant FM la redattrice Artgid, Marija Kravtsova. "È chiaro che Tregulova, che professava lo sviluppo della cooperazione con i musei del mondo, oggi non rientra nella linea politica del Cremlino", ha affermato iI caporedattore di Echo di Mosca, Aleksej Venediktov. La professionalità di Tregulova, decantata persino nel breve comunicato di congedo del Ministero, non è bastata a bilanciare il giudizio delle autorità.

Fa discutere almeno quanto la rimozione di Tregulova, la nomina di Elena Pronicheva, direttrice uscente del Museo Politecnico di Mosca, con alle spalle una carriera troppo luccicante per non attirare l'attenzione del pubblico. Laureata in scienza politiche all'Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali nel 2005, ha collaborato con la Commissione per il bilancio della Duma di Stato. Dopo un'esperienza internazionale alle dipendenze delle statali Gazprom e Gazprombank, nel 2013 è approdata alla direzione esecutiva del Centro Ebraico di Tolleranza, aperto un anno prima sotto gli auspici del Presidente Putin.  Dal 2020 ha ricoperto l'incarico di direttore del prestigioso Museo Politecnico di Mosca fino alla nomina alla Tretyakov.

A legare a doppio filo Elena con le alte sfere della politica è la figura del padre: l'ex agente del Kgb Vladimir Pronichev dalla carriera sorprendentemente brillante, che nel 1995 è giunto ai vertici dell'antiterrorismo dell'Fsb e nel 2002 ha diretto la Sede operativa per la liberazione degli ostaggi nel Teatro della Dubrovka e 2004 è stato membro del quartier generale durante l'assalto alla scuola di Beslan.